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Videogames, dai cabinati per sale giochi alle console

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battlefield 4: una fase di gioco
Alcuni dei cabinati presenti in una sala giochi dei primi anni '90

Alcuni dei cabinati presenti in una sala giochi dei primi anni ’90

“JOLLY BLUE LA SALA GIOCHI, JOLLY BLU PIENA DI GIOCHI, JOLLY BLUE LA SALA GIOCHI CHE PER NOI ERA NON SO COSA FORSE UNA SECONDA CASA” – Anni ’80, un fine settimana di estate. Un gruppo di ragazzini attende con ansia l’apertura di quelle due saracinesche di quel locale in pieno centro città. I loro movimenti quasi nervosi fanno tintinnare i risparmi in monete della loro paghetta settimanale. Ecco che arriva il proprietario del locale con il solito passo lento di chi si aspetta una giornata intensa in ufficio; intanto quel gruppo di ragazzini lo aveva già riconosciuto ancor prima che lui girasse l’angolo e in religioso silenzio si sono posizionati alle sue spalle. Il mazzo di chiavi molto simile, per numero di chiavi attaccate, a quello di un secondino esce dalla tasca e viene inserito nella toppa della serratura. Il rumore metallico della serranda è insopportabile ma poco importa; la banda di ragazzini inizia a fremere dietro di lui. Finalmente la saracinesca è tutta alzata e il gruppetto di ragazzi neanche aspetta che il tizio accenda l’intero impianto che già si sono posizionati di fronte alla sua scrivania con quintali di monetine.

Agli inizi degli anni Ottanta sono sorte le prime vere sale giochi che non avevano niente a che fare con le salette interne di alcuni bar che esibivano si e no un flipper e qualche video-slot. Dunque questi luoghi erano il rifugio dei ragazzini che mettevano da parte la loro paghetta settimanale per riversarla in quegli enormi cabinati. Oltre agli ormai mostri sacri in grafica 8 bit quali Arkanoid, Pac Man, Tetris e Space Invaders che hanno visto crescere oltre tre generazioni di giocatori, negli ultimi quindici anni si sono aggiunti titoli che sono stati protagonisti di porting su varie console e PC, ma di questi parleremo in seguito. Di questa categoria annoveriamo l’ultima generazione di cabinati marchiati CAPCOM, SEGA, TAITO e NEO GEO tra cui ricordiamo: la saga di Metal Slug, Puzzle Bubble, The House of the Dead e SEGA Rally Championship

the house of the dead-sportcafe24

The House of The Dead nella sua versione arcade

Metal Slug è stato uno dei giochi a scorrimento verticale più famosi che ha inchiodato milioni di giovani allo schermo per intere ore; con uno dei quattro personaggi disponibili ci si cimentava in un’avventura di difficoltà sempre maggiore che a volte rasentavano la follia per il numero di ostacoli da evitare ed avversari da sconfiggere; ha fatto la fortuna di tutte le salegiochi nei primi anni novanta grazie alla sua longevità e ai suoi ben riusciti sequel. Puzzle Bubble della Taito lo ricorderemo sicuramente per le accativanti animazioni in puro stile giapponese, per la vivacità dei colori e per quella melodia che entrava in testa dopo pochi minuti. I due simpatici draghetti avevano dovevano cercare di far crollare il muro di palloni colorati inanellando file di schemi di sfere dello stesso colore. The House of the Dead è un titolo SEGA comparso nel 1995, ha ipnotizzato tutti i fan delle saghe survival-zombie grazie all’atmosfera da vero film dell’orrore – Uwe Boll ne trarrà un tristissimo B-movie – che riusciva in alcune cirscostanze a sorprendere il giocatore. Essendo un gioco arcade la trama ovviamente presente passava in secondo piano e veniva regolarmente skippata per poter continuare rapidamente a giocare impugnando il pad a forma di pistola.

Ultimo ma non meno importante è Rally Championship marchiato SEGA e reso disponibile dal 1995; dotato di pedaliera, volante e cambio a quattro marce è stato uno dei sedili più consumati di tutte le sale giochi a livello mondiale; di solito lo si trovava accoppiato con un altro dispositivo al fine di poter usufruire della modalità competitiva che metteva contro due giocatori su tracciati di vario tipo con le sole tre macchine disponibili – Celica GT Four, Lancia Delta HF integrale e Lancia Stratos -. Questi sono solo alcuni di quei titoli che hanno ipnotizzato teenager e non per quasi 20 anni trasformando questi locali in veri e propri punti di incontro -clichè li vogliono piccoli bui e immersi nel tanfo di sudore, quando in realtà sono ampi e coloratissimi – dove la passione per un determinato videogame poteva far nascere nuove amicizie. Dopo la diffusione delle console ad uso domestico, le sale giochi hanno lentamente perso la loro clientela e a malincuore sono state costrette ad adattarsi alle nuove esigenze trasformandosi in sale scommesse  e videoslot; resistono tuttavia nella terra del Sol Levante dove tutte le maggiori multinazionale del settore continuano ad investire in questo business sfornando all’anno almeno una decina di prodotti che non vedremo mai qui in occidente.

