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Calcio Estero

Il punto sulla Premier League: duello a distanza fra Ferguson e Mancini

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Jonathan Walters, sfortunato protagonista di Stoke City-Chelsea 0-4

Jonathan Walters, sfortunato protagonista di Stoke City-Chelsea 0-4

LONDRA, 14 GENNAIO – Lo United è un rullo compressore che macina gioco e avversari e non si ingolfa (quasi) mai: anche il Liverpool si inchina allo strapotere degli uomini di Ferguson, che giocano un primo tempo da applausi e poi controllano senza troppi affanni l’orgogliosa reazione dei Reds. Tengono il passo della capolista solo il City di Roberto Mancini (che si mantiene a -7 dai cugini espugnando il campo dell’Arsenal grazie ai gol di Milner e Dzeko) e il Chelsea di Frankie Lampard, che doma lo Stoke grazie a una buona dose di fortuna.
In coda raccolgono punti preziosi il Southampton (vittorioso a Birmingham) e il Sunderland (che mette sotto in lungo e in largo uno spento West Ham).

SITUAZIONE INVARIATA AL VERTICE – Le due squadre di Manchester non perdono colpi e continuano la loro lotta per il titolo, divise da sette punti ma accomunate dalla gran voglia di vincere ogni gara. La 22a giornata, in realtà, è favorevole (almeno sulla carta) alla capolista, che ha la ghiotta opportunità di allungare il passo in modo decisivo: mentre il City, infatti, rischia grosso all’Emirates Stadium, dove è atteso da un’ avversario pieno di talento e di voglia di rientrare nel giro delle squadre che contano, i Devils devono vedersela in casa con il Liverpool altalenante e poco affidabile di quest’anno. Nessuno, a partire da Mancini, ritiene molto concreta l’ipotesi di un passo falso degli uomini di Ferguson, passo falso che infatti non si verifica: Van Persie e compagni non si concedono distrazioni, e dominano un match che solo la caparbietà degli avversari tiene vivo fino all’ultimo.

I Devils prendono subito il controllo del gioco, e impiegano solo 18 minuti per violare la porta difesa da Reina: ci pensa Van Persie (al 17° centro in campionato), abile a girare al volo lo splendido cross rasoterra servitogli da Evra. I padroni di casa non mollano la presa e sfiorano il raddoppio con Cleverley (40’) e poi di nuovo col fuoriclasse olandese, la cui deviazione di tacco a colpo sicuro viene ribattuta sulla linea da Skrtel (44’). Nel secondo tempo la musica non cambia e al 53’ i Devils passano di nuovo con Vidic. Sembra fatta per i padroni di casa, ma dopo appena tre minuti Sturridge riapre la gara ribadendo in gol la respinta di De Gea su un insidioso tiro di Gerrard. Il Liverpool ci prova, ma alla fine i tre – meritati – punti vanno allo United, che a tratti pare davvero irresistibile.

Grande merito, quindi, va riconosciuto al City, capace di tenere il passo di quei “marziani” dei cugini grazie alla convincente prestazione offerta sul campo dell’Arsenal, che gioca in inferiorità numerica dal 9’ del primo tempo (espulso Koscielny per il fallo in area su Dzeko solo davanti al portiere) e non entra mai veramente in partita. Malgrado il rigore fallito dallo stesso bomber bosniaco (che Szczesny neutralizza con l’aiuto del palo), il City fa sua la gara nel giro di venti minuti, prima con il gran tiro di Milner (21’) e poi alla mezz’ora con Dzeko, che castiga da due passi l’estremo difensore polacco.
Cala così il sipario sui sogni dei Gunners, mentre traggono nuova linfa quelli dei Citizens, senza i quali, diciamolo, il campionato inglese avrebbe già perso parecchi motivi di interesse.

