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La partita dell’assurdo: l’Atalanta sbanca San Siro, clamoroso 3-4
MILANO, 7 APRILE – A 8 giornate dalla bandiera a scacchi, non si può più sbagliare: ogni punto rosicchiato o perso può divenire fondamentale per la riuscita o meno del conseguimento di un obbiettivo. Lo sa bene l’Inter, ancora in corsa per la lotta al terzo posto: sanno bene i nerazzurri, infatti, che bisogna approfittare di ogni passo falso che concederanno da qui a fine campionato le contendenti alla Zona Europa, come quello regalato oggi all’ora di pranzo da Fiorentina e Milan, che all’Artemio Franchi di Firenze si son spartite la posta dando all’Inter la possibilità di avvicinarsi ad entrambe, ora rispettivamente a -2 e -8. Gli uomini di Stramaccioni cercheranno in ogni modo di raccogliere l’assist fornito loro dai viola e dai rossoneri, consapevoli che, con una vittoria, scavalcherebbero proprio gli uomini di Vincenzo Montella in classifica e si avvicinerebbero ai cugini, a -5 nel caso in cui l’Inter esca stasera dal Meazza coi tre punti in tasca. Ma ad intralciare i piani europei dei nerazzurri, l’ennesimo, funesto infortunio: per Palacio stagione praticamente finita, lui che era stato i trascinatore (in assenza dell’altro mitico attaccante nerazzurro, Diego Milito, la cui stagione è pure stata funestata da infortuni lunghi e seri) dell’Inter per tutto il campionato. In ogni caso, ostacolo dei nerazzurri questa sera l’altro team nerazzurro della Serie A, l’Atalanta, in quel che sarà un ‘derby dei colori’, oltre che derby lombardo. I bergamaschi, solo 16esimi con 34 punti in classifica, non sono ancora totalmente certi di una salvezza comunque sempre più vicina, ma vincere stasera sbancando San Siro vorrebbe dire cacciar via definitivamente ogni demone proveniente dalla Serie B e terminare il campionato con tranquillità. E nonostante i 7 punti in più su Genoa e Siena, quart’ultime e terz’ultime forze del campionato, gli uomini di Colantuono non si sentono e non vogliono sentirsi sicuri, in modo da cercare la motivazione giusta per compiere l’impresa di battere l’Inter tra le sue mura amiche. E tra l’altro, gli ultimi precedenti sorridono ai nerazzurri bergamaschi: all’andata fu vittoria in casa per 3-2, con protagonista German Denis che decise la partita con una doppietta; inoltre, l’ultima vittoria dell’Inter risale addirittura a tre anni fa.
Nell’Inter, come detto, alla lunga lista di giocatori infortunatisi in questa stagione va aggiunto quello del Trenza Palacio, che per uno stiramento chiude – a meno di sorprese clamorose – anticipatamente la sua stagione. Per cui, il peso dell’attacco cadrà tutto sulle spalle degli effettivi uomini rimasti nel reparto avanzato a disposizione di Stramaccioni: Cassano, Rocchi e Guarin vanno a comporre un’improvvisatissima linea offensiva, nella speranza che l’ex capitano della Lazio possa finalmente sbloccarsi e segnare la sua prima realizzazione in nerazzurro in un’esperienza in quel di Milano fin’ora assolutamente incolore. Per il resto, di fronte alla porta difesa dall’insostituibile Handanovic, si va a ricomporre la difesa a tre che ha fatto le migliori fortune di quest’Inter in stagione quando le cose andavano davvero bene: Samuel, Juan Jesus e Ranocchia sono una garanzia, ora che è tornato in rosa – anche lui dopo un lunghissimo infortunio – il titano argentino ex Real Madrid e Roma. A centrocampo, ritorna dalla squalifica Cambiasso, che affiancherà Kovacic; sugli esterni, spazio a capitan Zanetti e Alvaro Pereira, viste le prolungate assenze di Nagatomo e Obi. Per quanto riguarda l’Atalanta (in lutto per la morte dell’ex presidente Ruggieri), Colantuono lascia fuori a sorpresa l’ex di turno, Marko Livaja (così come Stramaccioni fa partire dalla panchina l’altro ex della gara, Schelotto); in attacco, affianco a Denis, c’è Jack Bonaventura. Assenza importante in porta, dove Consigli, squalificato, viene sostituito da Polito; a comporre il reparto difensivo due ex laziali, Stendardo e Scaloni, e Canini; infine, a centrocampo, Biondini e Carmona affiancano il regista Cigarini, con Del Grosso e Raimondi disposti sugli esterni.
