QATAR INVESTMENT AUTHORITY- Un nome che è tutto un programma, la proprietà del Paris Saint Germain, che fa dei petrol-dollari la moneta per esercitare quel potere finanziario che si sta comprando il calcio europeo. E fa nulla se i parigini ad una giornata dalla fine della stagione, non possano ambire a vincere la Ligue 1, visto che il Montpellier passeggierà sull’ultima in classifica, l’Auxerre, e si prenderà il campionato. La Q.I.A. sta preparando dei veri e propri colpi di mercato che possono scuotere e la Francia pallonara e tutto il resto dell’Europa.
TRE NOMI PER L’ATTACCO- Ricardo Kakà del Real Madrid pare sia cosa fatta ormai, seguito già da Gennaio scorso, sembra che il brasiliano già alla corte di Ancelotti al Milan, sia pronto grazie al benestare della dirigenza madrilena a trasferirsi. Ezequiel Lavezzi poi, più che un sogno, una certezza per il Psg. Pare si sia solo ai dettagli finali dell’operazione. E infine Sebastian Giovinco del Parma, ultimo nome caldo che potrebbe arrivare all’ombra dell’ Arco di Trionfo.
Tre giocatori di una classe immensa che se sommati a Javier Pastore e Jeremy Menez, senza dimenticare Gameiro e Nenè, ditemi voi se non darebbero vita ad una nuova squadra soprannominabile “Galactica”.
Un problema forse, più che una qualità per il Psg questo scenario, se si considera anche che uno come Carletto Ancelotti quasi mai ha sopportato di allenare formazioni così squilibrate tra i reparti, con giocatori tutti insieme che sarebbero stati ingestibili. A questo punto quindi, se dei tre sopra nominati, arrivassero tutti, inevitabilmente qualcuno potrebbe lasciare.
Gli investimenti fatti per Pastore e Menez l’anno passato sono stati importanti, ma coi soldoni degli arabi, mai dare nulla per scontato. Una pista ci sarebbe infatti e sarebbe quella di un ritorno in Italia per uno tra Menez e Pastore, chissà magari proprio alla Juventus come pedina di scambio per Giovinco. Fantacalcio forse, ma ripetiamo, a questo punto della stagione e con società così spregiudicate, tutto può essere possibile, anche l’impossibile.
Gennaro Manolio