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Il punto sulla Premier League: l’ex Van Persie stende l’Arsenal

MANCHESTER – Una vittoria importante per dare il via alla scalata. Questo era l’obiettivo dei Red Devils alla vigilia, questo è ciò che arrivato dopo il big-match dell’Old Trafford, che ha visto la squadra di Moyes spuntarla sulla capolista Arsenal, piegata proprio dalla sua ex stella Robin Van Persie. Il colpo di testa dell’olandese, imbeccato da un corner di Rooney, al 27′ della prima frazione ha sbloccato il match alla prima vera occasione della gara. Tatticamente meglio i padroni di casa che costringono Wenger ad un cambio di modulo, dal 4-2-3-1 al 4-4-2, per contenere l’aggressività di Jones e compagni. Proprio il giovane centrocampista inglese si rende protagonista di uno scontro fortuito, ma violento, con il portiere dei Gunners Szczesny, che costringe l’arbitro a fermare l’incontro per qualche minuto. L’Arsenal rientra nel secondo tempo con la voglia di recuperare lo svantaggio, ma l’attenta difesa del Man.Utd, complice un Ozil sottotono, tiene, e Rooney rischia di raddoppiare in un paio di circostanze.
L’Old Trafford esulta al triplice fischio, i “Diavoli Rossi” rientrano definitivamente in lotta per il titolo.
CLASSIFICA CORTA – Il passo falso dei Gunners lo auspicavano in molti, specie gli inseguitori del team di Wenger e così dopo undici giornate ci ritroviamo le prime otto squadre racchiuse in soli sei punti. Anzi, poteva andare peggio per la capolista in testa con 25 punti, perché dietro cadono ManCity e Tottenham, mentre il Chelsea evita la sconfitta interna grazie ad un rigore generoso concesso ai Blues al 94′.
POKER – Il proprio dovere l’hanno fatto Liverpool e Southampton, che davanti ai propri supporters hanno rifilato un poker, rispettivamente, a Fulham e Hull City mettendo così pressione all’Arsenal.
I Reds trascinati da Suarez chiudono la pratica in tredici minuti dal 23′ al 36′ portandosi già sul 3-0, completando l’opera nella ripresa con la doppietta dell’uruguaiano; identico discorso per il sorprendente Southampton di Pochettino che a metà gara avevano già archiviato l’incontro, pur giocando senza Osvaldo entrato in campo nell’ultimo quarto d’ora.
I Reds di Rodgers volano, dunque, a soli due punti dalla vetta, con i Saints alle loro spalle a quota 22.
AIUTO MOU – Perde una grossa occasione, invece, il Chelsea che allo Stamford Bridge vede i fantasmi e poi si salva a pochi secondi dal fischio finale grazie al rigore procurato da Ramires e gentilmente concesso dall’arbitro Marriner. Infuriati i giocatori del West Bromwich hanno cercato, inutilmente, delle spiegazioni facendo capannello introno all’arbitro, ma l’Happy One è riuscito addirittura ad attaccare nel post-partita dicendo che l’azione del secondo gol del WBA era stata viziata da un fallo.
Fatto sta che i Blues erano passati in vantaggio con una zampata di Eto’o allo scadere del primo tempo, poi nella ripresa la squadra di Clarke era riuscita nell’impresa di ribaltare il risultato in otto minuti; il resto lo conosciamo, con il Chelsea riversatosi in avanti disperatamente e la furbata di Ramires che ha permesso ad Hazard di pareggiare all’ultimo respiro.
K.O. CITIZENS E SPURS – Sconfitte inaspettate per due squadre che non riescono a trovare continuità: il ManCity di Pellegrini, dopo aver segnato 12 reti in tre giorni tra Premier e Champions, sembrava aver trovato l’assetto giusto ed invece sono riusciti a perdere allo Stadium of Light di Sunderland contro la squadra di Gustavo Poyet, che grazie alla rete del terzino Bardsley è sempre penultima, ma vede da più vicino le dirette concorrenti.
Cade anche il Tottenham di Villas Boas, il quale non riesce in campionato ad avere l’ottimo passo visto in Europa League e al White Hart Lane capitola dinanzi a quel Newcastle, che bissa il successo di sette giorni fa contro il Chelsea.
Dario Greco