LA PARTITA – L’avvio del match avviene a ritmi molto lenti, con l’Inter che domina nel possesso palla e che crea molte iniziativa sulla sinistra col duo Cambiasso-Pereira, e con l’Atalanta che cerca di rendersi pericolosa nelle ripartenze, come quando al dodicesimo manda al tiro dentro l’area Bonaventura, rimpallato bene da Zanetti: il bergamasco però calcia su posizione di fuorigioco, che in ogni caso non c’era. Brivido per l’Atalanta al minuto 21, con Guarin che calcia violentemente una punizione dai 30 metri che giunge in porta: bravo Polito a tuffarsi coi tempi giusti e a bloccare palla. E’ solo l’Inter a creare azioni pericolose a livello offensivo: pochi minuti più tardi, è Tommaso Rocchi a sfiorare la rete con un bello stacco di testa su cross morbido dalla destra di Guarin che si spegne di poco a lato per via di una deviazione; sul successivo corner, altro stacco imperioso di testa, questa volta di Ranocchia, che però non centra la porta. Sul cambio di fronte, è Carmona a saltare netto con una finta lo stesso Ranocchia per rientrare col destro e calciare: Handanovic c’è. Due minuti più tardi, a dimostrazione che per l’Inter è un periodo a dir poco tragico a livello di infortuni, arriva l’ennesima, funesta notizia: si fa male, incredibilmente, anche Cassano, solo pochi giorni dopo il forfait di Palacio. Una sfortuna davvero clamorosa per i nerazzurri, che sono costretti a sostituire anche Fantantonio: al suo posto Alvarez. Il quale, per dimostrare di meritare il posto in cambio al posto del fantasista barese, è subito bravissimo a sciupare una clamorosa palla gol: su bel cross dalla sinistra di Pereira, Alvarez arriva sul pallone con la porta spalancata davanti a sé, ma colpisce malissimo – notare l’eufemismo – e manda il pallone addirittura in rimessa laterale. Lo stesso Ricky al 39esimo calcia in porta col sinistro sugli sviluppi di un corner, mettendo in difficoltà Polito che blocca solo in due tempi. Attenzione a quel che succede al 42esimo: bellissima iniziativa individuale di Kovacic che arriva in dribbling al limite dell’area e serve Rocchi, il quale compie una bellissima girata in uno strettissimo spazio di campo disponibile e calcia in porta: il tiro deviato sfiora il palo alla sinistra di Polito. Sul calcio d’angolo dalla destra, Polito ne concede un altro dall’altra parte e in uscita. E da quest’ennesimo corner, si sblocca finalmente la partita: sul destro calciato da Guarin, Rocchi con un bellissimo movimento si smarca da Del Grosso e colpisce con la punta del destro in porta, battendo Polito e siglando il vantaggio nerazzurro. Si sblocca dunque l’ex attaccante laziale, che col suo grande fiuto del gol trova il suo centesimo gol in carriera. E’ sul gol di Rocchi che si conclude il primo tempo: Inter in vantaggio sull’Atalanta per 1-0. Da registrare per i nerazzurri, però, l’ennesima grave defezione, con Cassano che esce dal campo anzitempo per un infortunio muscolare. Da valutarne l’entità, ma il timore è che anche per lui la stagione possa terminare qui.
