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Pirlo si prende la sua rivincita: “Al Milan non servivo più”

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TORINO, 11 MAGGIO 2012–  “Ho pianto di gioia”. Parola di Andrea Pirlo, ormai juventino al 100% e grande protagonista dello scudetto appena conquistato dalla squadra di Conte. È un Pirlo che non ti aspetti quello che oggi ha parlato in esclusiva alla “Gazzetta dello Sport”: critica Allegri e la scelta di non prolungargli il contratto, incensa Conte e si prepara alla sfida della prossima Champions.

SCARICATO- “Mi dissero che in quel ruolo Allegri preferiva Ambrosini e Van Bommel, e che avrei dovuto cambiarlo io”.  Risposta? “Grazie, me ne vado da un’altra parte. Avevano deciso che non servivo più”. Un Pirlo voglioso dunque di restare numero uno senza vedersi scavalcare dai compagni, che ha accettato la sfida Juve e l’ha stravinta. Colpa di Allegri se Andrea se ne è andato. Ma lui ora non ci pensa, è felice. Ha vinto lui: Durante la stagione molti miei ex compagni mi hanno detto che sentivano la mia mancanza. Io sono contento, ho vinto”.

ELOGIO CONTE– Sono parole che fanno male ai milanisti. La sensazione è quella di una pugnalata alla schiena da parte di un grande protagonista dell’ultimo decennio rossonero, quello vincente a Manchester nel 2003 e ad Atene nel 2007.  Era il Milan dei vari Nesta, Inzaghi e Seedorf, tre giocatori storici pronti all’ultimo saluto domenica contro il Novara. Era anche il Milan di Carlo Ancelotti, ma Pirlo sembra preferirgli la grinta dell’allenatore leccese: Ho avuto tanti allenatori ma mai uno così preparato e meticoloso nel lavoro, nello spiegare le cose. Dal punto di vista tattico e didattico è perfino più bravo di Ancelotti e Lippi”.

SOGNO CHAMPIONS– Dopo la meritata vittoria in campionato la Juve si prepara a tornare in Europa. Il centrocampista bianconero, che tante volte ha sentito la musichetta della Champions, spera in una grande squadra per far bene anche in campo internazionale: “Questa Juve è una delle più forti, come mentalità, come orgoglio. Quanti pezzi mancano per la Champions? Ce la possiamo giocare anche così, come tipo di gioco. Poi ci vorranno degli innesti per completare la rosa ma anche quest’anno avrebbe fatto bene”.

UN, DUE, TRE STELLA- Infine Pirlo dice la sua sulla dibattuta terza stella da mettere o meno sulla prossima maglia bianconera: “Non entro nel merito. Da avversario ho sempre pensato che la Juve avesse vinto quegli scudetti perche’ era molto forte. Furono campionati vinti sul campo”.

Antonio Scali

Calabrese trapiantato a Roma, frequento l'ultimo anno di Lettere alla Sapienza. Ho sin da piccolo una grande passione per lo sport in generale e in particolare per il calcio, ancor da prima per il giornalismo. Scrivo e commento partite per Sportcafe24 dal 2012, faccio parte anche dello staff di Kaleidoweb.

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