Focus
Il Pagellone delle Venti di Serie A del 2012
L’ultimo giorno dell’anno non può che essere un giorno di bilanci per tutti. Non poteva mancare sulle nostre pagine un’analisi sull’inizio del campionato, squadra per squadra, per non scontentare nessun tipo di lettore. E’ sempre arduo il compito di dare le pagelle, specie ad una squadra: considerare possibilità economiche, valore oggettivo della rosa, influenza dell’allenatore non è affatto di facile elaborazione per cui probabilmente se ogni tifoso facesse il suo pagellone, uscirebbero 60 milioni di elaborati differenti.
ATALANTA – La squadra di Percassi, ha come al solito svolto un ottimo lavoro. A Giugno non sono stati fatti stravolgimenti alla rosa, conservando una squadra già di buon livello. L’unico neo del mercato se così possiamo definirlo è l’acquisto di Facundo Parra, che buone cose fece vedere all’Independiente nel Campionato Argentino, ma qui non è riuscito affatto a conquistare l’allenatore, non giocando praticamente mai. Colantuono dal suo canto è una delle eccellenze di questa società, la Dea è la prima della colonna di destra, a +7 dal Palermo terzultimo e sconta anche due punti di penalità, altrimenti il vantaggio dalla zona rossa sarebbe di 9 punti. Sette, come i goal del bomber Denis; dopo un inizio non proprio esaltante la stagione del Tanque è in netta risalita. Benissimo anche il gioiellino Bonaventura, mentre la vittoria sull’Inter è la ciliegina sulla torta del girone d’andata. VOTO: 7
BOLOGNA – Questa squadra parte con un grande vantaggio: un buon mercato fatto in estate, sebbene i tifosi ancora rimpiangano la cessione di Ramirez, almeno è rimasto Diamanti, vero top player di questa squadra. A rimpiazzare Di Vaio che è andato a giocare in Canada, è arrivato Gilardino, che numero 10 a parte, non è riuscito ad esprimersi a grandi livelli segnando appena 6 reti e fornendo prestazioni alterne. Pioli sta cercando di organizzare al meglio la squadra, e fossero chiusi i giochi oggi i rossoblù sarebbero salvi, grazie ai seppur risicati 3 punti di vantaggio dalla diciottesima posizione. Il potenziale offensivo è senz’altro alto, oltre ai citati Gilardino e Diamanti c’è anche Gabbiadini, l’eterno incompreso Acquafresca ed il giovane Pasquato che sta crescendo gara dopo gara. Il reintegro di Capitan Portanova, in seguito alla squalifica è stato senz’altro un toccasana anche a livello psicologico per tutti. VOTO: 6,5
CAGLIARI – La situazione qui è ben più complicata. Il mercato dei Sardi a Giugno è stato normale, le conferme di Pinilla, Nainggolan e Astori senz’altro sono state utilissime. Però la piazza Cagliari è una di quelle sui generis. La questione stadio ha senz’altro causato molti problemi alla squadra di Cellino: il debutto contro l’Atalanta è stato disputato a porte chiuse, alla quarta giornata è arrivata la sconfitta a tavolino contro la Roma, e all’ultima giornata, addirittura si è giocato in campo neutro a Parma, con 20mila tifosi della Juventus: praticamente fuori casa. La situazione stadio Is Arenas non è chiara, ma è bene che tutti si impegnino a chiarirla in fretta per non danneggiare ulteriormente l’unica squadra tra A e B a rappresentare la Sardegna. L’esonero di Ficcadenti alla sesta giornata è servito a dare la scossa: il duo Pulga-Lopez ha ottenuto una buona striscia di risultati prima di cadere in un inevitabile calo. Il DG Marroccu proprio in questi giorni ha minacciato problemi economici, e se ciò dovesse comportare cessioni di lusso, la questione salvezza per il Cagliari si complicherebbe. Positivo il ritorno dalla Juve Stabia di Marco Sau, che è il capocannoniere della squadra con 5 reti; deludente inizio di Pinilla con due goal in 10 presenze. VOTO: 5,5