L’avvio di secondo tempo è molto più intenso, con l’Atalanta alla ricerca del gol del pareggio: ci prova Denis al 52esimo che calcia di prima su cross di Carmona, ma è attento Handanovic. Nel frattempo, proprio Carmona lascia spazio all’ex del match, Marko Livaja. E in un minuto, il 57esimo, avviene l’incredibile: cross proprio di Livaja, Bonaventura sfrutta il buco lasciato da Samuel e con un tocco morbido scavalca Handanovic in uscita: l’Atalanta trova il suo pareggio. Ma non è finita qui. Perché mentre siamo ancora al 57esimo, Canini compie un retropassaggio suicida che sfrutta l’inserimento di Alvarez che, solissimo, colpisce di testa punendo l’uscita avventata di Polito: l’Inter clamorosamente ritrova, neanche un minuto dopo, il nuovo vantaggio grazie al trequartista argentino, subentrato nel primo tempo a Cassano. Ma non ci si ferma qui, perché pochi minuti più tardi, ancora Ricky Alvarez va in gol realizzando la doppietta personale. Ed è un gol bellissimo: su azione personale, ubriaca con delle finte Stendardo e poi colpisce in porta col sinistro, mirando all’angolino e battendo nuovamente Polito: doppio vantaggio dei nerazzurri all’ora di gioco. Ora è una partita davvero bellissima. Ma ci pensa un episodio incredibile ad imbruttirla e a rivoltarla completamente: su cross dalla destra, Denis butta giù Ranocchia nell’area difesa da Handanovic, ma Gervasoni non si sa cosa abbia deciso di vedere assegnando ai bergamaschi un rigore assurdo, clamoroso, assolutamente impensabile. Sulla battuta proprio lo specialista Denis, che non sbaglia: l’Atalanta accorcia le distanze e prova a rimontare l’Inter alla ricerca del pareggio. Che, incredibilmente, in un secondo tempo assurdo, arriva pochi minuti più tardi. Minuto 71: pasticcio difensivo tra Jesus e Kovacic, ne approfitta ancora El Tanque Denis che raccoglie palla dentro l’area, salta secco Ranocchia e con un destro potente rasoterra batte nuovamente Handanovic: i bergamaschi agguantano l’Inter con un super gol di German Denis. Ma la sagra dell’assurdo continua quando, pochi minuti più tardi, la partita assume dei contorni drammatici per l’Inter. Perché l’Atalanta non solo trova il pareggio, ma qualche giro di lancetta dopo il pareggio, va addirittura a segnare il gol del clamoroso vantaggio e che completa un impensabile rimontone. E a segnare, ancora lui, German Denis, che realizza l’hattrick raccogliendo un bellissimo assist dalla destra di Bonaventura sul quale Denis non sbaglia il tap-in: 3-4 da 3-1, davvero incredibile. Solo Atalanta in questi 20 minuti di blackout dell’Inter (e dell’arbitro). Un cambi oda una parte e dall’altra all’82, con Schelotto, l’altro ex, che subentra a Cambiasso e Cazzola che entra al posto dell’uomo del match, German Denis. Sul finale, ovviamente, solo Inter, alla ricerca almeno del pareggio: all’86esimo è ancora Alvarez a sfiorare la rete con una conclusione che esce fuori di pochissimo. Assedio Inter negli ultimi minuti, in una partita che diventa nervosissima: viene espulso Raimondi per un pugno rifilato all’ex compagno di squadra Schelotto. Ma nell’ultimo minuto di recupero disponibile, l’errore degli errori, di quelli che ti farebbero venir voglia di smettere di giocare a calcio: su cross deviato di Guarin, Ranocchia è solissimo di fronte al portiere a difesa spiazzata, ma in maniera vergognosa svirgola il pallone non approfittando di una difesa completamente spiazzata e buttando via anche il misero punto con il quale i nerazzurri sarebbero potuti uscire da San Siro. Finisce dunque così: 3-4 per l’Atalanta, in una partita assurda, incredibile, pazzesca. Atalanta definitivamente salva, Inter definitivamente fuori dalla corsa Champions. Ma l’errore dell’arbitro sul 3-1 è di quelli davvero clamorosi. Per il resto, ci pensa la difesa nerazzurra a regalare la vittoria ai bergamaschi, prima lasciando segnare a Denis due gol su due erroracci difensivi, e poi sbagliando un gol insbagliabile con Ranocchia.
IL TABELLINO
INTER-ATALANTA 3-4
Inter (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Cambiasso (37′ st Schelotto), Kovacic, Pereira; Guarin; Rocchi, Cassano (32′ Alvarez). A disp: Carrizo, Belec, Silvestre, Kuzmanovic, Nagatomo, Pasa, Benassi, Colombi, Forte. All.: Stramaccioni
Atalanta (3-5-1-1): Polito; Scaloni, Stendardo, Canini; Raimondi, Biondini, Cigarini, Carmona (9′ st Livaja), Del Grosso (29′ st Brivio); Bonaventura; Denis (38′ st Cazzola). A disp: Frezzolini, Contini, Ferri, Brivio, Carmona, Giorgi, Radovanovic, Troisi, Brienza, De Luca, Parra. All.: Colantuono
Arbitro: Gervasoni
Marcatori: 43′ Rocchi (I), 11′ st Bonaventura (A), 12′ st, 17′ st Alvarez (I), 20′ st, 26′ st, 32′ st Denis (A)
Ammoniti: Kovacic, Ranocchia (I), Scaloni (A)
Espulsi: Raimondi (A) al 46′ st per gioco violento
A cura di Giovanni Nolè