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Milan: Braida addio, parte la rivoluzione rossonera
Ariedo Braida e il Milan si separano dopo 28 anni. L’addio dello storico ds rossonero, braccio destro di Galliani durante tutta l’epopea berlusconiana, non prenderà parte alla campagna acquisti di gennaio che sarà interamente condotta da Galliani, in attesa di un nuovo ds a giugno. Si chiude così una lunga storia d’amore, quella tra Braida e il Milan, che ha mietuto successi e trionfi.
LA FERREA AMICIZIA CON GALLIANI – Adriano Galliani perde dunque il suo più stretto collaboratore, il suo braccio armato e l’amarezza per l’amministratore delegato è tanta, anche se è consapevole che ormai non ci sono più margini per evitare il cambio di gestione voluto da Barbara Berlusconi. L’amicizia, stretta e profonda, che lega Galliani a Braida, però, non sarà intaccata e non potrebbe essere diversamente. I due si conoscono da ben prima che sbarcassero al Milan, più precisamente dal 1975, quando Galliani era consigliere del Monza e Braida giocatore dei brianzoli. Dopo una prima separazione (con Braida ceduto al Parma), nel 1979 si ricongiungono nel Sant’Angelo Lodigiani. La prima collaborazione professionale tra i due risale invece al 1981 quando Galliani, tornato a Monza da vicepresidente, affida a Braida l’incarico di Ds. Nel 1986, dopo una breve esperienza di Braida all’Udinese, i due si ricongiungono al Milan con Braida nelle vesti di direttore generale e Galliani in quelle di Amministratore delegato. Negli ultimi 11 anni, Braida aveva cambiato ruolo, divenendo direttore sportivo, ma le sue funzioni erano rimaste immutate.
I COLPI – Se Galliani è quello che ci ha sempre messo la faccia e a cui vanno riconosciuti i meriti delle trattative, Braida è stato colui che ha scoperto i futuri campioni rossoneri, l’uomo che andava a monitorarli per poi riferire pregi e difetti di ognuno. I vari Van Basten, Desailly, Weah, Shevshenko, Kakà e Thiago Silva, solo per citarne alcuni, sono tutti passati dalla sua lente d’ingrandimento. E’ giusto affermare che il Milan dell’epopea berlusconiana, si è fondato per anni sugli investimenti dello stesso Berlusconi, sulle capacità manageriali di Galliani e su quelle di scouting di Braida. Ora un pezzo di storia rossonera dice addio.
CHI AL SUO POSTO? – A quanto filtra da fonti ben informate per sostituire Braida, Galliani e Barbara Berlusconi avrebbero trovato un candidato che mette tutti d’accordo. Si tratta di Sean Sogliano, ds del Verona, di cui viene apprezzata la capacità di scoprire giovani talenti (gli ultimi a Verona, con Iturbe, Sala e Cirigliano). Se ne riparlerà però a giugno dato che è impensabile che la società di Setti si privi del suo uomo forte in prossimità della campagna acquisti invernale, né che il Milan voglia forzare la mano, andando allo scontro. Le altre piste, come quella che porta a Paratici della Juventus, paiono meno percorribili. Con l’addio di Braida la rivoluzione rossonera ha dunque inizio. Solo il tempo dirà se sarà stata buona o meno.
Davide Luciani