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Il Verona vuole un Natale coi fiocchi
Se avessero detto, a Mandorlini, che a Natale avrebbe gustato il panettone seduto vicino Mazzarri e Montella, non c’avrebbe creduto nemmeno lui. Eppure, il suo Hellas, tornato nel calcio che conta dopo oltre un decennio, ha dimenticato in fretta i bagordi della promozione del giugno scorso e si è calato, inaspettatamente e meritatamente, alla grande nella realtà della Serie A. Un bilancio positivo, a quasi metà campionato, surrogato da numeri e bel gioco. Con un obiettivo preciso: preparare una bella confezione regalo ai propri tifosi nel match contro i biancocelesti di un quasi apolide Petkovic.
IDENTITA’ E MATURAZIONE – Analizzando il campionato degli scaligeri ad oggi, salta fuori un dato emblematico. Per undici giornate, la squadra ha mantenuto un passo, se non da Scudetto, almeno da terzo posto, con tutto il pericolo-vertigini del caso. Poi un periodo no, un calo fisico e fisiologico con le tre sconfitte consecutive e annessa l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della gemellata Sampdoria. E se gli uomini di Mandorlini all’improvviso si sono inceppati, hanno fatto ricorso al proprio carattere e allo spirito di gruppo per non vanificare l’eccellente prima parte di campionato. La vittoria sofferta contro l’Atalanta, scaturita negli ultimi minuti (grazie anche ad un generoso rigore trasformato da Jorginho) e il pareggio a reti bianche di Catania, con Rafael che ha tenuto in piedi la baracca, rappresentano la forza di un gruppo che, nei momenti di difficoltà, sa fare quadrato e pensare più alla sostanza che alla forma. L’unica partita sbagliata, dove in pochi avrebbero pronosticato un risultato diverso prima del fischio d’inizio, è la sconfitta nel derby contro un Chievo più disperato e assetato di riscatto. Una sfida in più per Mandorlini nel girone di ritorno.
“LASCIATE OGNI SPERANZA, O VOI CH’ENTRATE.” – Se la squadra in casa viaggia a ritmi forsennati (21 punti, seconda soltanto alla Juventus), in trasferta il 4-3-3 ha lasciato spesso la propria retroguardia alla mercé degli attacchi avversari: ben otto i gol incassati nelle sole trasferte contro Inter e Fiorentina. E la vittoria esterna manca da inizio ottobre, da quell’1-4 a Bologna che ha rivelato ai calciofili dello Stivale le qualità di Iturbe. Con la consapevolezza che, per raggiungere l’obiettivo formale e ormai anacronistico della salvezza far punti pesanti fuori dalle mura amiche è sì importante, ma fino a quando al Bentegodi la squadra vola, è un problema facilmente superabile. Rimanere col fiato sul collo di Inter e Fiorentina, e ambire a un piazzamento europeo, è un sogno che il tifoso gialloblù non vuole smettere di coltivare.
FRONTE MERCATO. In vista della sfida contro la Lazio, Mandorlini può contare sull’ampia rosa al completo, con i soli Moras e Cacia in dubbio per rispettivi acciacchi. Ma vacanze di Natale significa pure anticamera di calciomercato. Con una vasta di giovani dalle fortune alterne, alcuni dei quali a gennaio potrebbero lasciare Verona per trovare spazio in Cadetteria. Per Bianchetti, difensore dell’under 21, si prospetta lo Spezia dove ritroverebbe l’ex compagno Ceccarelli. Sulle tracce di Ragatzu e Longo, attaccanti che hanno trovato davvero poco spazio, c’è l’interesse del Lanciano per il primo e di diverse compagini di B per il secondo. Senza contare Jacopo Sala, che può avere un discreto mercato anche da alcune squadre di A. Sul fronte arrivi, si monitora principalmente la difesa, per portare quel giocatore d’esperienza che possa dare manforte alla coppia Gonzalez-Maietta. Si parla di Dias, difensore proprio della Lazio. Il procuratore del difensore, mai trovatosi a suo agio con Petkovic, può sfruttare l’imminente confronto di campionato per approfondire i contatti con la dirigenza gialloblù.
Manlio Mattaccini