Focus
Prandelli convoca Balotelli: addio codice etico?

I comportamenti spesso sopra le righe di molti giocatori, considerati non un esempio per giovani e ragazzini che li idolatrano, avevano portato il Commissario Tecnico Cesare Prandelli ad emanare una regola che garantisse l’eliminazione di questi atteggiamenti pena l’esclusione per una o più partite dalla nazionale: il conosciutissimo “codice etico” Tutti avranno pagato per i loro errori?
NON C’E DUE SENZA TRE – Il Mister di Orzinuovi era sicuramente partito con tutte le migliori intenzioni, forse davvero sperava di farli rigare dritti tutti questi calciatori spesso troppo viziati. E invece, con il passar del tempo, le sue decisioni sono sembrate sempre più sulla via dell’incoerenza. Prendiamone uno a caso, Mario Balotelli. Tutti conoscono il suo immenso talento, tutti sanno che in questi anni nessuno può offrire le stesse doti tecniche di SuperMario in nazionale, e di certo Prandelli è il primo saperlo. Ai tempi di Manchester, venne punito giustamente dal c.t. azzurro quando con un colpo alla Jackie Chan si fece espellere nella decisiva sfida di Europa League tra il suo City e la Dinamo Kiev. Anche Capitan Futuro, Daniele De Rossi, incappò ben due volte per comportamenti antisportivi: il primo dopo uno schiaffo rifilato ad un calciatore dello Shakthar Donetsk nella Champions League 2010/2011, il secondo per un pugno al laziale Mauri nel novembre 2012. Con una sciocchezza, Pablo Daniel Osvaldo si giocò la Confederations Cup 2013. Ve lo ricordete senz’altro il caso del tweet polemico nei confronti di Andreazzoli dopo la finale persa all’Olimpico contro gli odiati cugini della Lazio.
Dunque per interpretazione, se Mario Balotelli effettuerà un’altra balotellata (giornalisticamente in stile cassanata), allora sarà punito nuovamente giusto? Nemmeno a farlo apposta, come se il destino ci volesse mettere il proprio zampino, un Milan incerottato perde in casa contro il Napoli per 2-1. Balo, unica boa offensiva, subisce tanti falli e sbaglia anche un calcio di rigore, il primo dopo una lunga serie di penalty trasformati. Nonostante i buoni propositi, Mario si innervosisce e si fa espellere beccandosi dal giudice sportivo, tre giornate di squalifica. E infatti, non c’è due senza tre: dopo la scarpata in Manchester-Tottenham, gli insulti in Fiorentina-Milan (potevano costargli benissimo la Confederation come al suo collega italo-argentino Osvaldo), il c.t., come un padre putativo, lo perdona nuovamente ritenendolo degno di convocazione nei match con Armenia e Danimarca. Ma è giusto continuare a dare fiducia all’infinito ad un calciatore che continua a sbagliare?
LA LEGGE E’UGUALE PER TUTTI? – In una società dove ormai i valori stanno via via sbiadendo, il calcio è diventato ormai una realtà nell’immaginario collettivo, staccandosi dall’essere un semplice sport di divertimento e spettacolo. Tutti concordano nell’affermare che Balotelli è capace con una giocata di cambiare il corso della partita, ma a ventitré anni suonati troppo spesso si comporta da irresponsabile, mancando di rispetto a compagni, società e persone che pagano per vederlo in questo momento di crisi. E’ come quando un figlio sbaglia, sarebbe giusto usare il pugno duro! Perché per De Rossi sì, per Osvaldo sì e per Balo no? Domanda forse a cui non troveremo mai risposta, perché ipoteticamente se Balo dovesse reagire ad un avversario e fare una sciocchezza qualche mese prima del mondiale in Brasile, che cosa succederebbe? Ai posteri l’ardua sentenza!
Mirko Di Natale
Twitter: @_Morik92_
