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Andrea Agnelli come Tirzan: eccezzziunale veramente!

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Andrea Agnelli

Chi la fa l’aspetti, soprattutto se la fa grossa. Andrea Agnelli, presidente della Juventus, posta su Facebook una battuta (La capitale indonesiana ribattezzata oggi 15 ottobre… non più Jakarta ma Jakartone) da quinta elementare e vecchia di almeno un anno, come fa notare Sebastiano Vernazza sulla Gazzetta dello Sport, e ora gli autori di Spinoza gli presentano il conto castigandolo con le sue stesse armi: peccato, per lui, che loro le sappiano usare. Agnelli: «La capitale dell’Indonesia si chiama Giakartone». Già, e tu sei un coglia (goemon ishikawa); Agnelli: “La capitale indonesiana ribattezzata oggi 15 ottobre…non più Jakarta ma Jakartone”. Quindi ci fabbricheranno la nuova Multipla. (jackbass68); Agnelli: “La capitale indonesiana ribattezzata oggi: ora è Giacartone.” Voto per la battuta 29 su 31 (Il mago di Floz); Il tweet di Andrea Agnelli risulta rubato. Come al solito (notturnoconcertante).

Tirzan-Diego Abatantuono nel film Eccezzziunale veramente (1982) di Carlo Vanzina

Tirzan-Diego Abatantuono nel film Eccezzziunale veramente (1982) di Carlo Vanzina

ASOCIAL NETWORK – Una domanda, credo, se la saranno fatta tutti: ma perché? Perché il presidente della Juve riattizza il derby d’Italia come un aspirante Tirzan senza l’X Factor? Non gli bastava aver dato l’avallo al bisticcio mediatico – anche quello spassosissimocoi cugini granata? A chi tocca, adesso? Ai viola? Ai napoletani? C’è qualcosa, nelle parole e negli atteggiamenti di Andrea Agnelli, che ricorda molto da vicino i modi di fare dei capetti arruffapopoli alla Cetto La Qualunque. Più scudetti per tutti, anzi, solo per noi: ecco lo slogan subliminale (si fa per dire) ripetuto mille volte dal numero uno bianconero, novello senatùr (altrettanto rozzo, ma in camicia di seta) che arringa i suoi fan celoduristi rimestando nel torbido e bersagliando gli avversari con battute da caserma punitiva. La parola d’ordine, ora come sempre, è Inter ladrona, e lo scopo è duplice: compiacere la base, missione compiuta, e rifarsi l’immagine: mission impossible.

Gianni Agnelli

Gianni Agnelli

IL RISCATTO DI UN POPOLO – La rete, infatti, non è come uno di quei bei campionati vintage dove si vincevano tutte le partite, e Andrea Agnelli deve quindi accontentarsi di una vittoria e una sconfitta. Gli ultrà in servizio permanente effettivo (da curva e da salotto) gli hanno garantito la prima, e il web è stato invaso da migliaia di mi piace e di commenti entusiasti: gli insulti e le critiche (“E’ stata una pessima uscita, Agnelli si deve vergognare”…“Agnelli, sei tutto tranne che un signore del calcio”, ecc., ecc.), sotto questo aspetto, non fanno che accrescere il prestigio del capo agli occhi (miopi) del volgo. No, la vera sconfitta non sono le pernacchie di Spinoza e i rimproveri dei nerazzurri, la vera débacle, quella che non ti aspetti e lascia il segno, è la disapprovazione di tutti gli altri tifosi bianconeri, quelli che sono popolo, e non popolino: l’Avvocato sarebbe inorridito, Gianni non l’avrebbe mai fatto, ecco il messaggio che migliaia di juventini dolenti stanno ora diffondendo on line come un mesto tam-tam, ecco il castigo perfetto.

Enrico Steidler

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