Milan
Calciomercato Milan, Balotelli ed il dilemma: esulta o non esulta?

MILANO, 30 GENNAIO – Sembrava impossibile. Sembrava uno dei soliti abbagli di fine gennaio, quando le idee sono tante e le occasioni di mercato poche. Sembrava una possibilità remota, si è trasformata in men che non si dica in un affare concreto, di più: nell’affare dell’anno. Balotelli ed il Milan, il Milan e Balotelli. Insieme. Stavolta è tutto vero, SuperMario è ufficialmente rossonero. I tifosi lo aspettavano da tempo, lui è arrivato quando meno se lo aspettavano. Un matrimonio scritto nel destino, quello tra Balo e la società di via Turati. Prima o poi doveva succedere. Perchè al di là di tutto si sono sempre amati e nemmeno troppo segretamente: il giovane non ha mai nascosto la propria passione per i colori che presto indosserà, e sebbene non potesse pienamente dimostrarla a parole, qualche gesto eclatante aveva fugato gli ultimi dubbi. Negli occhi dei tifosi rossoneri c’è ancora quella maglia indossata quando ancora era un giocatore dell’Inter: da quel momento in poi, per loro, Mario Balotelli è diventato un idolo assoluto. Il ragazzo – allora ragazzino – disse di averlo fatto per gioco, ma qualcuno già sospettava che gatta ci covasse. Le voci s’ìntensificavano: “E’ sempre stato tifoso del Milan, un giorno vorrebbe giocare li”. Quel giorno è arrivato.
UN AMORE PURO – La liason Balotelli-Milan è la prova che il mondo del calcio è ancora capace di raccontare storie interessanti. Un amore puro, quello del presunto Bad boy verso la società più titolata al mondo. Puro e per certi versi quasi puerile, come testimoniano le tante dimostrazioni dell’ ‘affetto speciale’ nei confronti dei rossoneri, nonostante Balo fosse tesserato per altre società. E’ chiaro che essendo un professionista, SuperMario non poteva spingersi oltre a quella maglia indossata per scherzo ed a qualche dichiarazione di interesse più o meno velato nei riguardi del Milan. Ma i suoi messaggi, negli anni, li ha mandati eccome. E nemmeno troppo cifrati.
ESULTA O NON ESULTA? – Adesso arriva il bello. Perchè presto scopriremo la soluzione di un enigma che da tempo affligge tutti i calciofili. Veniamo al punto: Balotelli nell’arco della sua giovane carriera non ha praticamente mai esultato davvero dopo la realizzazione di un gol. A parte qualche sporadico episodio teatrale – il celeberrimo “Why always me?” per esempio – non ha mai dato prova di vera gioia dopo una segnatura. Non lo ha fatto all’Inter, non lo ha fatto al Manchester City. E’ stato criticato per questo ed ha risposto che per lui il calcio è un lavoro, hai visto mai che un postino esulta quando consegna la posta? Ma il dubbio rimaneva, perchè è comunque innaturale per un calciatore trattenere le proprie emozioni dopo un momento magico come quello. Anche per un glaciale come SuperMario. Poi è arrivata la Nazionale. Agli Europei Balotelli si trasforma: non più genio e sregolatezza, ma genio al servizio della squadra. Arrivano i gol. E finalmente, arrivano pure le esultanze. La prima è polemica, la terza scenica. In mezzo ce n’è una seconda che è la più bella: sorriso, scarica di adrenalina, urlo e maglia stropicciata con affetto. Li si capisce qualcosa. Si capisce che Balotelli è diverso, e magari esulta soltanto quando una cosa la davvero sente sua. L’Italia per lui è sempre stata importante, lo ha dimostrato con le parole, con le prestazioni. E con le esultanze. Adesso che è arrivato al Milan, esulterà dopo un gol? Proviamo ad azzardare: si. Perchè il ragazzo sente quei colori suoi, forse li ha sempre sentiti suoi. E perchè molto probabilmente si sente già a casa nonostante in quella casa non ci abbia mai effettivamente messo piede. Non è mai impazzito di gioia per una rete segnata in una qualunque squadra di club, ha fatto il paragone del postino, ha sempre visto l’esultanza come qualcosa di relativamente irrilevante. Insomma, i presupposti per dire che non festeggerà nemmeno stavolta ci sono tutti. Ciononostante, viene da pensare che presto il broncio si trasformerà in sorriso. E che Balotelli, quella benedetta esultanza, l’abbia riservata proprio al Milan…
A cura di Vincenzo Galdieri
