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Juventus, senza esterni non si vola

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Isla uno dei migliore nella vittoria contro il Trabzonspor. Le pagelle
antonio conte, allenatore della Juventus

antonio conte, allenatore della Juventus

Recuperare la brillantezza degli scorsi anni e delle prime illusorie uscite stagionali (i due poker rifilati con eleganza e nonchalanche alla Lazio): imperativo assoluto della Juve settembrina, che nemmeno i nuovi freschi di ottobre hanno ringiovanito e recuperato. Indispensabile è un recupero non solo dei risultati, che seppur a fatica arrivano (con l’eccezione europea), ma anche e soprattutto del gioco. Di quella rivoluzione giococentrica arrivata con i due anni di lavoro di mister Conte, saltata negli ultimi tempi grazie ad una condizione eufestimicamente non eccellente.

LE POSSIBILI SOLUZIONI – Il primo passo di un cammino lungo per la Juventus, ma percorribile in breve tempo, può essere quello di riabilitare nell’immediato la spinta sulle fasce. Dare la possibilità di scarico ai centrocampisti, il mandare avanti l’attacco tramite gli esterni. Per farlo però potrebbe essere decisivo un cambiamento radicale dal punto di vista del modulo. Un cambiamento che potrebbe partire proprio dagli esterni, fino a cambiarne addirittura il numero. Attualmente la Juve gioca con un 3-5-2, che per restare affezionati ai numeri diventa un 5-3-2 o un 3-3-4, dipende dai punti di vista ma soprattutto dalle situazioni di gioco. E’ comunque un modo di giocare che presuppone 3 centrali di difesa, 3 centrali di centrocampo, due attaccanti che si alternano nei movimenti restando sempre centrali, e due soli esterni a tutto campo. Un modulo che ha portato due scudetti dalle parti di Vinovo e tante soddisfazioni finite nel dimenticatoio sotto il regime dei vari Delneri, Ferrara e Zaccheroni.

Mauricio Isla con la maglia della Juventus

Mauricio Isla con la maglia della Juventus

Eppure solo lo stolto non cambia mai idea, ama dire qualcuno. Antonio Conte può essere accusato di tutto ma non di integralismo. Arrivato da fanatico del 4-2-4 con il tempo è passato ad usare la difesa a 3, il tutto dopo un buon periodo passato ad impartire lezioni sul 4-3-3.

I PROBLEMI DEL DOGMA – Eppure ultimamente il 3-5-2 è diventato quasi un dogma, un qualcosa però che di dogmatico inizia ad avere soltanto la difficile comprensibilità, soprattutto in lingua europea. In Europa la difesa a 3 non funziona, dicono, ma forse è soltanto una questione di prevedibilità. La Juve continua, spesso, a dominare il gioco ma lo fa in maniera più sterile rispetto a qualche tempo fa. E gli esterni non spingono più: manca completamente quella costanza nell’attaccare la fascia e arrivare sul fondo, ciò che può fare la differenza nelle partite bloccate per vie centrali. Diversi sono i fattori a cui attribuire questo calo: innanzitutto un evidente crollo fisico di Lichsteiner e Asamoah, titolari che l’anno scorso hanno fatto gli straordinari con un’ordinarietà impressionante. Contribuiscono, per dire,al momento della Juventus riserve non all’altezza: Isla al momento è imbarazzante per larghi tratti delle sue uscite, e Peluso non è adatto a ricoprire per intero la fascia. Oltretutto emergono sempre più i limiti tecnici di Asamoah, un mediano prestato alla fascia che forse dovrebbe tornare al suo ruolo. Il tutto aggiunto all’assenza di terzini di ruolo: Chiellini non lo è più, Peluso non ha la qualità richiesta per alcune partite, Motta è in rosa per mancanza di offerte. Rimane Lichsteiner, ma la sua forma lascia a desiderare e da qualche giorno è in infermeria.

Coperta corta per mister Conte, che pensa ad un ritorno alla difesa a 4, e magari reclama a gran voce un esterno sinistro, alto o basso che sia. Magari il cambio di modulo potrebbe verificarsi già contro il Milan, adattando due attaccanti (Quagliarella, Giovinco, Vucinic) a giocare larghi nei 3 davanti, con Chiellini o Peluso provati a sinistra e Isla, in attesa di Lichsteiner, a destra. Per avere sempre due uomini su ogni fascia (un terzino ed un esterno alto), ed un uomo in meno nelle zone centrali. Zone troppo affollate per risultare decisive, da quando la Juve è stata studiata nei minimi dettagli ed anche i centrali (Bonucci soprattutto) vengono marcati a uomo in fase d’impostazione. La soluzione può essere una svolta. Con due certezze: Conte non è stolto (né mai lo sarà) e senza ali per la Juventus è difficile volare.

 Giuseppe Andriani

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