Football
Pagelle Milan-Genoa 1-1: Kakà luce, Balo pulcino, Perin astronomico

MILAN
ABBIATI 6 – Diventa difficile valutare un giocatore che praticamente non gioca. La sua partita gira intorno al concetto del non arrivare: sul rigore non ci arriva, poi non gli arriva un tiro.
ABATE 5 – Le Maiconate con cui ha stupito in Nazionale sono già riposte nel cassetto. Incerto dietro, quasi mai pericoloso davanti.
ZAPATA 5 – Colabrodo. Si fa ammonire e non guida la difesa con l’esperienza che ormai dovrebbe aver maturato. Continua a perdersi nei meandri di chissà che cosa, visto che poi il talento per difendere bene lo avrebbe anche.
BONERA 5 – Nulla di particolare da imputargli, ma si attesta sugli stessi standard dei compagni di reparto. E non sono positivi.
EMANUELSON 6 – Causa il rigore, è vero, ma poi si riprende alla grande. E negli ultimissimi minuti da un suo splendido cross potrebbe nascere il gol vittoria.
POLI 5 – A lungo indicato come uno dei più positivi in questo travagliato inizio di stagione targato Milan, finisce con l’adeguarsi all’andazzo generale. Prova inconsistente, come quella di quasi tutti i suoi compagni. Dal 76′ ROBINHO 5 – Il fatto di essere tornato in Nazionale dovrebbe giovargli a livello morale, invece gioca con sufficienza e sfodera una prestazione da insufficienza.
MUNTARI 4,5 – Il peggiore dei suoi ieri, assieme a Balotelli. Pochissima quantità, ancor meno qualità, imprecisione ai massimi livelli. S’infortuna e fa calare il sipario su una gara da dimenticare. Dal 46′ BIRSA 6 – Almeno lui ci mette voglia, personalità ed a tratti anche qualità. Prova a guidare la riscossa del Milan, ma i risultati non saranno dei migliori.
DE JONG 6,5 – Questa squadra impaurita, svogliata e tesa dovrebbe imparare tutto da lui. Non molla un pallone, non molla un centimetro. E’ un giocatore di livello ed esperienza internazionali. Uno dei pochi rimasti a questo Milan.
KAKA’ 7 (IL MIGLIORE) – Salvate il soldato Kakà. Lui e De Jong sono gli unici all’altezza della storia del Milan, in questa partita e più in generale in questo momento. Ricardino parte in progressione e s’inserisce, segnando subito un gran bel gol. Poi corre e si fa in quattro, come sempre. Va vicino anche al secondo, ma un Perin incredibile gli dice no. La domanda sorge spontanea: se non avesse comprato il brasiliano all’ultimo giorno di mercato, dove sarebbe il Milan oggi? Probabilmente ancora più in basso di quel che è. Fortuna che c’è.
BALOTELLI 4,5 – Dire che è irriconoscibile è un eufemismo. Ma dov’è finito SuperMario Balotelli? Non c’è più traccia delle Balotellate, questo è vero. Ma nel frattempo non c’è nemmeno più traccia di lui. Insolitamente spaurito, zero tigna, movimenti molli e pochi sprazzi del suo talento. Sembra un pulcino spelacchiato, un pesce fuor d’acqua. Il vero Balotelli non è questo. Non riesce proprio più a sopportare le attenzioni e le pressioni mediatiche, sta venendo dilaniato. Sbaglia il rigore – che si conquista – in un modo che proprio non gli si addice. L’altra volta Reina aveva fatto una gran parata, stavolta, senza nulla togliere al fantastico Perin, Balo il rigore lo sbaglia da solo. Tiro centrale, lento e con poca potenza. Poi tanti tentativi, vani. Tra parate di Perin ed errori clamorosi Balotelli esce dal campo a testa bassa. Consapevole che, forse, è arrivato il primo vero momento di crisi della sua giovane carriera.
MATRI 6 – Ci prova dal primo al novantaquattresimo minuto. Perin un paio di volte gli nega il gol con parate da Oscar. Lui non si abbatte e ci riprova, con scarsi risultati. Ma dimostra di esserci. Buona prova. Anche se c’è un errore importante: con Perin fuori dai pali s’ingolosisce ed invece di servire Balotelli libero di battere a porta quasi sguarnita, prova un velleitario pallonetto. Promosso con riserva.
All. ALLEGRI 5 – Questo Milan è una squadra priva di nerbo, al di la del generale livello qualitativo che comunque non è dei migliori. E’ vero che comanda il gioco per tutta la partita, ma sono vere anche altre due cose. In primis in undici contro dieci giocare a una porta è più facile. In secundis i veri pericoli vengono quasi sempre da squilli individuali: non c’è una dimensione corale, non c’è ancora e non si capisce se ci sarà mai. In ogni caso, se una squadra non gira la colpa non può essere soltanto dei giocatori. Serve una scossa, e dovrebbe darla lui.
GENOA
PERIN 9 (IL MIGLIORE) – Solo contro tutti, regge l’urto in una maniera pazzesca. Chi avesse ancora dei dubbi sul suo talento si riguardi la partita di ieri e forse la prossima volta eviterà di parlare a sproposito. Un mostro, ricorda quasi il primo Buffon. Con quei capelli davanti agli occhi dovrebbe vederci peggio, invece vede proprio tutto. A partire dal movimento di Balotelli con cui neutralizza il rigore. E poi una serie di grandi parate su chiunque gli capiti a tiro: Matri, Kakà, lo stesso Balotelli. Il Milan esce con un misero punticino per merito suo. Lui esce con un sorriso grande cosi: sta forse nascendo una stella?
ANTONINI 6 – Buona la sua prova davanti alla ex, diligente ed attento.
PORTANOVA 5,5 – Gli sfuggono un po’ tutti, ma riesce a cavarsela col mestiere.
MANFREDINI 4,5 – Fa un fallaccio che rischia di rovinare la gara del Genoa. Rigore ed espulsione, poi ringrazia Perin.
VRSALJKO 5 – Il suo talento è inversamente proporzionale alla facilità con cui si scrive il suo nome. Ma stavolta il talentino stecca.
SAMPIRISI 5 – Si vede poco o niente e viene sostituito. Dal 46′ BERTOLACCI 5 – Sacfificato sull’altare della strenua difesa, non può mettere in mostra le sue migliori qualità.
MATUZALEM 6 – La solita sicurezza.
BIONDINI 5,5 – Poco filtro e poca sostanza. Dal 76′ COFIE sv
FEFTAZIDIS 5 – Non si vede mai. Dal 46′ MARCHESE 5 – Idem con patate.
ANTONELLI 5,5 – Per correre corre, ma tatticamente non è impeccabile.
GILARDINO 6,5 – Ha il merito di segnare il gol su calcio di rigore e di sbattersi per tutta la gara anche in difesa.
All. GASPERINI 6,5 – Se Manfredini cambia l’inerzia della partita la colpa non è certo sua. Riesce a limitare il Milan difendendo ad oltranza, che non è proprio una caratteristica intrinseca del suo modo di intendere il calcio. Ma capisce che è l’unica soluzione e si aggiorna. Intelligente, dinamico, con lui il Genoa ha cambiato volto e ritrovato un’identità propria. Soltanto una domanda: ma perchè Lodi non gioca?
Vincenzo Galdieri
