Bundesliga
Bayern Monaco-Barcellona 2-0: Guardiola non perdona
Pubblicato
8 anni fa|

Cambia l’allenatore ma non il risultato. All’Allianz Arena il Bayern degli ex Thiago Alcantara e Pep Guardiola non perdona e vince agevolmente 2-0 sui catalani. Pep che schiera dal primo minuto l’artiglieria pesante, con la novità di un Lahm interno di centrocampo e con il nuovo arrivato Thiago pronto a giostrare insieme a Robben, Muller e Ribery dietro all’unica punta Mandzukic con Kroos playmaker basso davanti ad una difesa a 4. Barça che, invece, complici le numerose assenze causa Confederations Cup, manda in campo una formazione rimaneggiata e piena di riserve. Pinto tra i pali, difesa con Mascherano a fare da guida ai 2 giovani Bartra e Montoya, centrocampo a 3 con Sergi Roberto, Song e Dos Santos. Attacco che vede la punta di diamante Lionel Messi affiancato da Tello e Sanchez. In panchina l’allenatore è Roura, dato che Martino verrà presentato nella giornata di domani.
PRIMO TEMPO – In apertura sembra partire subito forte la formazione catalana, con Messi che dopo 29 secondi sfiora il vantaggio con una serpentina conclusa con un sinistro che si spegne di poco a lato alla destra di Neuer. Il Barça da quindi l’impressione di potersela giocare alla pari, ma è solo un fuoco di paglia ed immediatamente dopo l’occasione capitata a Messi i bavaresi prendono le redini del gioco e mettono in apprensione la difesa blau-grana, che per l’occasione sfoggia la divisa giallo-rossa. Al 4’ minuto un Ribery apparso in grande forma fugge sulla fascia sinistra grazie ad un sombrero e mette al entro un cross per Robben, la cui debole conclusione viene salvata sulla linea da Adriano. 4 minuti dopo è Alaba ad impegnare Pinto con un destro velenoso e potente dal limite dell’area. Al 13’ il gol del vantaggio: Ribery pennella un bel cross dalla sinistra su cui si avventa di testa Lahm, bravo ad inserirsi nel cuore della difesa avversaria ed ad anticipare Pinto in uscita. Barcellona che prova a reagire e che costruisce varie occasioni. Al 17’ Sergi Roberto si inserisce in area di rigore, ma davanti a Neuer non riesce nel tentativo di superarlo e la sfera termina fuori. Al 32’ “el nino maravilla” Sanchez scaglia da fuori area un bellissimo diagonale a giro che sfiora il palo alla sinistra del numero 1 della Germania. Al 43’ il Bayern rischia l’autogol, con Rafinha che stoppa un cross dalla destra nel tentativo di passare la palla verso Neuer, la traiettoria però è beffarda e la palla finisce fuori di pochissimo, causando preoccupazione in Neuer.
SECONDO TEMPO – La ripresa porta chiaramente una girandola di cambi, ma la sostanza non cambia. E’ sempre il Bayern a comandare le operazioni e la prova offensiva degli uomini di Roura non porta ad occasioni degne di nota. Sono così i bavaresi a cercare il raddoppio, con l’ex Thiago voglioso di ben figurare e che ad inizio ripresa si fa murare il proprio destro a pochi passi dalla porta avversaria. Al 62’ pasticcio della difesa catalana che per poco non consente agli avversari di portarsi in vantaggio di due reti. Ribery porta pressione verso Pinto e Bartra, il cui fraseggio incerto viene interrotto dal francese che trova al centro delll’area un liberissimo Mandzukic, il cui sinistro viene paragonato da un Pinto che riscatta l’incertezza precedente. L’ariete croato si rifà però all’86’, con Contento che dalla sinistra fa partire un rasoterra che trova comodamente l’attaccante, per il quale è un gioco da ragazzi infilare da 2 passi Pinto. Bayern che vince così il trofeo “Uli Hoeness”, che porta il nome dell’attuale presidente esecutivo degli attuali campioni in carica della Champions League. Hoeness che consegna personalmente il trofeo ai “propri” ragazzi.
CONSIDERAZIONI FINALI– Alla fine il Barcellona è riuscito a limitare i danni rispetto al tremendo 0-7 subito ad aprile, ma la differenza di gioco è apparsa ancora nettamente a favore del Bayeen, tranquillo dominatore della gare e già in forma per una stagione che inizia già la prima settimana di agosto con Bundesliga, Coppa di Germania e Supercoppa ad attendere gli uomini di “Pep” (o “Sepp” da quando è in Germania) Guardiola. Va ripetuto comunque che nei blau-grana abbondavano in grande quantità le assenze, per cui finchè non arriveranno anche i nazionali spagnoli sarà impossibile valutare realmente il Barça attuale. Barça che da domani avrà ufficialmente come nuovo allenatore l’argentino Gerardo “el Tata” Martino. A lui il compito di annullare il gap attuale con i bavaresi.
Enrico Cunego
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