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La fine definitiva del Modello Crocetta

“Avete disonorato questo luogo. Siete voi l’ingiustizia. In nome di Dio andatevene “. Cita Oliver Cromwell, politico e condottiero inglese vissuto nella seconda metà del Seicento, il capogruppo del M5S Giancarlo Cancellieri all’ Assemblea Regionale Siciliana. E’ il preambolo alla mozione di sfiducia che i grillini hanno presentato al parlamento regionale, nei confronti del governatore della Sicilia ,Rosario Crocetta Sfiducia votata anche da Pdl e Mpa dell’ ex governatore Lombardo.
UNA PAGINA DOLOROSA – Dopo il grande iddilio, tra Crocetta ed i pentastellati, è oramai muro contro muro.Il voto ha scavato un solco difficilmente colmabile tra i grillini, promotori della mozione, e il governatore della Sicilia, che si sono fronteggiati in aula a viso aperto, scambiandosi accuse velenose, scomodando condottieri storici, e poeti, facendo riferimento persino a salmi sacri. Alla fine Crocetta è esausto: “ Per me oggi comunque è una pagina dolorosa “.
SFIDUCIA RESPINTA – La Sicilia d’altra parte non è l’Inghilterra e Cromwell è finito sconfitto dalla matematica e dalle larghe intese: solo trentuno voti sono arrivati in sostegno della mozione di sfiducia dei 5 Stelle
A sorreggere Crocetta sulla poltrona più alta dell’Isola ci sono invece ancora quarantasei deputati: non è una maggioranza bulgara, dato che rispetto all’insediamento il presidente ha perso dieci voti, ma è una cifra comunque che basta per tirare un sospiro di sollievo. Anche il Partito Democratico, che appena poche settimane fa aveva annunciato di volere togliere il sostegno all’ex sindaco di Gela.
FINE DEL MODELLO SICILIA – Un dato di fatto è la fine definitiva del Modello Sicilia, e il consecutivo passaggio del Movimento 5 Stelle tra i banchi dell’opposizione. Un anno fa, il dialogo tra Crocetta e i deputati guidati da Cancelleri, veniva studiato come possibile modello da esportare a Roma. L’arrivo delle larghe intese, e varie divergenze su alcuni disegni di legge, hanno però rotto il dialogo, portando i Cinque Stelle a sfiduciare il governo. Una deteriorazione repentina del rapporto che Cancelleri spiegato negli impegni, non rispettati . Dal taglio degli stipendi, al blocco del Muos alla guerra ai privilegi e così via.
L’OPPOSIZIONE CRESCE – Nonostante la bocciatura della sfiducia, però è certo che l’opposizione a Crocetta cresce: la mozione era stata infatti firmata solo da diciotto parlamentari, mentre oggi sono i deputati che vogliono disarcionare l’ex sindaco di Gela da Palazzo d’Orleans sono quasi raddoppiati.
Giuseppe Folchini
