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Bundesliga

Bundesliga, primi bilanci. Top e Flop d’inizio stagione

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Il Meisterschale, il tradizionale "piatto" trofeo della Bundesliga

La sosta per gli impegni delle Nazionali è sempre utile sia per i club, sia per gli amanti dei numeri. Fare il punto della situazione sul massimo campionato tedesco, arrivato alla 12°esima giornata (un terzo del suo cammino) serve a controllare se la bussola è programmata per andare sulla giusta direzione. Dei diciotto club ai nastri di partenza, c’è chi sta rispettando appieno il suo compito, chi naviga in acque sorprendentemente calme ma pure chi tenta di non affogare e venire risucchiato giù.

TOP
BAYERN MONACO – Sembrerà banale, ma non lo è. La stagione passata, e il conseguimento dello storico “triplete”, è finita dritta dritta negli annali della storia del calcio. E come un qualcosa di storico, difficilmente sarà ripetibile. Lo squadrone, rinnovato nella filosofia ma non negli interpreti da Guardiola, segna un pò di meno, ma per il momento sta mantenendo appieno il ruolo di assoluta favorita in patria. E se il campionato finora non è stato ammazzato (anche se forse ci siamo), è più per merito delle immediate inseguitrici che non di demeriti dei bavaresi.

I giocatori dell'hertha berlino

Hertha Berlino, “matricola” divertente

BAYER LEVERKUSEN – Le “aspirine” sono seconde in classifica, a soli quattro punti dalla vetta. Considerato che l’anno scorso finirono terze, ma ad un siderale -36 dal Bayern, fino a qui è un ottimo risultato. E in più, con una Champions da disputare con conseguente surplus di dispendio di energie. Per il momento, gli uomini di Hyypia stanno riuscendo a mantenere botta in entrambi i campi. Se arrivano “indenni” alla lunga sosta di gennaio, possono diventare pericolosi. Anche se, per ottenere il primo “Meisterschale” della storia, forse non è ancora l’anno giusto.

HERTHA BERLINO – La neopromossa (con un passato non troppo remoto di ottimo livello) non è tornata in Bundesliga per vivacchiare. Il calcio vivace e spregiudicato della sua giovane formazione diverte, ma come per chi commette errori di gioventù, è ancora da perfezionare. Qualche punto perso per strada, soprattutto nelle ultime giornate, ha leggermente ridimensionato la classifica, ma la zona europea è davvero a un passo: puntare ad un ritorno in Europa dalla porta di servizio a maggio non è una mission impossible.

FLOP

Schalke 04 dopo un gol subito

Schalke 04 dopo un gol subito

SCHALKE 04 – Per i “minatori”, un inizio torneo a dir poco disastroso. Boateng, arrivato in extremis dal Milan, ha sì segnato (cinque gol), ma finora ha destato più ombre che luci. La classifica, con quattro vittorie nelle ultime cinque gare, ha ripreso un pò di colore, ma la lotta per il vertice ormai è andata. Fossimo in Italia, anche quella per il terzo posto: ma in Germania la quarta piazza dà accesso ai preliminari di Champions. Beati loro. A proposito: nel proprio girone della massima competizione calcistica, la qualificazione è ancora tutta da conquistare.

FRIBURGO – I rossoneri sono la brutta copia della solida formazione messasi in mostra l’anno scorso. Il reparto difensivo ora fa acqua da tutti i lati, e il meritato quinto posto che era valso l’accesso ai gironi di Europa League, sta facendo penare non poco i “grifoni” di Germania. Ma la doppia sofferenza, dato il claudicante cammino europeo, forse sta per terminare. In campionato, la prima vittoria è arrivata soltanto all’undicesima giornata. La salvezza è tornata il primo obiettivo, e non sarà neanche troppo semplice da agguantare.

AMBURGO – Ridurre a flop soltanto questo inizio di stagione forse è riduttivo. Bisognerebbe analizzare le ultime stagioni. Anche se l’anno scorso il settimo posto finale aveva lasciato segni speranzosi per tentare la qualificazione all’Europa League, dove nel 2010 ottenne la semifinale. L’arrivo di Van Marwjik, esperto tecnico olandese, finora non ha fatto spiccare il volo al più antico club teutonico. Con soli 12 punti in carniere, a distanza siderale dalle zone che contano, si fa prima a guardarsi le spalle che non scrutare l’orizzonte. I tempi di Magath sono davvero lontani.

Manlio Mattaccini

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