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Inter-Milan è Mazzarri contro Allegri: il derby dei “toscani diversi”
Pubblicato
7 anni fa|
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Davide Luciani
Inter-Milan di domenica sera sarà un derby molto diverso dagli altri. Sarà, infatti, la prima stracittadina del nuovo presidente nerazzurro, l’indonesiano Erick Thohir, ma anche l’ultimo di Braida dopo 27 anni di Milan. Soprattutto, sarà il primo derby tra i due “toscani diversi”, Mazzarri e Allegri. Mazzarri è al suo primo derby, mentre Allegri si appresta a disputare il settimo contro il quinto rivale diverso (Benitez, Leonardo, Ranieri e Stramaccioni i precedenti avversari). Entrambi vivranno un derby particolare visto il momento non facile che attraversano le due squadre di Milano. Scopriamo le differenze tra i due tecnici.
I CARATTERI – Mazzarri è sanguigno, senza peli sulla lingua, burbero. Un allenatore che trasmette una carica pazzesca in campo (celebre il suo gesto di rimanere in camicia, anche con temperature gelide, nei minuti finali di gare da recuperare o da vincere) e che, pur di difendere la squadra, attacca tutto e tutti, salvo poi bastonare i suoi quando le cose proprio non vanno. Allegri è invece più pacato, ironico e pronto alla battuta. Raramente urla e, nelle interviste, cerca sempre di essere il più possibile obiettivo, senza però rinunciare a qualche punzecchiatura ad arbitri, avversari, o anche ai suoi giocatori quando serve.
LO STILE DI GIOCO – Anche lo stile di gioco è profondamente diverso. Mazzarri adotta da sempre la difesa a tre, gioca molto sugli esterni e ama aspettare l’avversario per poi colpirlo con ripartenze veloci. Tutte le sue squadre hanno sempre fatto affidamento su una difesa difficile da perforare ed esalto il bomber di turno. (Lucarelli al Livorno, Amoruso e Bianchi alla Reggina, Pazzini alla Sampdoria, Cavani al Napoli). Allegri, al contrario, utilizza la difesa a quattro con due esteri di spinta, cerca di imporre il suo gioco, anche a costo di beccare qualche gol di troppo.
RAPPORTO CON I PRESIDENTI – Anche il rapporto con i propri presidenti è profondamente diverso. Mazzarri, fedele al suo carattere, non le ha mai mandate a dire, scontrandosi spesso con i suoi presidenti (celebri le litigate con De Laurentiis), mantenendo comunque il rispetto reciproco. Il tecnico dell’Inter non è mai voluto passare per capro espiatorio, cercando sempre di fare chiarezza, anche a livello di mercato (come accaduto recentemente con Thohir). Mazzarri è un allenatore aziendalista a metà: lui detta le linee guida in relazione al suo modulo, poi fa di necessità virtù con quello che ha, cercando di valorizzare il parco giocatori a sua disposizione, a patto però che non gli vengano chiesti obiettivi irrealistici. Allegri, invece, non si lamenta, cerca di tirare fuori il meglio dalla rosa a disposizione, subisce in silenzio le critiche, cercando anche di sdrammatizzare.
Domenica sera Mazzarri e Allegri si troveranno l’uno contro l’altro e cercheranno di vincere per rilanciare due squadre, Inter e Milan, che hanno assoluto bisogno di tre punti per rimettere in piedi un campionato, fin qui non esaltante. Certo, i rossoneri sono molto più indietro rispetto ai nerazzurri, ma, dopo la scoppola rimediata a Napoli, anche gli uomini di Mazzarri dovranno per forza di cose cercare di invertire la rotta per non allontanarsi ulteriormente dalle zone nobili della classifica. Il pareggio risulterebbe inutile per entrambe, quindi ci si aspetta che almeno una delle due squadre prevalga. Vedremo chi tra il sanguigno Mazzarri e l’ironico Allegri avrà la meglio. Il derby è già iniziato.
Davide Luciani
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