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Un mercato a costo zero – La squadra dei sogni si fa anche senza quattrini

ROMA, 30 MAGGIO – Il mercato, si sa, è una brutta bestia. Specialmente in tempi di crisi economica. I tifosi ti chiedono Tizio e tu, se non hai i conti a posto, sei costretto a portargli Caio spacciandolo magari per il campione dei campioni. I tempi degli acquisti faraonici sono finiti da un pezzo, almeno in Italia. Ed allora, le società guardano con sempre maggiore attenzione ad un serbatoio di talenti – a volte un po’ attempati, ma pur sempre funzionali – di provata affidabilità: il mercato dei parametri zero. Mai come quest’anno la lista degli svincolati trabocca di fenomeni. C’è l’imbarazzo della scelta, sia in Serie A che all’estero. Affari da leccarsi i baffi. E se peschi il parametro zero giusto, può capitare pure che vinci lo Scudetto…
IL MODELLO PIRLO – Già, perchè svincolato è bello. O almeno lo è diventato da quest’anno, dopo il boom di Andrea Pirlo, che con la sua splendida stagione ha indirettamente restituito lustro ad una categoria fin troppo bistrattata e sottovalutata negli ultimi anni. L’ex rossonero è arrivato alla Juventus a titolo gratuito e le sue prestazioni hanno superato ogni aspettativa. Il regista ha smentito i suoi detrattori, che dopo qualche anno di appannamento lo consideravano già inesorabilmente bollito. Ed invece Pirlo si è reso protagonista di un’annata fantastica: autentico top player della Juve-meraviglia che ha stravinto lo Scudetto. La storia del metronomo bianconero è esemplificativa di come a volte nel calcio lasciar scadere il proprio contratto non equivalga assolutamente a delitto: depennato dai propri pensieri l’assillo del prezzo del cartellino i giocatori sono liberi di scegliersi le future destinazioni nella massima tranquillità, e spesso sono i primi a guadagnarci in termini di entusiasmo e motivazioni.
CACCIA AL PEZZO DA NOVANTA – Di giocatori in rampa di (ri)lancio ed in odore di sbarco quest’anno ce ne sono molti. Le società italiane sono già al lavoro con l’intento comune di trovare il pezzo da novanta senza spendere un euro. Stavolta abbondano i potenziali colpacci a costo zero: si trovano giocatori buoni per tutte le latitudini di classifica.
MEZZO MONDO SU DEL PIERO – Ed è proprio dalla nostra Serie A che proviene il maggior numero di svincolati di lusso. Il primo della lista – per storia passata e presente, visto che nella stagione appena trascorsa ha fatto faville – si chiama Alessandro Del Piero. Pinturicchio è l’oggetto proibito: nessuno si aspettava sarebbe mai andato via dalla Juventus, probabilmente nemmeno lui. Eppure, dopo l’impopolare scelta della dirigenza bianconera – che non gli ha rinnovato il contratto nonostante il grande contributo dato dal capitano in chiave Scudetto – Alex si trova li, in mezzo ai disoccupati del calcio. Presumibilmente però rimarrà all’ufficio di collocamento ancora per poco: lo vuole mezzo mondo, nel vero senso della parola. Dalla Cina agli Stati Uniti, ci sarebbero miliardari pronti a fargli ponti d’oro e tifoserie disposte a stendere il tappeto rosso pur di vedere Alessandro Magno con la maglia della propria squadra. E poi ci sono i nuovi ricchi d’Europa: gli sceicchi di Psg e Malaga lo vorrebbero come uomo copertina per inseguire il sogno della Champions League. Del Piero è ambito pure a casa nostra, ma di giocare in Italia con una casacca diversa da quella bianconera della Juve non ne vuol sapere. Probabilmente per lui la tentazione più forte è rappresentata dal richiamo della Premier League: lo vogliono Tottenham ed Arsenal su tutte, quello con più possibilità di ingaggiarlo è proprio Wenger.
AMAURI E I SUOI FRATELLI – Del Piero, come detto, è il primo della lista. Ma non è di certo l’unico giocatore proveniente dal nostro campionato ad essere richiesto in giro per il pianeta. Uno degli elementi più appetibili è sicuramente Amauri: l’italobrasiliano non viene da una stagione esaltante, ma se coinvolto in un progetto sin dal ritiro precampionato può ancora fare la differenza. L’ex juventino potrebbe rimanere a Firenze o più probabilmente tornare a Parma, dove l’anno scorso visse mesi esaltanti. C’è pure una remota ipotesi Milan – potrebbe fare il vice Ibra – ed anche per lui non manca qualche suggestiva pista estera. Il romanista Cassetti dopo anni di militanza in giallorosso vuole una nuova avventura: è un elemento d’esperienza perfetto inseribile in qualunque contesto, dalla lotta Champions a quella per la salvezza. Altro pezzo pregiato è Chivu, che difficilmente rinnoverà con l’Inter: per lui potrebbe profilarsi un approdo in Turchia, con ricco contratto annesso. E poi ancora Coda, eterna promessa mai sbocciata del tutto in procinto di separarsi dall’Udinese. Oppure il brasiliano Cicinho, ex fenomeno del Real Madrid eclissatosi a Roma. Manninger è un portiere affidabilissimo: potrebbe rimanere in Serie A per fare il titolare in una squadra di medio bassa classifica. E come dimenticarsi dell’eroe di Berlino, il celeberrimo Fabio Grosso: alla Juve è finito nel dimenticatoio ed ha tantissima voglia di riscatto.
