Focus
Napoli, e ora che succede? Il club grida allo scandalo. De Laurentis: “Campionato falsato”

NAPOLI, 19 DICEMBRE – Se la giustizia è una virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge, come riporta l’enciclopedia Treccani, allora molto spesso essa rappresenta un diritto poco o mal rispettato. Il calcio, quindi più specificamente la giustizia sportiva, è l’emblema della disparità di trattamento che molto spesso viene manifestata in seguito ad atti illeciti. Il tutto è enfatizzato se riferito alla penisola italiana, il nostro caro Paese, dove tutto è incredibilmente incoerente e poco obiettivo. Il Napoli è attualmente nell’ occhio del ciclone relativo al calcioscommesse e la vicenda risulta elencabile nella lista delle assurdità delle ‘nostra’ e solo nostra giustizia sportiva.
Risulta evidente che la squadra azzurra esce danneggiata da tutto quello che è accaduto. Una penalizzazione di due punti alla società, vittima della patetica regola concernente la responsabilità oggettive, più 6 mesi di squalifica per Cannavaro e Grava. Se la mancanza del secondo non peserà più di tanto, se non solo a livello di spogliatoio, quella del capitano azzurro si farà sentire eccome. Tra l’altro, le dichiarazioni del padre del 29enne difensore partenopeo fanno pensare a quanto poco basti per rovinare una gloriosa storia :”E’ stato infangato un cognome da pallone d’oro”. Il riferimento all’ altro Cannavaro, Fabio, è evidente e ben denota le possibili ripercussioni della squalifica. Come accaduto anche nel caso dei vari terzi, Vitiello, Portanova e soprattutto dei Conte e degli Alessio, la squalifica automaticamente andrà ad etichettare Paolo Cannavaro come essere immondo, ladro, ingordo, sleale e quant’altro.
I FOCUS DEL 19 DICEMBRE
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FURIA NAPOLI Lo sdegno del Napoli è tutto nel comunicato stampa lanciato dopo l’annuncio della penalizzazione :” Il Presidente Aurelio De Laurentiis, l’allenatore Walter Mazzarri e tutta la squadra sono sereni, certi che nessuna violazione possa essere addebitabile alla SSC Napoli spa. Pur non entrando nel merito dell’obsoleto e superato principio della responsabilita’ oggettiva, e riservandosi ogni commento giuridico e ogni azione nelle opportune sedi, la SSC Napoli non condivide le decisioni della Commissione Disciplinare Nazionale, ritenendo, inoltre, che non si possano alterare irrimediabilmente i campionati in corso di svolgimento. Ogni eventuale decisione va presa prima che inizi un torneo o al termine dello stesso. Dalla stagione 2009/2010, di tempo ce n’e’ stato per valutare e decidere. Siamo fiduciosi che nei due gradi successivi di giudizio si possa applicare una vera giustizia che si fondi sul diritto e sull’equità e non sul giustizialismo”.
Ognuno è libero di pensarla come vuole, questo è ovvio. Ma appare davvero poco opinabile il fatto che oramai il campionato è falsato. Tale considerazione verte sul fatto che gli scudetti, soprattutto quelli di Serie A, si decidono spesso per pochi punti. I due punti in meno potranno senz’altro pesare nella classifica finale degli azzurri, qualunque sia l’obiettivo da centrare. L’ impressione comune e generale è che i vari procuratori i quali si sono alternati nel corso del processo abbiano puntato al far notizia. Sembra quasi che abbiano coinvolto di proposito personaggi in vista (Napoli e Juve, Conte, Mauri e Cannavaro) per dare l’idea ai più di aver risolto il problema o che comunque la sua risoluzione è in corso d’opera e a buon punto.
NEGAZIONE Comunque sia, nei giorni scorsi sono rimbalzate alcune voci che volevano l’ immediata o quantomeno prossima rettifica della sentenza. Secondo alcuni i due punti di squalifica verranno tolti entro Febbraio e che entro Marzo Cannavaro e Grava saranno di nuovo affidabili. Sorgono alcune domande : in cosa consiste dare una squalifica o una penalizzazione e poi successivamente rimuoverla? Se è accertata la colpevolezza, non sarebbe più ovvio confermare o anzi aumentare la pena? Se invece viceversa è accertata l’innocenza, non sarebbe più “giusto” ammettere l’errore e magari chiedere scusa o pagare i danni morali? Tutto ciò conferma la poca chiarezza di tutta la vicenda. in realtà non ci sono certezze, non ci sono prove schiaccianti, non ci sono indizi inopinabili. Ci sono supposizioni, dichiarazioni apparentemente attendibili e annesse squalifiche basate su idee più che su fatti.
E’ TUTTO SBAGLIATO Al tutto andrebbero aggiunte ulteriori considerazione. Ad esempio, com’è possibile che Stefano Mauri, centrocampista della Lazio, sia stato arrestato e che ora giochi tranquillamente coi biancocelesti? Allo stesso modo, come spiegare la squalifica di Angelo Alessio, mai menzionato nè da Carobbio nè in nessun documento processuale? E ancora, tornando al Napoli, perchè le dichiarazioni di Gianello sono state considerate fondate per quanto riguarda Grava e Cannavaro e non per Quagliarella? Insomma, il tifoso non può capire. O forse non deve capire. Il tifoso sa solo che il proprio beniamino è stato squalificato o che la propria squadra è stata penalizzata e che si è giocata il campionato. Come dar torto alla mancanza di fiducia, al complottismo e all’ ignoranza del tifoso italiano, se queste componenti abbondano prima di tutto all’ interno degli organi competenti?
SOSTITUTO Come sempre, in questo caso il Napoli stesso, i danneggiati non possono far altro che rimboccarsi le maniche e continuare a lavorare. Così, ora Bigon e soci tappezzeranno il mercato alla ricerca di un sostituto o forse anche di un paio. I nomi principali sono Silvestre dell’ Inter, Benatia dell’ Udinese, Adejo della Reggina e Munoz del Palermo. Nella serata di ieri, intanto, è definitivamente sfumato uno degli obiettivi primari per la difesa, vale a dire Lucio passato al San Paolo. Comunque vada a finire, la speranza comune è che, almeno stavolta, la giustizia faccia il suo corso. Le premesse non sono positive, ma chissà che non lo siano gli esiti.
Antonio Fioretto