CATANIA – Molti, io per primo forse, hanno cominciato a diffidare degli etnei da quando Pietro Lo Monaco ha lasciato la sua poltrona di DG tuttofare della squadra. Con il solito mercato senza botti Pulvirenti è riuscito a consegnare una rosa dignitosissima al nuovo allenatore Maran: una vita in B e finalmente la possibilità di esprimersi in Serie A. I siciliani sono al 9° posto in classifica con 25 punti, +10 dalla salvezza, che è praticamente in cassaforte con questi risultati. La forza dei rossazzurri è sicuramente in casa: 6 vittorie un pareggio e due sconfitte sono un ruolino di tutto rispetto per una squadra che ha come obiettivo la salvezza. Si può senz’altro dire che con questi risultati così positivi in casa non c’è neanche bisogno di doversi migliorare fuori casa, dove la situazione è senz’altro più delicata. L’acquisto di punta, Castro, ha subito fatto vedere cose buone, mentre per il difensore Rolin, ancora non si è visto tutto il suo potenziale. Si prospetta senz’altro una salvezza tranquilla. VOTO: 7,5
CHIEVO – La sesta giornata è costata l’esonero anche a Di Carlo, che ha lasciato posto al veterano Eugenio Corini, estremo conoscitore dello spogliatoio Veronese. Pellissier è una delle delusioni maggiori. Quest’anno il Valdostano non è riuscito a confermarsi mettendo a segno solamente quattro reti. Ciò nonostante il Chievo è riuscito lo stesso a rimanere a galla, in particolare nelle ultime 5 giornate sono arrivati 6 punti grazie a due vittorie su campi difficili come quello del Genoa e del Cagliari. Dubbi sulla squadra comunque rimangono, la poca prolificità degli attaccanti in effetti preoccupa. Per ora sono 6 i punti di vantaggio dal Palermo, perciò bisognerà farne tesoro, e cercare di risvegliare il can che dorme Pellissier. VOTO: 6.
FIORENTINA – In estate i tifosi si sono stropicciati gli occhi, e probabilmente lo stanno ancora facendo. L‘ingaggio di Vincenzo Montella, come allenatore e di Daniele Pradè sono state due mosse eccellenti. Si sono già scritte fiumi di parole sull’eccellente mercato viola, e per quanto non sia stato preso il tanto decantato Top Player in attacco, sono arrivati ben sei reti del buon “vecchio” Luca Toni. Jovetic ha segnato 8 reti in 13 presenze che è un bilancio positivissimo, vale a dire circa una ogni partita e mezzo, e se non fosse stato per l’infortunio avrebbe fatto ancora meglio. Il calcio della Fiorentina è uno dei migliori espressi fin qui e il terzo posto, a -1 dalla Lazio senz’altro ne certifica il valore. Negli sconti diretti sono arrivate le vittorie con Milan, Lazio, il pareggio con la Juventus che grida ancora vendetta e le sconfitte con Inter, Napoli e Roma: bilancio neutro, ciò significa che poco ha fallito negli scontri con le “medio-piccole”. Ha sempre segnato almeno un goal, tranne nella partita con la Juventus, dove avrebbe potuto siglarne diversi. Dopo la Champions con Prandelli, tra l’altro barbaramente terminata a Monaco, sembrano essere ritornati tempi molto positivi per i tifosi della Fiorentina, e sinceramente c’è da discutere su quanto possa essere utile una punta vera a questa squadra. VOTO: 8,5
GENOA – La piazza Genova dopo la retrocessione di due campionati fa della Sampdoria sta rivivendo un altro incubo. Siamo abituati a vedere Preziosi che ogni estate sfascia la sua squadra cedendo 20 giocatori ed acquistandone 55, però bene o male negli anni scorsi le cose sono sempre andate bene. Stavolta davvero non si sa dove mettere le mani. Dopo una sconfitta in casa per 2-4 contro la Roma, De Canio è stato molto discutibilmente esonerato. Ma l’ingresso di Delneri non ha portato affatto risultati migliori, anzi. Il Genoa è la squadra che ha vinto di meno (ex-aequo con il Palermo): solo 3 vittorie. Impensabile che ne possano bastare pressoché il doppio per salvarsi. I due punti di distacco dalla zona salvezza, non rappresentano assolutamente un monte insormontabile, ma per quello che si è visto finora, invece sí. L’unica vittoria della gestione Delneri è arrivata grazie ad una vittoria a Bergamo. L’equivoco Immobile-Borriello non è stato ancora chiarito, ora addirittura entrambi sembrano sul piede di partenza. Ma uno dei due dovrà restare e gli farà compagnia Floro Flores che torna dal Granada. 14 punti fin qui rappresentano una miseria. Solo una vittoria ottenuta in casa, così si va dritti in B. VOTO: 3
