Football
Platini fa visita alla “sua” Juventus
NOVARA, 30 APRILE – All’inizio, sembrava solo una trovata pubblicitaria quella che voleva Michel Platini, ex fantasista della “Vecchia Signora” e attuale presidente della Uefa, presente ieri pomeriggio sugli spalti del Silvio Piola durante il match tra Novara e Juventus. La conferma è arrivata quando diversi quotidiani lo hanno fotografato insieme a Boniperti mentre dialogavano tranquillamente e a fine partita salutavano i tifosi accalcatisi intorno a loro per salutarli. Il francese ha passato il week-end in Italia per fare visita ai propri parenti paterni che risiedono ad Agrate Conturbia, proprio vicino Novara, cogliendo l’occasione per passare a salutare gli uomini di Conte negli spogliatoi e a congratularsi con il tecnico per il cammino in campionato che potrebbe portare, tra due settimane, alla conquista dello scudetto.
La storia di Roi Michel alla Juventus è nota a tutti: in 5 anni in bianconero, 224 presenze e 104 reti tra Campionato e Coppe, con un palmares di 2 Scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale, senza contare, poi, la soddisfazione personale per i tre Palloni d’Oro consecutivi assegnati al francese tra il 1983 e il 1985 e altrettanti titoli di capocannoniere in Serie A.
Da ormai 5 anni Platini è, come già detto, presidente dell’UEFA, il massimo organismo calcistico continentale, e a lui si deve la riforma delle Coppe Europee, che ha favorito l’accesso alle competizioni continentali di un maggior numero di squadre provenienti da campionati emergenti. Ma la vera sfida lanciata da Platini è quella del fair play finanziario, che punta a regolarizzare i costi di un calcio a volte troppo lontano dalla realtà economica in cui dovrebbe essere armonicamente inserito, garantendo un aumento delle possibilità per i club meno abbienti di poter competere ad alti livelli contro gli “squadroni” meglio attrezzati dal punto di vista economico. Un pieno successo in questo ambito sarebbe, per Michel, la più importante delle vittorie.
a cura di Fabio Pengo
