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Sciopero generale contro la legge di stabilità. Anche UE boccia il provvedimento

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Non piace a nessuno la legge di stabilità.  Malgrado gli sforzi che il  premier Letta ha fatto negli ultimi tempi,  per presentarla come un esempio di di sotenibilità ed equità. Paradossalmente proprio oggi,  mentre è in corso lo sciopero generale in tutto il Paese,  indetto dai sindacati contro il provvedimento a Bruxelles, la musica non cambia.

 UE: NO AI TRE MILIARDI DI SPESA – Il Commissario europeo Olli Rehn,  paventa il rischio che la legge di stabilità per il 2014,  non sia in regola con il Patto di Stabilità;  in particolare l’obiettivo di riduzione del debito per il 2014 non è rispettato, sottolinea una nota appena diffusa.  La legge dimostrerebbe limitati progressi, per quanto concerne la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio emesse dal Consiglio europeo nell’ambito del semestre. Secondo le stime Ue, il debito vale il 133% del pil quest’anno e salirà al 134 l’anno prossimo.  Non si vede miglioramento, come invece accade sul fronte del deficit e come era richiesto.  L’Italia perde a sorpresa i tre miliardi di maggiori spesa previsti dalla cosiddetta clausola di investimento, regola attraverso la quale l’Europa si riserva di concedere ai paesi virtuosi più respiro nella gestione dei suoi conti, un fatto che il governo dava per acquisito

SINDACATI: GOVERNO DISINTERESSATO AI LAVORATORI – A Milano, nonostante un’intensa pioggia, sono migliaia le persone partite da Palestro che hanno raggiunto Piazza della Scala e si sono radunate davanti a un palco-camion, protetti da ombrelli, gazebo o rifugiandosi sotto la galleria Vittorio Emanuele. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel suo intervento ribadisce la contrapposizione a una legge di stabilità che guarda solo al debito pubblico e poi c’è una politica che lo fa aumentare.Si chiede come possiamo dire che il Paese è moderno se chiudono le aziende strategiche. Non vi sono prospettive se non si dà respiro a retribuzioni e pensioni. “Non chiediamo la luna – afferma la Camusso- diciamo di rimettere il Paese sulle sue gambe. Non ci piace la disattenzione con cui il Governo sta guardando il movimento dei lavoratori che da una settimana riempie le piazze, noi non ci fermiamo, se non arriveranno le risposte che devono esserci continueremo la mobilitazione”.

LA FINE DELLA CRISI E’ UNA FAVOLA – Le motivazioni dello sciopero, organizzato da Cgil-Cisl-Uil, sono tutte legate alla manovra economico finanziaria del governo.Si parla di un paese allo stremo, bisognoso di risorse. Questo mentre l’83% delle tasse pesa su lavoratori e pensionati mentre i manager italiani guadagnano tre volte di più di quelli tedeschi . I leader sindacali, bacchettano il premier Enrico Letta, reo di non aver mantenuto nemmeno una delle promesse fatte ai lavoratori e ai pensionati.” E la smetta con le favole, quella della “crisi è finita” e che “nel 2014 ci sarà la ripresa– avverte la Camusso- perché la ripresa ci sarà quando un lavoratore non avrà più paura di perdere il posto di lavoro il giorno dopo”. Chiede anche maggiore coraggio sul fronte dell’ evasione fiscale, che permetterebbe di recuperare le risorse necessarie ai lavoratori

Giuseppe Folchini

Autore della rubrica Fuoridaidenti , sul sito SportCafè24 e di Politically Uncorrect per Radio Cogito. Articolista "interista" per Blasting News. Scrittore latente , ha pubblicato un racconto breve tra il noir ed il paranormale, "Per un giorno. Un giorno soltanto".

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