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Torino: il bel gioco non basta, ora servono i tre punti

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Domenica contro il Catania l’imperativo sarà vincere. Il Torino si prepara ad affrontare una delle partite più importanti della stagione. La sconfitta di Cagliari, maturata negli ultimi minuti dell’incontro, brucia ancora, e i granata si trovano ora a tre soli punti dalla zona retrocessione, in un Purgatorio dal quale è necessario uscire al più presto.

UNA SFIDA AD ARMI PARI – La terzultima posizione in classifica è attualmente occupata proprio dagli etnei, che dopo la risicata, ma fondamentale, vittoria sull’Udinese di due sabati fa, scenderanno in campo all’Olimpico con il coltello tra i denti, alla ricerca di un successo che possa dare tranquillità. Stesso obiettivo del Torino, in crisi di risultati più che di gioco.

Giampiero Ventura, allenatore del Torino

Giampiero Ventura, allenatore del Torino

BLACKOUT DECISIVI – I piemontesi hanno dimostrato nelle prime dodici giornate di potersela giocare con tutti, esprimono un gioco gradevole, ma manca ancora la giusta cattiveria nei momenti decisivi dell’incontro, in particolare con le squadre di pari livello. Le prestazioni migliori sono arrivate con Inter e Roma, sulla carta fuori dalla portata dei granata, mentre le rimonte subite in extremis da Milan, Cagliari e Sampdoria hanno portato via cinque punti che farebbero parlare ora di un campionato di ben altro livello. Il Toro non vince da otto partite, l’ultimo successo risale alla quarta giornata (Bologna-Torino 1-2). Troppo poco per ambire ad una classifica tranquilla, com’era nelle intenzioni della società a inizio stagione.

SERVE UNA SVOLTA – In vista della sfida con il Catania, il tecnico Gianpiero Ventura potrà contare su quasi tutti gli effettivi in rosa, ad esclusione dei due lungodegenti Larrondo e Rodriguez. Recuperati Padelli, Bovo, Brighi, Barreto e Pasquale, pedine importanti nello scacchiere granata. Parlare di match salvezza sarebbe in questo momento fuori luogo, però serve una scossa importante, che solo tre punti possono dare. Il Paradiso è lontano, ma non irrangiungibile, l’Inferno ad un passo. Le risposte che arriveranno dal prossimo incontro sono fondamentali.

Antonio Casu (@antoniocasu_)

 

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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