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Allegri, richiamo al Milan:”Basta creste e orecchini!”

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Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus
Allegri, Allenatore del Milan

Massimiliano Allegri, allenatore del Milan

Dichiarazioni che non sono passate inosservate quelle rilasciate nella giornata di ieri da Massimilano Allegri. Il tecnico milanista, testimonial della quarta edizione di “Non fare autogol, gioca d’attacco contro il cancro” al MiCo di Milano, è stato interpellato riguardo al proprio ideale di calciatore come esempio per i più giovani. Molto chiara la risposta del tecnico: “I giocatori sono degli esempi, e non lo devono essere solo perchè si fanno la cresta o perchè si mettano tre orecchini. Sono degli esempi di vita per i ragazzi giovani di 8,9,10 anni che vedono le partite in televisione e che osservano i comportamenti dei giocatori in campo. I giocatori, che alla fine sono solo ragazzi, pur essendo molto giovani devono rendersi conto che hanno addosso una responsabilità forse più grande di quella che è la loro età. Però ce l’hanno e quindi devono trasmettere dei valori giusti per far capire a quelli che non sono nella loro condizione come bisogna comportarsi”.

CHIARI RIFERIMENTI – E’ ovvio che le considerazioni di Allegri sono rivolte verso tre giocatori in particolare: Mario Balotelli, Stephan El Shaarawy ed M’Baye Niang, che formano l’ormai famoso “trio delle creste”. Tre elementi della rosa milanista, che oltre a possedere un talento smisurato, non brillano certamente per sobrietà, anzi, proprio il pittoresco look caratterizza la personalità e la notorietà dei 3 rossoneri. E’ ormai entrata nell’immaginario comune, per esempio, l’inseparabile ed altissima cresta di Stephan El Sharaawy, che accompagna il giocatore ligure dai tempi della Primavera genoana. E proprio il giocatore, a cui più volte è stato chiesto di tagliare l’eccentrico taglio (pure Balotelli in un’intervista a Sky ha intimato al compagno di abbandonare il look) ha resistito alle insistenze e proprio non sembra voglia saperne di rivoluzionare la propria capigliatura.

LE POSSIBILI CONSEGUENZE – E’ ciò che sembra possa apparire come un mero richiamo assume proporzioni più serie in un momento davvero funesto per il numero 92 della società meneghina. Fuori per uno strano infortunio e messo in discussione nelle gerarchie dell’attacco milanista con gli arrivi di Kakà e Matri, questo richiamo potrebbe innervosire ancora di più l’italo-egiziano, infastidito per il comportamento della società di Via Turati nei suoi confronti. Possibile un pensierino di partenza verso altri lidi a gennaio? Situazione analoga per Mario Balotelli, che come ben sappiamo non gode di un carattere propriamente semplice ed incline al rispetto delle regole, e che sta attualmente attraversando un periodo difficile a causa della squalifica di 3 turni rifilatagli dal giudice sportivo Tosel dopo l’espulsione nella gara contro il Napoli. Questa “ramanzina” pubblica di Mister Allegri potrebbe aver irritato il funambolico attaccante bresciano, che ha fatto del look un proprio marchio di fabbrica sin dai tempi della militanza interista (come dimenticare il tricolore su sfondo oro all’epoca della conquista dello scudetto 2008?). Anche M’Baye Niang non è incline alla “sobrietà”, ma sembra che il “ragazzaccio” dei primi mesi milanisti (memorabile la multa inflittagli in centro a Milano per guida senza patente, all’età di 17 anni) si stia redimendo e stia migliorando molto il proprio comportamento, non è escluso quindi che il francese possa considerare l’opportunità di un cambio di look.

L’ANALISI – Insomma questa semplice affermazione di Allegri potrebbe causare profondi malumori nell’ambiente milanista, dove la personalità e l’indipendenza non manca certo. Ma, personalmente, chi scrive è dalla parte del tecnico livornese, i calciatori sono effettivamente degli esempi per chi guarda e soprattutto per chi aspira ad intraprendere una carriera da calciatore. Se giocatori di grandi squadre cominciano ad adottare uno stile più sobrio (vale anche per i singolari tagli “alla Vidal” o “alla Pogba”), il loro comportamento potrebbe convjncere i giovani rampanti dei settori giovanili a smetterla di utilizzare capigliature imbarazzanti. Questi tagli sembrano trasmettere un messaggio: se sei originale nel tuo look lo sei perchè sei fortissimo e te lo puoi permettere. Spesso molti giovani si perdono perchè danno più attenzione alla propria “immagine pubblica” rispetto al lavoro in allenamento, finendo così per diventare giocatori mediocri od addirittura fuori dal mondo del calcio. Bisogna ricordare ai giovani che per arrivare ad alti livelli occorrono sacrifico e tanto lavoro sul campo, il look non c’entra nulla. Quindi più sobrietà e meno folklore, please.

La proverbiale cresta "alla El Shaarawy", criticata da Allegri

La proverbiale cresta “alla El Shaarawy”, criticata da Allegri

Enrico Cunego

21 anni, veronese, studente di Scienze Politiche all'Università degli Studi di Milano. Lo Sport la mia più grande passione e si spera, un giorno, che raccontarlo possa diventare il mio lavoro. Il mio obiettivo è quello di fornire un'informazione dettagliata e completa a tutti i lettori di SportCafe24, sperando di trasmettervi le emozioni che lo Sport sa regalare

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