Calcio Estero
Clasico, gli errori di Ancelotti e la magia di Sanchez


Il “niño meravilla” firma il clasico con una magia
Sarà una settimana dura quella che attende Carlo Ancelotti dopo il clasico. La stampa di Madrid, mai troppo tenera quando le cose non vanno per il verso giusto, affilerà gli artigli per cercare il responsabile della sconfitta contro il Barcellona, e c’è da giurare che non farà troppa fatica a trovarlo.
ESPERIMENTO PERICOLOSO – Chissà quando ci ha pensato Ancelotti, e quanto ci ha ragionato sull’inedita posizione di Sergio Ramos davanti alla difesa. Una di quelle scelte che se va bene, ti fanno passare per uno stratega inarrivabile, ma se vanno male, specie in una partita così sentita, ne paghi le conseguenze per settimane. L’idea era limitare Messi quando provava a partire tra le linee, ma la “Pulce” ha girato al largo, specialmente sulla destra, lasciando a Fabregas il compito di fare il falso “nueve”. Ramos non ha mai trovato i tempi e la posizione, rimediando subito un cartellino giallo che lo ha limitato ulteriormente. Dopo il primo tempo buttato via, sono arrivati gli ingressi di Illarramendi e Benzema, e la musica è cambiata.
BARCELLONA SEMPLICE E CONCRETO – Dall’altra parte il Barcellona non ha voluto rischiare niente ed ha sfruttato al meglio il regalo del Real Madrid. Neymar ha spesso sfondato sulla fascia di Carvajal, e anche grazie all’ennesimo errore di Pepe che lo ha tenuto in gioco, ha sbloccato il suo primo clasico. Nella seconda parte, proprio quando il Real Madrid prendeva campo e cominciava a farsi pericoloso dalle parti di Valdes: prima sfortunato Benzema che ha colpito l’incrocio dei pali, e poi fortunato il Barcellona quando la terna arbitrale non ha visto una spinta di Mascherano su Cristiano Ronaldo in piena area, il “Tata” Martino decideva di correre ai ripari con gli ingressi di Sanchez per Fabregas e di Song per Iniesta. Proprio il cileno firmerà il raddoppio con un fantastico pallonetto, ma la scelta di avere tre attaccanti puri nel momento in cui il Real cominciava a sbilanciarsi è la firma di Martino sul clasico.
NUMERI 11 – Alla vigilia c’era attesa, specialmente per il duello a distanza dei due numeri 11, gli acquisti più cari dello mercato estivo, Neymar e Bale, pronti ad oscurare Messi e Cristiano Ronaldo. Il goal ed una prestazione sempre nel vivo del gioco hanno permesso al brasiliano di vincere il duello con Bale, ma il gallese ha pagato, nel primo tempo, l’assetto sciagurato del Real. La reazione dei blancos è arrivata quando Bale era già tornato in panchina, non certo l’esordio dei sogni per Mister 100 milioni.
Sulla carta è difficile dire chi tra Barcellona e Real Madrid ha più valori da mettere in campo, e in questa sfida dare un minimo vantaggio all’avversario significa complicarsi maledettamente la vita. Cosa che al Real Madrid è riuscita, purtroppo, benissimo. A poco è valso il goal del giovane Jesè nel recupero, ma almeno il suo esordio nel clasico ha un sapore meno amaro. Ora il Real è a -6 ma il vero problema è aver perso anche il clasico dopo il derby con l’Atletico, i due scontri al vertice che potevano scrivere tutta un’altra classifica.
Andrea Croce
