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Cincinnati, Nadal-bis su Isner: Azarenka spodesta Serena Williams

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Victoria-Azarenka-2Il Master 1000 di Cincinnati si chiude con l’ennesima affermazione di Rafael Nadal, questa volta sullo statunitense John Isner per 7-6, 7-6. E’ il primo trionfo nel torneo del maiorchino che sale ora in seconda posizione mondiale. Grande successo per la Azarenka sulla n.1 al mondo, Serena Williams, dopo un tiratissimo incontro conclusosi al decisivo tie-break del terzo set dopo due ore e mezza di battaglia.

US OPEN IN VISTA: COME CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA – Se sul piano maschile le sorprese non sono all’ordine del giorno e difficilmente il vincitore si discosterà dai fab four (Nadal, Djokovic, Murray, Federer, in rigoroso ordine di possibilità), la racchetta “rosa” conferma ieri quanto imprevedibile possa essere anche una finale così importante. Parliamo della n.2 del mondo, non di una top ten qualunque, ma la Serena Williams di quest’anno fa notizia ad ogni sconfitta. Un ko arrivato che più di misura non si può, al tie-break del terzo set a seguito di due ore e trenta minuti di maratona fra la bielorussa e la statunitense. Per la n.1 il primo set con un netto 6-2 che lasciava presagire l’ennesima finale scontata e senza storia: ma ecco la replica con identico parziale della Azarenka che finirà per avere la meglio nel tie-break finale aggiudicandosi il trofeo. In grande forma è parsa anche la Jankovic, carnefice ai quarti della nostra Vinci, in attesa di ritrovare a New York la miglior Sharapova che non ha preso parte ai recenti tornei per infortunio. Outsider di primissimo livello le Radwanska e soprattutto la Na Li, sempre in agguato quando la posta in palio si fa importante.

Per Nadal è stata la partita n.56 dell’anno, di cui solo 3 sconfitte, 7 tornei vinti e 5 Masters più un Roland Garros. Ma a far notizia è lo strapotere mostrato sul cemento, che nemmeno il miglior Nadal versione 2010 aveva saputo replicare, quando vinceva 3 slam su 4. Vittoria sofferta nel punteggio, doppio tie-break, ma non nell’andamento: Isner non ha mai seriamente avuto l’opportunità di vincere la partita, un solo set point ma su servizio del maiorchino, è anche vero che non ha mai dato grandi possibilità di break al n.2 (da oggi) al mondo. A fare la differenza dunque la personalità ed esperienza, per un braccio ed una prima di servizio di Isner che nei momenti chiave ha tremato più del dovuto. Lo statunitense balza comunque dalla 21esima alla 14esima posizione, riportando un giocatore americano nella top 20 dopo il clamoroso dato di giorni fa che vedeva dopo decenni per la prima volta un giocatore Usa fuori dalle prime venti posizioni del ranking mondiale. Sarà una mina vagante del tabellone a NY, così come Del Potro, capace proprio con isner in semifinale di sprecare un matchpoint con doppio fallo.

Nadal non sembra volersi più fermare, da Murray ci si aspetta un moto di orgoglio dopo i flop di Toronto e Cincinnati, Federer ha dato spettacolo per 2 set con lo spagnolo: Djokovic è avvisato, il suo trono è in pericolo.

Orazio Rotunno

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.

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