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Allegri, la Roma ha scelto: Berlusconi vuole Van Basten al Milan

MILANO, 14 MARZO – Da un lato c’è la Roma degli americani e, forse, dello sceicco: un progetto ambizioso, ma ancora inespresso che richiede quanto prima risultati che possano giustificare le risorse impiegate dagli investitori stranieri. Dall’altro c’è il Milan, dalla quindicesima alla terza posizione in pochi mesi: la squadra sempre la stessa, con un Balotelli in più, ed un timoniere in grado di riscattarsi agli occhi di tutti i suoi detrattori meno che uno: Silvio Berlusconi. Il conteso è lo stesso, Massimiliano Allegri da Livorno: l’uomo del momento, nel bene e nel male. Galliani lo difende, Baldini lo vuole e Berlusconi non vede l’ora di rimpiazzarlo con chi di famiglia. E dall’Ucraina arriva un’offerta shock.
ALLEGRI, MA NON TUTTI: CHE RIBALTONI IN VISTA – Quando ad essere in discussione è una delle panchine più importanti al mondo, ecco che ad essere coinvolti non è solo un allenatore, ma qualcosa di molto più grande. Colleghi che si propongono, altri che si liberano, società e dirigenti pronti a muoversi sotto banco e vecchie glorie dalla presenza ingombrante che subito incombono alle spalle. Massimiliano Allegri, scudettato e stimato da tutti, ha un unico ma fondamentale neo: quello di non essere mai entrato nelle grazie del suo datore di lavoro, Silvio Berlusconi. Nel momento più buio di questa stagione, a 4 punti appena dalla zona retrocessione, solo l’intervento e la stima dell’ad Galliani lo hanno salvato da un esonero scontato e legittimo visto l’andamento scadente dei risultati. Da toscanaccio doc, forgiato da un carattere forte e dedito al lavoro, ha saputo ancor prima dell’arrivo importante di Balotelli ridare forma e sostanza ad una squadra in balia delle onde. Oggi, a due punti dal secondo posto, “vede” la qualificazione diretta alla Champions. Ma l’incredibile remuntada non basta, a causa di un’altra rimonta, questa volta subita: il 4-0 del Camp Nou proprio non è andato giù a chi assisteva alla gara da una camera dell’ospedale. A dirla tutta, nemmeno limpresa di San Siro fu gradita a Berlusconi, per l’immagine che il Milan dette di sè dal punto di vista del gioco, difensivo ed arrendevole. Pretesto o esasperazione, il Presidente non vede l’ora di riportare sulla panchina rossonera un vecchio cuore milanista, da sempre la politica di “casa”: Donadoni, Inzaghi ma soprattutto Van Basten. Il giocatore più amato dal Presidente e più rimpianto, per via del suo addio precoce al calcio giocato. Il curriculum da tecnico è piuttosto scadente, ma poco importa dinnanzi alla sua storia rossonera.
La Roma è in pole su Allegri: Baldini si sarebbe già mosso, è l’uomo scelto per guidare i giallorossi nel progetto che stenta a decollare. Di grande personalità, ricorda Capello per la capacità di tener testa ad un ambiente tanto umorale ed emotivo come quello capitolino. Ma vi è un’altra via, esotica ma non trascurabile soprattutto economicamente: lo Shakthar Donetsk avrebbe offerto 24 milioni di euro per 4 anni al tecnico toscano, vista la scadenza del contratto il prossimo 30 giugno di Mircea Lucescu. Dopo la lunghissima permanenza nell’est dell’allenatore rumeno, la proprietà cerca una guida importante per il proprio club, ormai realtà affermata nel panorama calcistico europeo. Una scelta difficile, ma che Allegri potrebbe non accantonare senza rifletterci a lungo per motivi non solo economici ma anche tecnici.
Nelle ultimissime ore si è parlato anche di Carlo Ancelotti, che non ha mai nascosto di voler allenare un giorno la Roma. E se invece vi fosse un clamoroso ritorno a Milanello?
Orazio Rotunno
