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Atletico Madrid da paura: i Colchoneros tornano a sognare


Diego Costa, bomber dell’Atletico, chiamato a far volare la squadra di Simeone
NUMERI DA RECORD – I “Colchoneros” sono pronti a sognare e a giudicare dai numeri, come non dargli ragione.
Con la vittoria di mercoledì sera sulla malcapitata Austria Vienna, hanno già conquistato la qualificazione agli ottavi di Champions con due turni d’anticipo, con 12 reti all’attivo e soltanto due al passivo. In Liga, invece, hanno nel mirino addirittura il Barcellona capolista lontano solo un punto, con i “cugini” del Real a distanza di sicurezza (-5), con 30 reti segnate e otto subìte.
I segreti dei successi dei “vecchi materassai”, sono molteplici ed affondano le radici in tre punti cardine: l’organizzazione societaria, il temperamento del tecnico Diego Pablo Simeone e l’exploit del nuovo bomber Diego Costa.
SFIDA AL REAL – L’insediamento del presidente Torres dieci anni fa, portò nuova linfa e la giusta filosofia per risalire e raggiungere i vertici nazionali e continentali.
Le due Europa League (2010, 2012) e le conseguenti due Supercoppe Europee vinte rappresentano il marchio europeo che hanno assunto i madrileni, ormai non considerati più come la seconda squadra di Madrid, bensì un’altra squadra di Madrid, il che non è poco quando hai davanti una delle squadre più titolate del pianeta.
Il solo confrontarsi e tenere testa al Real è motivo d’orgoglio per i biancorossi, i quali quest’anno si sono tolti anche la grande soddisfazione di tornare a vincere al Bernabeu dopo ben quattoridici anni.
Una gioia enorme per la storia che ritorna a ripetersi, uno schiaffo al mercato che quest’estate ha visto i Galacticos spendere cento milioni per Bale e i Colchoneros vendere Falcao a 60 milioni e, paradossalmente, ad uscire vincitore nel derby è stato proprio l’Atletico con un gol della nuova perla Diego Costa (attualmente sono 16 le reti del giocatore che ha rifiutato il Brasile per giocare con la nazionale spagnola).
Emblematico il titolo del giornale As: “Millones-Futbol 0-1”, mentre Marca incensò la prestazione dei Colchoneros con “il miglior Atletico della storia”.
IL CARISMA DE “EL CHOLO” – Numeri e vittorie, dunque, che fanno presagire una grande annata per i “Cholo-boys”, in quanto i ragazzi hanno ormai acquisito le peculiarità che hanno sempre contraddistinto il guerriero Simeone: la personalità e la preparazione maniacale delle gare. Chi lo conosce, racconta che Simeone aveva dentro la passione dell’allenatore, quando già nei ritiri da giocatore era intento a guardare video, partite, tutto ciò che riguardava il calcio, che ha poi sempre perfezionato sul campo.
L’ex centrocampista di Inter e Lazio è amato dai suoi giocatori e rispettato dalla società e grazie all’Atletico è riuscito a consacrarsi come allenatore di livello; chiamato nel dicembre 2011, mentre la squadra si barcamenava verso la metà della classifica, la guidò fino al quinto posto e riuscì nell’impresa di vincere l’Europa League.
Nella passata stagione è arrivato terzo in campionato riportando i Rojiblancos in Champions dopo quattro anni e ha battuto il Real al Bernabeu dopo i tempi supplementari conquistando la Copa del Rey, trofeo che mancava in bacheca dal 1996, anno in cui i biancorossi hanno vinto l’ultimo campionato, la Primera Division. Erano i tempi del tecnico serbo Antic, di Caminero (ora attuale ds), del bomber bulgaro Penev e proprio del “Cholo” Simeone.
Ecco perchè i vecchi materassai possono tornare a sognare…
Dario Greco
