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Football

Le pagelle di Juventus-Milan 2-1: Giovinco ed El Shaarawy super, poi Déjà Vucinic

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Mirko Vucinic titolare in Lione-Juventus di Europa League
Mirko Vucinic, attaccante bianconero decisivo in Tim Cup contro il Milan

Mirko Vucinic, altro gol decisivo

JUVENTUS

STORARI 7 – E’ un vice deluxe, sta in panchina soltanto perchè davanti ha quel mostro di Buffon. Dimostra che lo status di riserva non lo ha arrugginito affatto e sfodera una prestazione molto importante: tante parate spettacolari, nei supplementari ha un riflesso decisivo che permette alla Juventus di approdare in semifinale.

BARZAGLI 6 – El Shaarawy non è un cliente semplice ma Barzaglione se la cava col mestiere.

BONUCCI 7 – Sontuoso. Sicurezza assoluta, tecnica sopraffina al servizio della difesa e puntualità nelle chiusure straordinaria. Ormai è un signor giocatore.

CACERES 6 – Torna titolare dopo un po’ e subisce le avanzate avversarie, resistendo però abbastanza bene. Quando va in difficoltà si appoggia a Bonucci, che è praticamente il Pirlo della retroguardia.

LICHSTEINER 6,5 – Arrembante come al solito, inizia cosi cosi e cresce alla distanza. Buona prova. Dall’84’ DE CEGLIE 6 – Presidia bene la propria zona di competenza nei supplementari.

MARRONE 6,5 – In assenza di Pirlo, il compito di orchestrare la manovra è suo. Il ragazzo coi piedi ci sa fare ed ha personalità da vendere: si fa rispettare in cabina di regia ed ha anche qualche intuizione interessante. Bravo. Dal 77′ PIRLO 6,5 – Prende in mano la squadra che come sempre dal suo ingresso in poi sembra avere una marcia in più.

GIACCHERINI 6 – Corre e recupera palloni, in un ruolo che in realtà non sarebbe il suo. Prova di grande dinamismo.

VIDAL 6 – Di palloni ne recupera a bizzeffe, ma si limita semplicemente a fare quello. Non è il solito devastante Vidal, probabilmente non al top della condizione.

ISLA 6 – Un po’ meglio rispetto alle ultime uscite, ma lontanissimo dai livelli standard degli anni in Friuli.

MATRI 6 – Grande impegno, ma poca concretezza in zona gol.

GIOVINCO 7 – Segna su punizione e di primo acchitto ricorda un po’ la leggenda Del Piero. Poi, analizzando più attentamente, ci si rende conto che la traiettoria del suo tiro non era proprio irresistibile ma ha il merito di dare uno strano effetto alla palla che spiazza il portiere avversario. In generale però è mobile, vivace, carico. Si prende sulle spalle la Juventus e continua la sua crescita: è sulla strada giusta per diventare un gran bel giocatore. Dal 65′ VUCINIC 7,5 (IL MIGLIORE) – Con lui è sempre tutta un’altra musica. Data la bella prova di Giovinco, forse sarebbe stato meglio provarli insieme, ma Conte decide di alternarli. Quando ha la palla tra i piedi si ha la sensazione che qualcosa di importantissimo possa sempre venir fuori. E succede nei supplementari, quando porta in vantaggio i suoi con un gol fondamentale che decide il passaggio del turno. Era successo anche l’anno scorso: sempre contro il Milan, sempre in Coppa Italia, sempre ai supplementari.  Déjà vu? No, Déjà Vucinic.

All. CONTE 7 – La strigliata post Samp è servita. Juve tonica, famelica e bella da vedere. Riesce ad avere la meglio su un Milan coriaceo e molto determinato. E’ in semifinale di Coppa Italia, primo in campionato ed agli ottavi di Champions League. Almeno fino a marzo sarà in corsa per tutto il trittico di competizioni. Niente male, per adesso.

MILAN

AMELIA 6 – Sul primo gol qualche colpa la ha, ma molto relativa rispetto a quanto qualcuno vorrebbe far credere: il tiro di Giovinco non è irresistibile ma essendo carico di effetto inganna il portiere rossonero. Che poi si ben comporta durante gli altri 100 e passa minuti: il gol partita di Vucinic non è certo demerito suo.

MEXES 5 – Nota negativa in una bella serata per il Milan. Cerca il rosso con tutte le sue forze, l’arbitro lo grazia. Entrataccia su Giovinco punita soltanto col giallo, altro fallo su Storari meritevole di ammonizione non sanzionato. Poi una gara molto scialba e condotta in maniera a dir poco approssimativa.

ACERBI 5 – Stecca ancora il giovane ex Chievo, che ha gli stessi capelli di Nesta, lo stesso numero di maglia ed anche un fisico molto simile, ma pochi altri tratti in comune col totem rossonero. Spesso in difficoltà, non tiene Giovinco ed ogni tanto sembra essere anche deconcentrato, se non addirittura spaesato. Il Milan in estate ha puntato forte su di lui ed è giusto dargli altre prove d’appello, perchè ha mezzi interessanti. Ma per adesso sembra avere il destino nel nome.

ABATE 6 – Corre, corre ed ancora corre. Ma è poco incisivo negli inserimenti. Abbastanza bene dietro.

DE SCIGLIO 6,5 – Questo ragazzo ha personalità da vendere e qualità visibili. Il miglior acquisto del Milan viene dalla cantera.

MONTOLIVO 6,5 – Non proprio brillantissimo in fase d’impostazione, ma il suo lo fa. E poi si sobbarca tanto di quel lavoro oscuro che dovrebbero fargli una statua, considerando anche che fare il mediano non è il suo mestiere.

AMBROSINI 6 – Capitano intelligente, smista palloni qua e la e regala sicurezza alla squadra. Dal 91′ TRAORE 5 – Impalpabile, fino a che non spreca un’occasione incredibile.

EMANUELSON 5 – Si vede poco o nulla. Dal 70′ BOJAN KRKIC 6 – Gran belle movenze, ma stavolta poca sostanza. Il tempo a disposizione però era limitato.

BOATENG 6,5 – Gioca più dietro rispetto a dove siamo abituati a vederlo, ed il rendimento ne giova. Ottima gara la sua.

PAZZINI 5 – Fa una cosa interessante sul gol di El Shaarawy, poi non si vede praticamente più. Dal 73′ NIANG 6- Più vivace del Pazzo, si dà da fare.

EL SHAARAWY 7 – Gran gol in apertura, dimostra ancora una volta di essere già un giocatore vero, forte e determinante. Alla sua età spesso si parla di potenziale campione, di giocatore interessante, di talento cristallino da svezzare. Lui invece ha già tutte le carte in regola per essere considerato un top player a tutti gli effetti. Deve soltanto continuare cosi.

All. ALLEGRI 6,5 – Presenta un buon Milan allo Stadium e si fa valere davanti alla Juventus. I suoi sono in crescita e nonostante l’eliminazione dalla Coppa Italia possono essere soddisfatti di quanto fatto. Il risultato non lo premia, ma la prova è positiva.

A cura di Vincenzo Galdieri