BLUES A VALANGA SULLO STOKE – Il Chelsea di Rafa Benitez riscatta lo scivolone interno con il QPR e si impone per 4 a 0 sul difficile campo dello Stoke City (unica squadra ancora imbattuta in casa in questo campionato) e vola al terzo posto in classifica approfittando dei pareggi di Tottenham ed Everton. Succede di tutto al Britannia Stadium: due autogol dello stesso giocatore (l’attaccante irlandese Jonathan Walters), due rigori inesistenti (uno per parte), un gran gol (Hazard), e la “chicca” finale di Walters – cui va tutta la nostra umana solidarietà – che dal dischetto si divora l’occasione di un parziale riscatto.
Eppure i biancorossi di Tony Pulis non demeritano, e tengono testa ai Blues fino al secondo minuto di recupero del primo tempo, quando Walters inaugura la sua serie di disgrazie infilando di testa alle spalle del proprio portiere. L’autorete subita non demoralizza i padroni di casa, che ritornano in campo col piglio giusto e impegnano a più riprese (con Walters, N’Zonzi e Huth) la retroguardia avversaria. Il pareggio è nell’aria, ma sul più bello ci pensa di nuovo Walters a gelare pubblico e compagni con un’altra “pregevole” incornata nella porta sbagliata (62’). Trascorrono appena tre minuti, e arriva il colpo di grazia per i Potters: rigore (che non c’è) in favore degli ospiti, e Lampard (al 194° centro in Premier con la maglia del Chelsea, secondo marcatore assoluto della storia del club a -8 dal leggendario Bobby Tambling) non dà scampo a Begovic. Tre a zero e partita finita, anche se c’è ancora il tempo per ammirare lo splendido gol di Hazard (che azzecca il jolly dalla lunga distanza) e per annotare il tragicomico epilogo della giornataccia di Walters, che si procura (simulando) un rigore e poi lo calcia in tribuna.
Chelsea terzo a quota 41 (ma mercoledì prossimo può incrementare il bottino nella gara interna col Southampton, recupero della diciassettesima giornata) e padroni di casa (alla seconda sconfitta di fila) fermi a 29.

Senza dubbio meno spettacolari i pareggi a reti bianche ottenuti dal Tottenham (sul campo del Queens Park Rangers) e dall’Everton, che al Goodison Park non riesce a superare la diga eretta dallo Swansea. Quasi soporifero, in particolare, l’ennesimo derby di Londra, con episodi degni di nota ridotti al lumicino. Gli uomini di Villas Boas sono più forti e si vede, ma sembrano risentire della stanchezza accumulata nelle ultime settimane e non si rendono quasi mai pericolosi. Qualcosa di meglio fa vedere il QPR, ma Wright-Phillips non è ispirato come a Stamford Bridge e le sue incursioni non lasciano il segno.
Decisamente più continua e ficcante la pressione esercitata dall’Everton sulla retroguardia dei gallesi, che nel corso del primo tempo rischia più volte di capitolare. Anche i Toffies, tuttavia, alla lunga perdono slancio, e la ripresa è quasi inguardabile.

IN CODA COLPO GROSSO DEL SOUTHAMPTON – Prosegue il momentaccio (per non dire crisi nera) dell’Aston Villa, in caduta libera dopo la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. A mettere sotto gli uomini di Paul Lambert (a due passi dall’esonero) è questa volta il Southampton, che al Villa Park vince per 1 a 0 grazie al rigore (assolutamente inesistente: le simulazioni sono sempre più numerose anche in Premier, purtroppo) trasformato da Rickie Lambert al 34’. Con i tre punti “estorti” a Birmingham, i Saints salgono a quota 21 punti e agganciano il Newcastle (che interrompe una striscia di tre sconfitte consecutive raggranellando un punto prezioso sul campo del Norwich), a quattro lunghezze di distanza dal Sunderland (che strapazza in casa un West Ham in crisi di identità grazie ai gol di Larsson, Johnson e McClean) e dall’altalenante Fulham (che al Craven Cottage impatta col Wigan: di Karagounis il vantaggio dei padroni di casa, cui risponde Di Santo al 71’). Continuano a crederci e a lottare il Reading (che ne rifila tre al West Bromwich, giunto al terzo ko consecutivo, e sale a 16 punti in classifica) e il QPR, che resta fanalino di coda a quota 14 malgrado il punto strappato al blasonato Tottenham.

RISULTATI 22a GIORNATA

QPR- Tottenham 0-0
Aston Villa-Southampton 0-1
Everton-Swansea 0-0
Fulham-Wigan 1-1
Norwich-Newcastle 0-0
Reading-WBA 3-2
Stoke City-Chelsea 0-4
Sunderland-West Ham 3-0
Manchester Utd.-Liverpool 2-1
Arsenal-Manchester City 0-2

CLASSIFICA

Manchester Utd. 55, Manchester City 48, Chelsea 41, Tottenham 40, Everton 37, Arsenal 34, West Bromwich 33, Liverpool 31, Swansea 30, Stoke City 29, Norwich 26, Fulham 25, Sunderland 25, Southampton 21, Newcastle 21, Wigan 19, Aston Villa 19, Reading 16, QPR 14.
Chelsea, Southampton, Arsenal e West Ham una partita in meno.

CLASSIFICA MARCATORI

17 Robin Van Persie (Manchester Utd)

15 Luis Suarez (Liverpool)

13 Michu (Swansea)
13 Demba Ba (Newcastle, Chelsea)

10 Edin Dzeko (Manchester City)

10 Jermain Defoe (Tottenham)

9 Gareth Bale (Tottenham)

9 Romelu Lukaku (West Bromwich)
9 Rickie Lambert (Southampton)

a cura di Enrico Steidler

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