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Milan, la casa dei due allenatori: Berlusconi mister, Allegri in seconda

C’è chi può e chi non può. La dura legge della vita, che coinvolge quelli nati con la camicia e quelli senza, si addice a tutti gli ambienti e a tutti i tipi di persone. Silvio Berlusconi, presidente del Milan nonchè personaggio politico di spicco, è senza dubbio uno che può. Uno che ha sempre potuto, a dirla tutta. Eppure, ogni indecenza ha un limite. Almeno dovrebbe. Il rispetto dei ruoli sembra essere una voce completamente assente dal vocabolario del patron rossonero.
Ascoltare per credere, le parole di fuoco di Barbara Berlusconi, figlio del cavaliere, ex fidanzata di Pato e ora membro della società rossonera. Alla Gazzetta delo Sport ha così commentato il positivissimo pareggio ottenuto in Champions contro il Barcellona: “Papà è soddisfatto. Sono state recepite alcune indicazioni tattiche che aveva trasmesso all’allenatore“. Apriti cielo. Da Ancelotti a Leonardo, passando per Terim e Zaccheroni, fino ad arrivare all’attuale Allegri. Si ripete una pagina già vista mille volte: Berlusconi non è solo un presidente. E si ripropone una domanda già poste altrettante volte: al Milan, chi la fa la formazione?
Antonio Fioretto