INTER – Il mercato è stato molto movimentato, hanno lasciato l’Italia senatori come Julio Cesar e Maicon, mentre Lucio è andato a cercare fortuna alla Juventus. Confermare Stramaccioni è stata una mossa azzeccata fin qui. I moduli camaleontici dell’Inter si basano quasi sempre sulla difesa a tre, con Juan Jesus che si sta rivelando un grande giocatore. Gli arrivi di Cassano e Palacio hanno permesso di formare un grande tridente con Milito. Peccato per la vicenda Sneijder. Sicuramente l’olandese avrebbe potuto dare il suo apporto in positivo. La terza posizione a pari punti con la Fiorentina è un buon risultato, specie per le vittorie negli scontri diretti con Juventus, Milan, Fiorentina e Napoli. Alcuni passi falsi contro le piccole non ci permettono di etichettarla come Anti-Juve. 3 punti contro Siena, Cagliari, Genoa e Parma sono davvero troppo pochi, pessimi anche per chi dovesse salvarsi. Non facile dare un voto qui, ma è ovviamente positivo, però i rimpianti sui limiti della squadra ci saranno fino a fine campionato. VOTO: 7
JUVENTUS – L’anno scorso la Juve non aveva mai perso. Quest’anno ha già perso due volte ma ha 6 punti in più (44 contro i 38 dello scorso anno dopo 18 giornate). Una delle pecche di questa squadra lo scorso anno erano i troppi pareggi, dovuti alla difficoltà a sbloccare alcune gare. Quest’anno niente di tutto questo. 14 vittorie su 18 rappresentano il 77% di successi. Continuando così ci sono tutti i presupposti per andare sopra i 90 punti. Le sconfitte sono arrivate da Milan e Inter. Lo scudetto si vince con le piccole, e quasi mai i bianconeri hanno fallito contro di esse. Conte, non si è seduto in panchina per quasi tutto il girone d’andata causa squalifica, ma i suoi uomini Carrera e Alessio hanno saputo fare perfettamente da portavoce dell’ex capitano Bianconero. Il destino della Juve in campionato si incrocia con quello della Champions. Gli 8 punti di vantaggio dalla Lazio seconda, sembrano essere abbastanza. Al di là della matematica nessuno è riuscito a tenere il passo della Juventus. Se la squadra di Agnelli riuscirà a battere il Celtic ed andare ad i quarti dovrà però stare attenta a non disperdere troppe energie e deconcentrarsi. Molti parlano del problema degli attaccanti, ma non esiste un titolarissimo alla Juve, in fin dei conti sono tutti sempre in ballottaggio. Bendtner infortunio a parte, si è dimostrato inadatto alla Serie A per quel poco che ci è stato mostrato. Ma cosa importa degli attaccanti, se comunque si ha il secondo miglior attacco con 39 reti? VOTO: 9,5
LAZIO – La Lazio seconda a fine anno, è una delle sorprese più grandi. Quasi come quella del poliglotta Petkovic. Il bosniaco ha saputo ambientarsi perfettamente alla Serie A, mostrando una squadra tosta con o senza Klose. La recente vittoria contro l’Inter l’ha fatta affermare al secondo posto. Inoltre c’è la vittoria nel Derby ad alzare il livello di questa prima parte di stagione. Le cose sono andate bene anche in Europa League, dove ora c’è lo scoglio Borussia Moenchegladbach. Il reintegro di Zarate risulta leggermente sconclusionato, sembra quasi che Lotito e Tare non siano riusciti a piazzarlo sul mercato. Bene Ederson anche se l’abbiamo visto poco. Questa Lazio ha comunque giocatori di qualità e Klose è la ciliegina sulla torta. Fin qui ha sbaragliato la concorrenza delle più blasonate Napoli ed Inter. VOTO: 7,5
MILAN – Inutile ormai contare i punti di svantaggio dalla Juventus capolista, che sono impietosamente 17. Quest’anno il diavolo non è partito affatto bene, la squadra smembrata in estate, sia per motivi economici sia per motivi di età avanzata ha dato i suoi frutti in negativo. Boateng irriconoscibile. Pato non si è visto neanche a mezzo servizio, ed è oramai in partenza per il Corinthians; l’unica fonte nel deserto si chiama Stephan El Shaarawy. Il Faraone sta letteralmente mantenendo a galla la squadra milanese grazie ai suoi 14 goal sui 34 totali della squadra. Il calcio italiano avrà si perso Ibrahimovic, ma ha guadagnato un grande talento che continuando così ha tutte le carte in tavola per guidarci a Brasile 2014. Pur tenendo conto dell’ultima parte di stagione positiva, il girone d’andata è insufficiente. Solo grazie alle ultime vittorie consecutive si è riusciti a rimanere a -8 dal terzo posto (che sono comunque tanti punti). Quasi imbarazzante la situazione fino ad un mesetto fa. Il Milan stando così le cose è fuori anche dall’Europa League. Competizione che già sta stretta a questa squadra per tradizione, figuriamoci non entrarci nemmeno. Per entrare in Champions l’anno prossimo non si può più sbagliare. VOTO: 5 (di fiducia)
