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Don’t cry Adriano, il quarto uomo ha visto tutto

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nuovo stadio milan barbara berlusconi

Barbara GiudaTu quoque Barbara, “nepote” mea! Se ne va così, colpito a tradimento, il condottiero dell’esercito più vittorioso di sempre, l’uomo che ha fatto la gloria del suo Imperatore sbaragliando su tutti i campi le più temibili armate. “Lascio”, “sono offeso”, “mi dimetto per giusta causa”, “non mi faccio rosolare” sono forse le parole più significative che il morituro leader ha consegnato ai giornalisti e alla Storia, parole e frasi piene di amarezza che hanno tutte la stessa soggetta sottintesa.

Senza un briciolo di gratitudine né di rispetto per la terza età (“Non è così che si opera il ricambio generazionale, lo si fa con eleganza”): ecco come si conclude una delle più straordinarie vicende umane e sportive del calcio italiano, e noi desideriamo affidare a un’immagine – piuttosto che a fiumi di parole – il compito di descriverne il malinconico, struggente epilogo.

Enrico Steidler

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