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Calciomercato Roma, Zeman confermato ma rimane l’ombra di Blanc
ROMA, 29 GENNAIO – Ed anche questa volta nulla di fatto. Zeman ci ha riprovato, una dirigenza ha investito nuovamente su di lui a sessant’anni suonati. Sulle sue idee, le sue “fissazioni” ed il suo modo di pensare il calcio. 6 mesi di fiducia: questo è il massimo che in Italia una dirigenza con un nuovo progetto riesce a garantire alla propria guida tecnica. Non oltre. Cosa sarebbe stato Fergouson in Italia? Una meteora. 4 anni senza titoli al Manchester United, non la Roma con tutto il rispetto. Oggi Sir Alex ha una statua fuori dall’Old Trafford. Controsensi del nostro calcio e di chi lo comanda, loro sì che andrebbero esonerati, senza nemmeno indugiare troppo.
ZEMAN, GRAZIE E…ADDIO: DIMISSIONI O ESONERO? – Comunque vada, la Roma del futuro ed i suoi eventuali successi dovranno molto a Zeman. Perchè anche in questi pochi mesi il boemo ha lasciato un’impronta chiara e decisa, nell’usuale stile del boemo. Giovani lanciati prematuramente, fra la diffidenza generale, talenti inespressi e criticati da gente e media diventati fenomeni: Marquinhos, Florenzi e Lamela su tutti. Un giocatore per reparto e scusate se è poco. Un classe 94′ che nessuno avrebbe avuto il coraggio di lanciare titolare in serie A, in una piazza come quella giallorossoa per altro. Da perfetto sconosciuto arrivato per poco più di 1 milione di dollari a conteso dal Barça pronto ad investirne quasi 30. Alessandro Florenzi: il Crotone come unica esperienza in serie B, 30 mila euro l’ingaggio annuo prima che Zeman lo lanciasse titolare a San Siro, segnando il gol del momentaneo 0-1 e aprendoli le porte della Nazionale. Infine Erik lamela: oggetto misterioso e costoso della passata stagione, appena 4 gol e la sensazione di aver buttato malamente 15 milioni di euro. Oggi ne vale fra i 3o ed i 40, continuasse così sino al termine della stagione. 3 scoperte targate-Zeman che rappresentano le basi del futuro giallorosso. Senza dimenticare altre scommesse sin qui non pienamente convincenti ma di sicura prospettiva quali Goicochea, Romagnoli, Piris, Dodò e Tachtisidis. L’impronta del suo giocoa metà dicembre sembrava potesse decollare, ad un passo dal 3° posto: poi il crollo, i risultati incostanti ed uno spogliaotio lentamente sempre più lontano dalle sue idee e dal suo modo di fare. E poi c’è quel Totti, a 36 anni che corre come un ragazzino, che segna come un bomber: altra innegabile conquista del boemo. Ma tutto questo non è bastato. Perchè se Destro e Bradley sparano alto a porta vuota col Catania, se col Bologna in casa vinci 2-0 e poi perdi 3-2, se De Rossi gioca a boxe anzichè a calcio e ti lascia in 10 nel derby per oltre un’ora, o se Goicochea da un pò di tempo esce a farfalle, tutto questo è colpa di Zeman. Ovviamente.
SCENARI FUTURI, IPOTESI AFFASCINANTI – Le ultime uscite per mezzo stampa hanno di fatto esonerato Zeman. L’attacco di Stekeleburg, la risposta zittita del tecnico secondo cui non vi sono regole in società che impediscano certe uscite, e la risposta di Baldini secondo cui per ottenere rispetto bisogna avere e guadagnarsi credibilità. Fino a Sabatini, ieri, che dice di valutare l’esonero di Zeman. Un progetto tecnico nuovo buttato via in 6 mesi. Undici nuovi acquisti, idee completamente nuove, ma cosa si pretendeva? La società chiedeva qualcosa, terzo posto, che lei stessa non ha saputo dare in sede di mercato. Acquisti importanti, ma non sufficienti per finire davanti a Juventus, Lazio o Napoli, nettamente più rodate e con giocatori e staff tecnici da anni insieme. Il giusto obiettivo sarebbe stato lottare per il ritorno in Europa, e fin qui Zeman vi era dentro pienamente. Adesso ci si attende le dimissioni di Zeman, o si procederà all’esonero. Soluzione a tempo fino a maggio, su tutte il candidato è Aurelio Andreazzoli dello staff tecnico, poi due nomi affascinanti. La più attendibile, Laurent Blanc: libero dall’incarico con la Francia rappresenta l’ipotesi n.1 in casa giallorossa per competenza e stile, ma poco fa il suo agente ha smentito qualsiasi contatto. La seconda porta il nome di Massimiliano Allegri: fino ad un mese e mezzo fa pareva improbabile la sua permanenza al Milan anche per la prossima stagione, ma i risultati recenti e la capacità di reggere alla rfiondazione rossonera riportando i rossoneri quanto menoa lottare per la zona Champions stanno facendo cambiare i piani futuri. La Roma però rimane in allerta.
Una cosa è certa, Zeman non sarà più l’allenatore della Roma. E forse, non lo sarà più di una grande squadra.
LIVE
Ore 18.09 – Zeman resta fino a venerdì, giorno di Roma-Cagliari. Il summit pomeridiano, conclusosi pochi minuti fa nel quartier generale di Trigoria, ha portato a questa decisione: fiducia a tempo per il boemo. Il tecnico giallorosso è stato delegittimato ieri dal ds Sabatini, che ha intensificato i contatti con Lauren Blanc. L’ex tecnico della nazionale francese è nell’ombra, ed un futuro con Zeman in panchina sembra molto improbabile.
Ore 14.06 – Incontro concluso tra i dirigenti della Roma e Zdenek Zeman. Non c’è ancora una risposta definitiva sulla situazione dell’allenatore, apparso comunque emozionato al summit con la società. Ha ancora tanta voglia di allenare la Roma, la conferma è la strada più vicina ma non ancora confermata. Nel pomeriggio, alle 15.30, un nuovo incontro tra le parti. Per arrivare a una scelta definitiva.
Orazio Rotunno