NAPOLI – Il mese di Dicembre pessimo, è stato a mala pena risollevato dalla vittoria a Siena. Pericolosi i due punti di squalifica comminati alla squadra di Mazzarri che hanno fatto compiere un balzo in giù nella classifica, molto allivellata in quelle posizioni. Il Napoli ha totalizzato 36 punti sul campo, quanto la Lazio, ma ne ha effettivamente 34. Tanti, considerata la partenza eccellente di Lavezzi non adeguatamente rimpiazzato (con tutto il rispetto per il giovane Insigne, che si è dimostrato all’altezza ma comunque non pronto a grandi livelli, vedasi le piccole divergenze d’intesa con Cavani). Il finto cambio modulo di Mazzarri da 3-4-1-2 a 3-5-1-1 (praticamente la stessa cosa considerando che Hamsik si stacca e va a fare il trequartista/regista d’attacco) ha comunque prodotto buoni risultati. L‘anno scorso erano 28 i punti dopo 18 giornate, ora 34: 6 in più proprio come la Juventus. Cavani è il solito Matador sia in campionato che in Europa, da solo meriterebbe più di 10 e (assalti di magnati russi o sceicchi a parte data la sua clausola di rescissione di 63 milioni di euro abbordabile visti i valori) ci auguriamo di vederlo ancora a lungo nel nostro campionato. VOTO: 7
PALERMO – La domanda di fondo è: può un allenatore durare solo 3 giornate? Con Zamparini presidente sí. E’ stata la dura sorte toccata a Sannino. Il pareggio contro il Cagliari casalingo è costato la panchina all’ex Siena. Al suo posto è subentrato Mister Gasperini. Le uniche punte di diamante restano Miccoli e Ilicic (quando è in giornata). Sinceramente l’organico rosanero è poca cosa e poteva essere rinforzato più adeguatamente quest’estate. Fatto sta che la classifica piange e vede il Palermo in terzultima piazza. La casella delle vittorie in trasferta recita: “0”. Ma neanche l’andamento casalingo è migliore con 3 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte. Benino Dybala, che ha mostrato buone potenzialità. Hernandez eterno incompiuto, anche a causa degli infortuni che lo tormentano. VOTO: 4,5
PARMA – Un’altra delle belle sorprese (conferme) di questo campionato. La squadra di Donadoni occupa l’8° piazza ed ha ben 11 punti di vantaggio dal Palermo. La perdita di Giovinco, avrebbe fatto pensare male a molti, ma diamo tutti i meriti all’allenatore che ha saputo organizzare comunque la sua squadra. Gli emiliani hanno però un problema-soluzione. Amauri ha segnato solo 4 reti, il 16 % delle reti totali dei ducali. Effettivamente sono solo 25 i goal messi a segno dal Parma, un po’ pochini. Se Amauri segnasse poco meno del doppio dei goal nel girone di ritorno, allora il Parma si potrebbe affermare nella zona medio-alta della classifica. Ma senza un attaccante di riferimento di questo tipo, che si fa sentire nella classifica marcatori ad un livello almeno medio, sarà difficile eguagliarsi. Insieme alla Juventus è l’unica squadra a non aver mai perso in casa. VOTO: 7,5
PESCARA – Personalmente credo che la squadra dello scorso anno, a questo punto del campionato avrebbe almeno altri 7-8 punti. Mentre, dato molto più preoccupante, non sono sicuro che l’attuale organico, si piazzerebbe con facilità nei Playoff in questa Serie B. Non siamo difronte ad un organico all’altezza della Serie A, e non vederla negli ultimi tre posti ci fa riflettere su come alcune squadre stiano del tutto fallendo sportivamente parlando. Stroppa, esonerato in corsa, paga senz’altro colpe non sue. Al suo posto è subentrato Bergodi. 35 i goal subiti fin qui, praticamente due a partita. Tra quelle a rischio è però la squadra che ha vinto di più in casa (4 volte). Indispensabile per gli abruzzesi sperare che non si riprendano squadre pressoché morte come Genoa o Palermo, altrimenti servirà un miracolo per salvarsi. Dopo l’inizio davvero deludente, qualche risultato è arrivato e stare a +2 dalla salvezza potrebbe già essere un risultato. VOTO: 5,5
