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Intervista esclusiva a Simone Braglia: “Il mio Genoa di Pato e Skuhravy più forte di quello di Milito e Thiago Motta”

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Simone Braglia7Dal Genoa di Gasp alla memorabile impresa all’Anfield Road. Il nostro Jacopo D’Antuono ha intervistato Simone Braglia, il grande portiere della squadra che approdò alle semifinali di Coppa Uefa nell’annata 1991-1992.

La porta del grifone è difesa attualmente da Perin, cosa ne pensa del giovane portiere rossoblù?

“Perin,insieme a Lamanna,e’ uno dei giovani portieri piu’ promettenti del calcio Italiano e come tale va tutelato sia dalla società che dall’opinione pubblica (giornalisti in testa)”.

Il Genoa quest’anno è partito male sotto la guida di Liverani, con Gasperini le cose sembrano cambiate, almeno sotto il punto di vista dei risultati. A cosa può ambire questa squadra?

“Non bastano 2 risultati a cambiare il sentimento e il corso degli eventi. Ci vorrà la costanza dimostrata nelle 2 partite vinte per far tornare la serenità necessaria per permettere di arrivare in quelle posizioni che tutti noi auspichiamo si possa arrivare”.

Liverpool-Genoa, 4 Marzo 1992: “‘Braglia paratutto” recitava il titolo di un quotidiano ed un successo storico per il grifone. Che ricordo ha di quella sera?

“E’ un ricordo indelebile sia per me, che per tutto l’ambiente della “città rossoblù, difficile tradurlo in parole”.

Consigli per giovani portieri: quali sono le tre caratteristiche fondamentali per sfondare ad alti livelli?

“Umiltà, sacrificio, passione e lavoro. Se solo una di queste caratteristiche manca è dura”.

Dopo il Genoa, passò in Umbria per compiere un’eroica risalita. Come mai proprio il Perugia?

“Il Perugia con Gaucci Presidente (ho avuto un grande rapporto con lui ed è forse il miglior Presidente che ho avuto) era la squadra con le migliori ambizioni per poter risalire in fretta le categorie (scesi in C dalla A ricordate?) e poi c’era il simbolo del Grifone no?”

Nel 2012 è stato direttore generale del Savona. Progetti per il futuro?

“L’esperienza è stata bella fino ad un certo punto, ma col senno del poi non lo rifarei più. Per il futuro se si presentassero progetti seri darei volentieri la mia esperienza, ma dubito che ci siano.

Più forte il suo Genoa di Aguilera e Skuhravyo quello di Motta e Milito?

Difficile dover fare un paragone ma se devo scegliere è logico, io non cambierei mai il Pato e Thomas con Thiago e Milito, punti di vista ma è così.

Jacopo D’Antuono

Direttore Editoriale Sportcafe24.com. Da oltre 10 anni mi occupo della gestione editoriale del nostro magazine, formando giornalisti sportivi e copywriter.

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