Fiorentina
L’addio di Stevan Jovetic alla Fiorentina
Chi definisce un fulmine a ciel sereno le dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta dello Sport nella giornata di ieri da parte del montenegrino Stevan Jovetic probabilmente vive in un altro mondo. Si, perché la notizia era nell’aria da quasi due anni, periodo in cui la dirigenza gigliata nonostante il grave infortunio occorso al suo pupillo Jo-jo ha sempre mostrato fiducia nelle sue potenzialità, a volte ripagata in campo a volte no, lo ha curato e coccolato senza batter ciglio e senza far mai polemiche.
Un anno, quello del suo rientro dopo l’infortunio, in cui le prestazioni di Jovetic hanno ricalcato fedelmente il copione invisibile del resto della squadra, stagione culminata con una salvezza alla penultima giornata in quel di Lecce e un fallimento totale su ogni fronte.
Quest’ultimo anno partito bene per la viola e per Jo-jo sembrava destinato a finire nel migliore dei modi, ma la mancata qualificazione in Champions League non è stata digerita dal giocatore montenegrina. L’idillio tra Jovetic e la Viola si spezza per l’ennesima volta, come testimonia la clausola rescissoria imposta dalla dirigenza di 30 milioni, senza scendere a compromessi inerenti contropartite tecniche né tanto meno scambi fra giocatori: vuoi Jovetic, allora paghi fino all’ultimo centesimo. Daniele Pradè si è voluto tutelare per non arrivare impreparato al fatidico giorno in cui il montenegrino avrebbe deciso di andarsene. Quel giorno è arrivato e la città ora vuole rispetto da chiunque indossi la casacca bianco viola, che si chiami Jovetic o Pizarro o ancora Ljajic.
Se a Firenze non si sta bene che si dica chiaro e tondo e ci si faccia da parte; attenzione però, perchè la valutazione di Jovetic non scende di un centesimo e nonostante queste dichiarazioni d’addio a Firenze, e di amore verso Conte e l’ambiente bianconero, non è affatto scontato che la Juve sia disposta a pagare una cosi alta cifra per un buon giocatore come lui.
Leonardo Andreini