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Italiani all’estero: top e flop del 2013

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Italiani all'estero: Alex Del Piero, capitano e leader del Sydney

Italiani all’estero: Alex Del Piero, capitano e leader del Sydney

L’essere umano, da animale “intelligente” qual è, tende ad accontentarsi di obiettivi minori ogni qualvolta sfumano quelli più importanti: è una scalata al ribasso, dalla quale non esula per niente il calcio nostrano, quella scuola di italiani del pallone che s’ era ricoperta di lustro negli anni 80′ e 90′, per poi calare inesorabilmente fino ad arrivare agli eventi nefasti dei giorni nostri. Il soccer del BelPaese non è più quello di una volta. Vedere per credere, esaminare soprattutto, il rendimento dei nostri compatrioti all’estero. Al contrario di quella che è l’impressione generale, di calciatori italiani al di fuori della Penisola ce ne sono eccome. Ed essi rappresentano un esempio emblematico di quanto sia arretrata e auto-dannosa la mentalità italiana: quelli bravi, dall’ alto di una generosità tutta nostra, li mandiamo in Spagna, Inghilterra, Francia o Germania; quelli meno bravi ce li teniamo o, nei pochi casi in cui decidiamo di disfarcene, otteniamo l’effetto opposto, passando per brocchi e per alunni poveri di quel gran professore che è il calcio. Ma che dire del 2013? Com’è andata ai nostri giocatori italiani all’ estero? Ecco i top e i flop dell’anno appena trascorso che, da domani, verrà rimpiazzato da un più positivo (si spera) 2014.

I TOP  

Alessandro Del Piero (Sydney) – Impossibile da trascurare. L’impressione è che la Juventus abbia compiuto un suicidio, forse anche dal punto di vista tecnico-tattico. Quantomeno, una vera caduta di stile quella di Agnelli e soci, che hanno preparato valigie e biglietto ad una delle ultime bandiere del nostro calcio. Lui poteva tradire, magari passando ai colori nerazzurri. Ma da Signore qual è, non lo ha fatto. Piuttosto, è volato in Australia, da ambasciatore del calcio. E’ ripartito da li, continuando in quello che sa fare meglio: giocare da campione e far gol.

Marco Verratti (PSG) – Se Alex è un suicidio della Juve, Verratti è un suicidio dei dirigenti italiani. Regista formidabile, naturale erede di Andrea Pirlo. Almeno non potrà cambiare passaporto e, quindi, ce lo godremo in Nazionale. Certo, l’assoluta cecità dei nostri club fa pensare. Il PSG l’ha pagato 15 milioni di euro: sfidiamo i vari Marotta, Bigon e Galliani a dire che non li vale fino all’ ultimo centesimo.

Thiago Motta (PSG) – E’ quello del Genoa e dell’ Inter e degli italiani, non lo scopriamo certo oggi. Ma la continuità di rendimento dimostrata in Francia, Thiago non l’aveva mai manifestata prima. E’ il vero metronomo del PSG, Blanc se lo tiene stretto, perchè giocatore in grado di dare qualità ma anche tanta sostanza a una mediana che deve supportare un reparto avanzato stratosferico. A 32 anni, si candida ancora ad un posto ai Mondiali in Brasile.

Salvatore Sirigu (PSG) – Ok, il Paris ha fatto la spesa da noi. Ma se Leonardo c’ha svaligiato, un motivo ci sarà. “La verità”, diranno alcuni, “è che nel calcio di oggi vanno avanti gli sceicchi”. E sia. Ma se i suddetti all’Italia non vogliono nemmeno accostarsi, anche in questo caso, un motivo ci sarà. Sirigu, nel frattempo, incanta il Parco dei Principi confermandosi un portiere tra i più forti della nostra scuola e un estremo difensore da Nazionale.

Federico Piovaccari (Steaua Bucarest) – Cittadella, Sampdoria, Brescia, Novara e Grosseto. Queste le squadre di Piovaccari prima del trasferimento in Romania. Il dubbio è tanto logico quanto semplice: perchè uno che da noi italiani ha sempre giocato in B, ha segnato 4 gol agli ultimi gironi di Champions? Meditate, gente, meditate…

Graziano Pellè (Feyenoord) – Vale, più o meno, lo stesso discorso fatto per Piovaccari. Licenziato in quattr e quattr otto dalla Serie A, è volato in Olanda, dove sta facendo sfracelli. In fondo, da San Cesario di Lecce ai tulipani di Rotterdam la strada è breve se fatta a suon di gol: 40 reti siglate in 40 presenze, un titolo di capocannoniere della Lega Olandese e, nella stagione in corso, già 12 gol fatti in 14 presenze. Ri-meditate, gente, ri-meditate…

I FLOP

Fabio Borini, Vito Mannone e Andrea Dossena (Sunderland) – I tre italiani soffrono il momento negativo dell’ ex squadra di Di Canio, ora tra le mani di Gustavo Poyet. L’ex difensore del Napoli quasi non gioca, avendo collazionato anche qualche tribuna. Borini è in involuzione rispetto alla splendida annata vissuta alla Roma sotto la guida di Zeman. E infatti il ds giallorosso Sabatini non ha escluso un ritorno del giocatore nella Capitale. Altro discorso, invece, per Mannone. Dopo esser stato a un passo dalla titolarità nei Gunners, è passato in prestito al Sunderland. I gol subiti, ahinoi, superano le presenze effettuate. Colpa anche di una difesa colabrodo, non c’è dubbio. Ma la figura è piuttosto magra.

Emiliano Viviano (Arsenal) – Sembrerebbe quasi che Wenger goda nel comprare portieri italiani per poi mandarli a fare gli spettatori non paganti. Da Palermo con furore, arriva all’Arsenal con la nomea dei rampolli sull’ orlo dell’ esplosione definitiva. Szczesny gli ruba posto e speranze.

Cristian Molinaro (Stoccarda) – Alla Juve fu tutt’altro che un fenomeno. In Germania, alla prima stagione, sembrò quasi sulla via della rinascita, mettendo sul campo prestazioni importanti anche in EL. Il 2013 è stata la sua rovina. Peggio anche dei tempi in bianconero, è finito ai margini del club tedesco e ora, si vocifera, raggiungerà il connazionale Zambrotta al Chiasso, in Svizzera.

Federico Macheda (Doncaster Rovers) – Ferguson gli ha rovinato la carriera. Non siamo eretici, ma l’affermazione di Sir Alex di qualche anno fa (“è un giocatore fuori dal normale“), ha portato su Macheda solo tanta pressione e l’etichetta ormai indelebile di incompiuto. Allo United non ha mai trovato spazio, finendo in prestito in giro per l’Europa, dalla Lazio allo Stoccarda. Ora, è al Doncaster Rovers, la terza serie inglese…

LE PAGELLE DEGLI ALTRI ITALIANI – Emanuele Giaccherini (Sunderland) 6,5 ;  Pablo Daniel Osvaldo (Southampton) 6 ; Giulio Donati (Bayer Leverkusen) 5,5 ; Luca Caldirola (Werder Brema) 5,5 ; Fausto Rossi (Valladolid) 6 ; Andrea Raggi (Monaco) 5,5 ; Davide Santon (Newcastle) 6,5 

Antonio Fioretto

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