ROMA – Mai le squadre di Zeman, per quanto prolifiche avevano segnato così tanto. Ben 3 goal in più della Juventus, ma il problema è il solito, i giallorossi ne hanno incassati circa il triplo. Partite totalmente “gettate” in casa come contro Bologna o Udinese, giusto per citarne due lasciano parecchie ombre su questa squadra. Ombre che però si schiariscono osservandone il potenziale offensivo, con un Totti inaspettato a questi livelli. Ha segnato 6 goal fin qui, dimostrando di essere ancora uno di quelli indispensabili alla squadra. Malino Destro: tutto il tam-tam mediatico che c’è stato in estate probabilmente ha messo troppa pressione sul giovane attaccante italiano che si è visto come il Top Player di questa squadra, fallendo però all’effettivo visti i soli 4 goal messi a segno. Pesano molto anche i 10 goal di Lamela, che sta facendo vedere che quei soldi spesi per lui l’anno scorso sono stati spesi con giudizio. A Napoli all’epifania ci sarà l’esame finale prima dell’inizio del girone di ritorno, la Roma può scavalcare i partenopei vincendo. La Difesa deve migliorare nell’insieme non nei singoli. Leandro Castan, Ivan Piris e Marquinhos (classe 94), si sono dimostrati giocatori importanti, e adatti al campionato italiano. Bisogna solamente che acquistino confidenza e feeling, due componenti indispensabile per il settore difensivo. VOTO: 6,5
SAMPDORIA – Il voto è negativo per organico e per l’inizio di stagione. La Sampdoria nelle prime giornate si era piazzata nelle prime posizioni. Ciro Ferrara è riuscito a durare 17 giornate, salvandosi dopo molte sconfitte grazie alla fiducia accumulata di “rendita” durante l’inizio del campionato. I giocatori di qualità nella Rosa non mancano: Romero (portiere dell’Argentina), Estigarribia, Costa, Maxi Lopez, Poli, Gastaldello ed a questi bisogna aggiungere Tissone, Obiang, Pozzi ed Eder che sono dignitosissimi calciatori per questa categoria. Il Feeling con Maxi Lopez, infortuni a parte non è mai nato. Però 17 punti sono troppi pochi, e l’organico sulla carte è superiore a quello di alcune squadre che la precedono in classifica. Delio Rossi è subentrato da poco, ed in questa vacanze senz’altro avrà la possibilità di impostare un’idea di gioco alla squadra. Che fin qui ha ampiamente deluso. VOTO: 4,5
SIENA – Più che un appassionato di calcio, per dare un voto a questa squadra ci sarebbe bisogno di un equipe di psicologi. Partire con sei punti di penalità e doversi salvare è un macigno che non si toglie dalla testa facilmente. Anche qui la panchina non è riuscita a resistere con Cosmi che recentemente ha lasciato spazio a Beppe Iachini. I bianconeri non vincono dal 18 novembre e solo una volta sono riusciti a farlo in trasferta. Rosina non è più quello di una volta e Zè Eduardo probabilmente starà facendo consolare Galliani di non essere riuscito ad ingaggiarlo per motivi “d’orgoglio”. Volessimo restituire la penalità ai Toscani, il Siena sarebbe salvo a pari punti col Pescara. Ma purtroppo a fine anno quei punti in meno si dovranno comunque calcolare, e quindi servirà uno sforzo maggiore. Sono 6 i punti da recuperare, se non si vuole ritornare in Serie B. Calaiò non sta dando il suo apporto sperato, e per questo che il Siena sia il secondo peggior attacco del torneo non stupisce. La difesa non è neanche pessima, essendo migliore di 5 squadre che la precedono, ma i problemi realizzativi pesano. VOTO: 5,5
TORINO – La permanenza di Bianchi aveva fatto ben sperare ad inizio campionato, e la conferma di Ventura altrettanto. Quattro punti di vantaggio dalla zona retrocessione, rappresentano un risultato modesto, in linea con gli obiettivi stagionali. Lo sloveno Birsa non è riuscito ad ambientarsi, accumulando solo prestazioni non al suo livello. L’organico comunque sembrerebbe sufficiente alla salvezza, fin qui compitino. VOTO: 6-
UDINESE – La stagione è cominciata in maniera pessima. Il cucchiaio di Maicosuel probabilmente ancora risiede nell’immaginario di tutti i tifosi Friuliani, che ancora una volta hanno assaporato solo l’antipasto della Champions senza riuscire a sedersi al tavolo dei grandi. Da lì un leggero calo anche psicologico fusosi alla difficoltà iniziale di Di Natale che ha man mano inalellato goal su goal. Quest’anno però per l’Udinese non ci sarà posto nelle piazze alte, la famiglia Pozzo saprà riorganizzare la squadra al meglio per tornare competitiva nella stagione successiva. VOTO: 5
a Cura di Walter Molino