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Cesena è ufficiale: Nicola Campedelli nuovo allenatore

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CESENA, 26 MAGGIO – Insolita decisione, quella presa dal Presidente Igor Campedelli, di far sedere il fratello Nicola sulla panchina del Cesena. Insolita si, ma anche stimolante e curiosa: chissà mai che i fratelli Campedelli riescano subito nel pronto ritorno in Serie A. Lo stesso presidente bianconero era titubante su questa decisione, ma assicura che la scelta è stata fatta dal punto di vista tecnico e non parentale. Decisiva è stata la spinta del Vicepresidente Luca Mancini, che dal canto suo dice che la linea guida è stata quella di scegliere un allenatore giovane, che rappresentasse una scommessa: ed ecco qui che è venuto fuori il nome di Nicola Campedelli. Il neo tecnico bianconero è stato mandato, proprio dalla società del fratello Igor, a fare esperienza a Bellaria per due anni quando iniziò la collaborazione tra le due società. Il compito del tecnico sarà quello di valorizzare i giovani e portare qualcosa di suo nella squadra.

Veniamo quindi al tecnico Nicola Campedelli, classe 1979, cresciuto calcisticamente nel Cesena, dopo una stagione in prestito al Castel San Pietro Terme Calcio, debutta in Serie B 1999-2000 con i romagnoli. Disputa i due successivi campionato tra i cadetti con la maglia della Salernitana, prima di passare al Modena, neopromossa in Serie A. Gioca 39 gare nella massima serie, realizzando 2 gol nel campionato 2003-2004. Nonostante la retrocessione dei Canarini, rimane a Modena anche nelle successive stagioni fino al 2007, quando torna nella natia Cesena. La sua esperienza in casacca bianconera parte con un infortunio all’articolazione di Lisfranc, infortunio che condizionerà il suo rendimento in campo. Con la maglia bianconera infatti gioca solo 16 gare, nel campionato che vede la retrocessione della squadra nella Prima Divisione. Il 19 giugno 2009 annuncia il ritiro dall’attività agonistica a causa dell’infortunio subito due anni prima, dal quale non è più riuscito a riprendersi completamente. Ecco le sue parole all’annuncio dell’ufficialità del suo arrivo sulla panchina del Cesena: “Faccio una premessa: io ho grande convinzione di essere pronto, sarà un’avventura stimolante, voglio ringraziare la società Cesena Calcio che ha deciso di puntare su di me e darmi quest’opportunità. Negli scorsi anni ho vissuto esperienze bellissime e per questo ringrazio sia i giocatori sia i dirigenti sia del Bellaria sia del Cesenatico. È un discorso che è iniziato circa una settimana fa, ma l’ufficialità è arrivata solo ieri sera: è stato un momento sicuramente emozionante. So che chi ha preso questa decisione l’ha fatta per il bene del Cesena. Con Igor abbiamo valori solidi e non credo che il nostro rapporto cambierà. Per come vedo io il calcio i giocatori devono essere bravi e affamati, devono essere pronti a dare tutto per la maglia che indossano tutti i giorni. Non abbiamo ancora parlato di giocatori, ma è un discorso a cui arriveremo presto. Ho dovuto smettere in maniera prematura e avevo ancora tanto fuoco dentro. Ho quindi scelto di allenare con grande motivazione e fino adesso sono stato ripagato. Sono contento e mi piace fare questo mestiere. Per quanto riguarda lo staff tecnico, dal Bellaria mi seguiranno Simone Groppi e Adriano Piraccini. Adesso inizieremo a preparare la serie B e io sono pronto a preparare la mia squadra, una squadra che abbia voglia di fare bene la serie B, che sia competitiva e vogliosa di far bene. Sono tre anni che sto lavorando con una metodologia particolare: utilizzo la sabbia in maniera costante, una volta a settimana, che sta portando ad arrivi importanti, soprattutto dal punto di vista degli infortuni. Sul sintetico, nella mia breve esperienza da allenatore mi sono sempre allenato sul sintetico e posso solo parlarne bene, credo che sia un valore aggiunto perché consente di allenarsi con continuità ed intensità. Credo che siano i giocatori ad incidere sulle partite, anche se gli allenatori hanno sicuramente un ruolo fondamentale; per me è molto importante lo studio dell’avversario: si può giocare in un modo e nell’altro, l’importante è che si riesca ad esprimere il gioco nel modo migliore. Credo che sia normale che ci possa essere diffidenza all’inizio perché la gente non mi conosce ancora come allenatore, ma farò di tutto per fare il bene di questa società. L’obiettivo è quello di avere delle persone affamate, che combattono dal primo all’ultimo secondo: credo che sia questo quello che vuole la gente. La spinta emotiva mi ha accompagnato in tutte le mie esperienze. Ho fatto tutto il settore giovanile qui, so il valore che ha questa maglia. Essere competitivi per me è guardare in faccia gli avversari e andare a batterli.”

Massimiliano di Cesare

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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