Giochi: la Playstation della Sony

Giochi: la Playstation della Sony

“WE’RE GONNA PLAY THE GAME, THE PLAY STATION ALL DAY” – My Console degli Eiffel 65 rende giustizia al cambiamento che stava avvenendo in quegli anni: da quando nel 1996 è sbarcata sul mercato la Play Station è iniziato, per lo meno in occidente, l’inesorabile declino delle sale giochi. La console della Sony ha inaugurato, sebbene ne esistessero già altre come Nintendo 64 e SEGA Mega Drive, l’era del gaming moderno. La dimensione arcade dei giochi è sempre più andata scemando visto che per giocare non c’era la necessità di inserire una moneta e che avendola  a disposizione senza pagare la si poteva utilizzare tutte il tempo che si voleva. Per questo motivo la trama ha iniziato ad avere un ruolo più importante perchè permetteva al giocatore di immedesimarsi e lasciarsi coinvolgere in tutta calma senza che ci fosse qualcuno dietro ad attendere il suo turno. I giochi dunque hanno iniziato a raccontare storie di regni lontani, mostri mitologici ed eroi che forse potevano insegnarci qualcosa. Con la Playstation dunque  il mercato di videogiochi appositamente dedicati alla console Sony è decollato, tanto che dalla data di lancio agli albori del 1998 ha raggiunto i 38 titoli esclusivi. Niente più attesa del fine settimana, niente più sbattimento per raggiungere quel posto quando puoi rimanere comodamente a casa, collegare il cavo SCART alla televisione, aprire il comparto cd, inserire il disco di gioco e premere quell’enorme tasto Power senza dover inserire alcuna moneta.

Ovviamente con il passare degli anni anche la Play Station ha dovuto cedere il passo alla sua versione migliorata, la Play Station 2, che ad oggi risulta l’esemplare di console più venduta al mondo e con un periodo di produzione che si è concluso solo a fine 2012. Più performante rispetto alla sua “antenata” non è riuscita a battere il record di titoli esclusivi ma tra questi ci sono dei veri e propri best seller che hanno avuto seguito nella successiva generazione di console: Grand Theft Auto, Metal Gear Solid, Resident Evil, Gran Turismo, TekkenFinal FantasyPrince of PersiaJak and DaxterDevil May CryGod of WarDragon Ball Z: Budokai TenkaichiTomb RaiderRatchet & ClankBatman Begins,Smackdown! ecc… Proprio Grand Theft Auto: San Andreas ha significato l’apice del suo successo nel 2004 costringendo la Sony a lanciare per l’occasione la versione Slim di dimensioni ridotte e con alimentatore esterno. A questo punto bisogna introdurre la dualità che si è venuta a creare tra Microsoft – gigante dei Personal Compuer pronto a lanciarsi nel mondo delle console – e Sony. Bisogna dire comunque che nel 2002 era già stata lanciata la prima Xbox, una console di nuova generazione che potenzialmente era migliore delle concorrenti Sony ma che non andò in contro al favore del pubblico nipponico ed asiatico che la scartò per via delle sue dimensioni e del suo peso; dunque la battaglia fu vinta dalla “vetusta” Play Station 2.

All’E3 del 2005 l’azienda di Bill Gates ritornò alla ribalta su questo mercato con la nuova Xbox 360 che si presentava con un design accattivante e recuperava la funzionalità dell’ Xbox Live – servizio ad abbonamento che permette di giocare online – dal modello precedente; rispetto alla prima Xbox gli utenti di tutto il mondo ne vengono catturati. Immediata la risposta della Sony che un anno dopo lancia la Play Station 3 con le stesse prestazioni della concorrente – e quindi la possibilità di giocare on line tramite Play Station Network – ma con un design ancora più snello. Il vantaggio della Sony è quello di contare già su una tradizione videoludica ben consolidata ed infatti il sono usciti i seguiti di serie come Ratchet and Clank e Jak and Daxter; la console Microsoft invece ha potuto recuperare solo alcuni titoli da Xbox – Halo – ma per il restante 80% ha dovuto o chiedere a software house, semi sconosciute e non, di sviluppare prodotti appositamente oppure comprare le licenze di giochi già usciti su Play Station. Fino a giugno di quest’anno è quasi impossibile dire quale sia meglio delle due perchè l’una punta sulle debolezze dell’altra e viceversa e inoltre le vendite sono state milionarie per entrambi.

Adesso che anche queste due lasceranno il posto a quelle di next generation, non ci resta che attendere e scoprire le loro potenzialità con i nuovissimi titoli che hanno già fatto registrare in alcuni paesi l’overbooking come Call of Duty: Ghost, Battlefield 4, The Division, Watchdogs ecc. Videogamers pronti all’ennesima battaglia a colpi di pollice?

Fabio Pengo

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