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Blockbuster, chiusura definitiva in America

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Nel 1985 nasce la società di distribuzione statunitense Blockbuster, con il suo primo negozio ubicato a Dallas, in Texas: con il proprio mercato focalizzato sulla vendita di prodotti videoludici e home video (inizialmente VHS, per poi approdare nel mercato CD e DVD), entro il 1994 l’ormai catena americana apre le proprie filiali in 25 paesi, fra cui Italia, Giappone, Gran Bretagna, Danimarca e molti altri; nel 94 viene anche acquistata dalla Viacom, società di intrattenimento e comunicazioni statunitense.

60 MILIONI DI SOCI – Blockbuster raggiunge così il suo apice, forte di una collaborazione con 60 milioni di soci. Ma è proprio verso la fine degli anni 2000 (all’incirca nel 2009) che Blockbuster entra in forte crisi: la pirateria informatica, servizi analoghi come quelli offerti da Netflix e lo svilupparsi di catene come EB Games e Software Etc., successivamente entrate a far parte della più importante Gamestop, minarono le vendite della catena americana, che si trovò costretta a ridimensionare notevolmente il proprio mercato, e in alcuni casi, come in Portogallo e Spagna, a dover chiudere tutte le proprie filiali.

CRISI E DEBITI – Nonostante il tentativo di reindirizzare il mercato dell’azienda verso la distribuzione digitale, avvenuto dopo la dichiarazione di bancarotta del 2010, e l’acquisto dell’azienda da parte di Dish Network, che si prende carico di 87 milioni di debiti, la crisi di Blockbuster continua: il 5 Giugno del 2012 verrà dichiarato l’abbandono del mercato italiano, avvenuto successivamente a quello canadese.

E’ la CNN a dare forse una delle ultime brutte notizie, informando che la società americana chiuderà entro Gennaio del prossimo anno oltre 300 punti vendita in tutti gli Stati Uniti d’America, dopo che nei giorni scorsi era ritornata sotto amministrazione controllata nel Regno Unito. Inoltre, entro metà Dicembre, sarà sospeso il servizio Blockbuster By Mail.

SportCafe24 si unisce in cordoglio intorno a tutti gli operatori Blockbuster che rimarranno inevitabilmente senza lavoro, e spera per il miglior futuro possibile per le loro famiglie.

Francesco Lorusso

Ragazzo semplice, a cui piace parlare di tutto, grandissimo appassionato di tecnologia. Difendo sempre le mie idee e i miei ideali, ma non per questo disprezzo quegli degli altri. Dite no alla Console War!

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