Champions League
Man Utd-Real, la morte del calcio: Fifa sveglia, una farsa continua

MANCHESTER, 6 MARZO – Lo volete voi questo calcio, cara Fifa ed Uefa, ed ogni errore commesso è una colpa che parte dal vostro ostracismo, ottusaggine ed inspiegabile rifiuto all’introduzione di qualcosa di inevitabile: la tecnologia. Un qualcosa che ha cambiato non solo lo sport, oramai integrata ovunque come supporto all’occhio umano, bensì in qualcosa di molto più grande ed importante: la società moderna. Impiegati, bambini ed anziani sono costretti dal corso dei tempi a fare conti con essa, ed anche i più avversi vi si sono accostati per apprenderla e non sentirsi estranei al mondo che li ospita. Il calcio invece no: quasi fosse una lobby, un elitè che non deve piegarsi a niente e nessuno. Neanche se tale compromesso dovesse contribuire ad offrire tutti uno spettacolo migliore. Più giusto.
CUNEYT CAKIR: L’ALIENO CHE BATTE’ SIR ALEX – Questo il nome del “fenomeno” che ieri ha lasciato senza parole mezzo miliardo di persone in collegamento con l’Old Trafford. Ci si aspettava il ritorno di Ronaldo all’Old Trafford, lo scontro fra Sir Alex e Mourinho, l’attacco stellare Van Persie-Rooney dei red evils: niente di tutto questo, un assicuratore turco si è preso il lusso di distruggere lo spettacolo nel “teatro dei sogni”, mandando a monte decine di milioni di investimenti dello United che comprava Van Persie e Kagawa per tornare sul tetto d’Europa, settimane di lavoro per avere la meglio delle merengues beffardamente pescate nell’urna dei sorteggi e lasciando inermi i 60 mila sostenitori inglesi accorsi allo stadio con l’illusione di assistere ad una grande partita di calcio. Poteva esserci tutto questo, qualcuno dirà che si può sbagliare, vero, ma con la crisi che corre pensare ai 5 mila euro che un arbitro percepisce a livello europeo per appena un’ora e mezza di “lavoro”, e dover tornare a casa sentendosi dire che si può sbagliare fa male. Anche perchè, tutto questo sarebbe facilmente evitabile: ma per quale assurdo motivo il tennis, la formula 1, il rugby, il basket e tanti altri sport possono godere dell’ausilio delle immagini per rendere il risultato finale quanto più equo e conforme possibile con le prestazioni fornite in campo, ed il calcio no? Interessi politici, mediatici, economici: cosa di tutto questo impedisce a Blatter e chi per lui di porre la parola fine a queste ingiustizie? Perchè l’Irlanda non ha potuto partecipare ad un Mondiale mentre tutto il mondo si accorgeva dello scempio in atto al Parco dei Prinicipi nello spareggio con la Francia? Perchè oggi Ferguson dopo 30 anni di onorata carriera deve tornarsene mestamente a casa a guardare gli altri giocare in Europa quando ne aveva lo stesso diritto?
Il rosso a Nani, il gol in fuorigioco di Van Persie, la parata di Rafael ad un metro dall’inutilissimo giudice di area: sono solo gli ultimi di una lunghissima serie di errori macroscopici, evitabili con qualcosa divenuto inevitabile nell’età moderna. E c’è ancora qualcuno che davvero pensa che gli errori facciano parte del calcio: ma se esiste un rimedio ad essi perchè dobbiamo ancora digerirli come se fosse volontà divina? O la barzelletta che tutto alla fine si compensa: possiamo fingere sia vero in un campionato, ma in competizioni ad eliminazione diretta, cosa si dovrebbe pareggiare?
Il calcio è in mano ai vecchi, come la politica e chiunque sieda su poltrone di un certo peso, in ogni settore. Questo non fa ben sperare in un cambiamento, in quanto non vi è la volontà di assistere a qualcosa di diverso perchè si è troppo anziani per goderselo. Ed oramai non vi è nemmeno più la speranza che ieri sera la coscienza di chi comanda questo sport, lasciandosi il lusso di decidere che sia meno giusto di quanto potrebbe, abbia minimamente vibrato.
Orazio Rotunno
