Football
Caos Bologna: i giocatori rifiutano il ritiro
Tre soli punti nelle ultime 6 partite, la vittoria che manca dalla 10a giornata – 3 a 0 al Cagliari – e un K.O. nell’ultimo turno che fa malissimo. Non tanto per la sconfitta in se, perdere a Firenze ci sta eccome, quanto per come è arrivata; una squadra, quella vista al Franchi, arrendevole e priva di ogni velleità agonistica. Numeri impietosi che, uniti al penultimo posto in classifica – peggio sin qui ha fatto solo il Catania – aprono ufficialmente la stagione della crisi in casa Bologna.
IL RITIRO – Immediati quindi i provvedimenti della società, che dispone nella mattinata di lunedì il ritiro per tutta la settimana, in modo da preparare al meglio la non facile partita col Genoa, squadra in formissima da quando Gasperini si è nuovamente seduto sulla “sua” panchina. Non a caso viene scelta Roma come sede del ritiro, 400 km di distanza da Bologna che nei piani del presidente Guaraldi e dei suoi collaboratori avrebbero dovuto essere utili a dimenticare il momento no della squadra e a favorire la concentrazione.
IL DIETROFRONT – Proprio questa decisione ha trovato la netta opposizione dei calciatori. Quando tutto sembrava pronto, con la dirigenza che aveva già vagliato diversi impianti sportivi, ecco l’improvviso cambio di scenario. I leader del gruppo, capitan Diamanti in testa, si sono intrattenuti per oltre un’ora e mezza con il presidente. Da questo colloquio la clamorosa decisione: ritiro annullato, squadra che si allenerà a Casteldebole e non dovrà neppure rimanere a dormire nel centro sportivo, ma potrà tornare a casa. Una scelta che odora di ammutinamento e che non fa altro che alimentare il caos in seno ad una società che ora dopo ora appare meno forte.
I TIFOSI – Quello con Guaraldi non è stato l’unico incontro avuto in giornata per i giocatori del Bologna. Una delegazione di Ultras ha incontrato negli spogliatoi del centro d’allenamento Diamanti, Kone e Perez. Gli esponenti della tifoseria hanno assicurato il loro sostegno nella partita di domenica, auspicando un miglioramento nel rendimento e nell’impegno. Se questo non dovesse accadere, si preannunceranno giorni caldi in casa rossoblù e una dura contestazione apparirà inevitabile.
Simone Viscardi