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Poesia Juventus, un tris al Napoli “a parametro zero”
Pubblicato
7 anni fa|

I soldi non fanno la felicità. Nella vita, ma forse anche nel calcio. Aiutano, questo è certo. E per chi dispone di budget alti ma non faraonici come quelli di Real Madrid e Manchester City, basta un pizzico di intelligenza e il puzzle si completa ugualmente. È il caso della Juventus che ha risolto una vera e propria prova di forza contro il ben ristrutturato Napoli di Benitez: i bianconeri, per gamba, atletismo e gioco, hanno evidenziato i perché di una vittoria mai messa in discussione, nonostante i mille tentativi di uno scatenato Lorenzo Insigne. E la continuità non è un elemento da trascurare. Antonio Conte ha avviato un progetto vincente, arrivato al terzo anno, con piccole ma sostanziali modifiche che si susseguono anno dopo anno: c’è un quadro delineato, la Juventus sa sempre quello che deve fare in campo e i risultati stanno dando ragione ad una politica tutto sommato encomiabile. La Vecchia Signora ha sfilato parecchio dal suo portafogli, ma ha saputo anche cogliere le occasioni migliori tanto da stendere i partenopei con tre reti griffate da giocatori arrivati tutti a parametro zero grazie alla scaltrezza e la furbizia di una società sempre sul pezzo, capace di accontentare anche il proprio tecnico nei limiti del possibile.
FERNANDO LLORENTE – Il gigante di Pamplona è stato strappato al Bilbao dopo anni di reti, 85, che hanno garantito una crescita esponenziale degli spagnoli. Un’operazione lunga, conclusa sul finir di gennaio con l’ufficialità di un affare che condizionerà il prosieguo stagionale del centravanti, prima infortunato e poi messo ai margini di una squadra che preferirà puntare maggiormente su Aduriz. Giunto in Italia, il Re Leone ha atteso il suo momento, dopo esser stato a lungo catalogato nella lista nera in cui erano già iscritti i nomi di Bendtner e Anelka. Ma non è il caso del quattordici bianconero che alla prima occasione ha castigato il Verona e conquistato la fiducia di Conte, innamorato della sua diversità da Tevez che ne consente una splendida variante, preoccupante per ogni difesa avversaria. Anche quella del Real Madrid, che per ben due volte in pochi giorni ha visto il centravanti gonfiare la rete madrilena. Llorente è oramai un punto fermo di una Juventus che ha bisogno, oltre che della fantasia dell’Apache, dei suoi centimetri e della sua furbizia in area di rigore sempre più letale. E questa sera anche il Napoli lo ha provato sulla sua pelle.
ANDREA PIRLO – Il ciclo della rivoluzione juventina è partito proprio dalla sua poesia calcistica. Pirlo, dopo 401 partite ufficiali e dieci anni intensi con la maglia del Milan, si è rimesso in gioco allo Juventus Stadium, per offrire le sue geometrie preziose. Un artista vero, accarezza il pallone come pochi. Non ha la corsa di un tempo e offrire per lui prove come queste ogni domenica diventa un’impresa. Ma quando è al top, e per adesso l’accaduto si verifica spesso, diventa micidiale. Ha un telecomando al posto dei piedi e un compasso per indirizzare la sfera proprio dove vuole lui. Calcia le punizioni come se fossero rigori, il 2-0 è una perla da incorniciare. A Milanello lo hanno dato per “finito”, tre anni dopo è ancora qui a far mangiar le mani ai rossoneri ed esultare la Torino tinta di bianco e nero. Un giocatore dotato di un’intelligenza fuori dal comune tecnicamente e tatticamente.
PAUL POGBA – Questo ragazzo segue le orme del signore prima descritto. E potenzialmente – qui azzardiamo- diventerà anche più forte. Trascinare un club glorioso come la Juve a 20 anni non è semplice. Anzi, è “Qualcosa di grande” tanto per citare i vecchi Lunapop guidati da Cesare Cremonini. Il Manchester United lo relegò in fondo per il rientro di Scholes, senza rendersi conto, forse, dell’errore commesso. I due, con un pizzico di furbizia in più, avrebbero trovato coesione. E invece i Red Devils hanno, con nonchalance, perso uno dei giovani centrocampisti migliori in tutto il pianeta. Imposta il gioco, spezza le trame avversarie ed è dotato di una potenza e precisione di tiro fuori dal comune. Il 3-0 con cui ha messo Reina & Co. al tappeto è una vera e propria opera d’arte. Perché quello che apparentemente era un controllo non perfetto, è diventato il miglior aiuto per una bordata che merita solo di esser rivista all’infinito. Applausi e poche altre parole da aggiungere, parla il campo. Chapeau.
Llorente, Pirlo e Pogba: tre mattatori a parametro zero per una vittoria d’oro che rilancia le quotazioni di una Juventus, ancora dietro la Roma, ma con nette possibilità di sorpasso. La qualità del lavoro alla lunga paga sempre e il binomio Conte-Marotta, sul campo e sul mercato, anche grazie a tre colpi di genio simili, sta dimostrando di saperci fare. Ed anche tanto.
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