IL BLOCCO MILAN – E poi c’è il blocco Milan: tanti senatori rossoneri hanno chiuso un importante capitolo di storia con la società pluricampione d’Europa ma da parte di nessuno di questi sembra esserci la minima intenzione di appendere gli scarpini al chiodo. Nesta dovrebbe emigrare nella Mls, mentre per Gattuso le ipotesi sono innumerevoli: dalla Russia alla Cina, con un pensierino al ritorno in Gran Bretagna. Seedorf potrebbe provare l’esperienza brasiliana o decidere di cedere alle lusinghe di qualche club facoltoso in giro per l’Europa, mentre la situazione di Zambrotta ed Inzaghi è al momento tutta da definire. Chiarissimo invece il futuro di Van Bommel, che tornerà in Olanda, mentre Flavio Roma è l’eccezione che conferma la regola e per lui l’avventura rossonera potrebbe non essersi conclusa: guantoni al chiodo e contratto da preparatore a Milanello sono una prospettiva concreta.
LE TENTAZIONI ESOTICHE – Ma si sa, noi italiani siamo un popolo di esterofili. Ed allora, sono molte le società che stanno sondando il mercato estero ed altrettanti i tifosi che sognano un nome esotico per il mercato della propria squadra, tanto meglio se a costo zero. La Lazio è quella che più si è portata avanti col lavoro in questo senso: per gli acquisti di Ederson e Breno manca soltanto l’ufficialità. Lotito ha portato a termine due affari intelligenti e lowcost, assicurandosi la firma dell’accoppiata brasiliana che andrà ad infoltire una colonia già ricca. In squadra sono infatti presenti Hernanes e Dias, pronti ad accogliere a braccia aperte i connazionali: a loro l’arduo compito di favorire l’ambientamento nel calcio italiano dei nuovi arrivati. I capitolini avanti a tutti, dicevamo. Ma le altre squadre non si preoccupino, perchè gli ex di Lione e Bayern non erano gli unici piatti succulenti fruibili nei restaurant del calciomercato estero. Dirigendosi verso il self service si trovano ancora pietanze gustose: Drogba, ad esempio. L’eroe di Monaco di Baviera, freschissimo campione d’Europa, ha concluso alla grande la sua avventura al Chelsea e va adesso a caccia di nuovi stimoli. Potrebbe trovarli proprio in Italia: la Juventus gli ha messo gli occhi addosso da tempo, ma c’è da battere l’ingombrante concorrenza cinese. In Oriente l’ivoriano troverebbe un’ingaggio da Mille e una notte ed un calcio si in via di evoluzione, ma non ancora al livello di quello del Vecchio Continente. A Torino invece Drogba avrebbe la possibilità di giocare per altri 2-3 anni da protagonista nell’Europa che conta, e potrebbe togliersi lo sfizio di cimentarsi in un campionato difficile come la Serie A, in modo tale da arricchire il suo già eccezionale pedigree. Staremo a vedere. Intanto c’è pure Berbatov che cerca squadra: è un’idea per il Milan, che senza Inzaghi ha bisogno di un vice Ibra. Royston Drenthe deve riscattare qualche annata no e potrebbe farsi tentare da un’esperienza italiana (Roma?), mentre per Kalou non è da escludere un derby meneghino di mercato, con Milan ed Inter che lavorano sottotraccia per assicurarselo (anche se al momento le favorite sembrerebbero essere Arsenal e Liverpool). Per concludere, due grandi vecchi del calcio mondiale: Claudio Pizarro e Micheal Owen. Se abbassassero le loro richieste d’ingaggio potrebbero essere nomi buoni per qualche squadra di metà classifica: l’inglese fu accostato al Genoa un paio d’anni fa, poi non se ne fece nulla.
WITH OR WITHOUT MONEY – Insomma, nel calcio moderno non è necessario disporre di budget multimilionari per vincere. Ponendo in essere un’adeguata programmazione si può raggiungere qualunque risultato, ed il successo della Juve di quest’anno ne è testimonianza lampante. I bianconeri hanno messo al centro del progetto uno svincolato – Pirlo, ndr – rivelatosi poi l’uomo cardine per tutti i trionfi della squadra durante la stagione. Ma se il play italiano è l’esempio più eclatante, ce ne sono altri che non possono passare inosservati: Klose, appunto, è arrivato alla Lazio tra lo scetticismo generale e per poco non ha trascinato i suoi al terzo posto. In tempi di vacche magre diventa fondamentale l’idea, l’intuizione vincente. E poi bisogna dimenticarsi il luogo comune che equipara il calciatore svincolato ad un elemento che nella maggior parte dei casi non è in grado di spostare gli equilibri. Un giocatore senza contratto non è un giocatore senza futuro. Un giocatore senza contratto molto spesso ti aiuta a costruire un grande futuro. Tenete pure socchiuso il portafogli, ma spalancate gli occhi. Perchè il nuovo Pirlo potrebbe essere dietro l’angolo…
A cura di Vincenzo Galdieri
