Liga
Barcellona, Messi giura amore eterno alla maglia blaugrana

BARCELLONA ,15 DICEMBRE – Buone notizie per i tifosi blaugrana: Lionel Messi è pronto a rinnovare il contratto che lo legava ai catalani fino al 2016. L’accordo definitivo sembra sia stato raggiunto nelle ultime ore tra Sandro Rossell e il papà di Messi, che da qualche mese a questa parte stanno discutendo sul futuro del n.10 argentino.
SENZA TORMENTONI – Le nuove regole imposte dalla LFP stabiliscono in 5 anni la durata massima per un contratto e il Barcellona già dal prossimo Giugno farà sottoscrivere a Messi l’accordo che lo porterà ad essere la bandiera del Barcellona fino al 2018. La volontà di tutte le persone coinvolte è nota da tempo, si trattava solo di definire alcuni aspetti, anche di tipo economico, che al momento sono assolutamente top secret. La discrezione che ha accompagnato la trattativa dimostra quanto l’argentino e la sua famiglia siano legati al Barcellona. Mai nessun riferimento alla trattativa è stato fatto da una parte e dall’altra, lasciando i riflettori puntati solo a quello che accadeva in campo.
UN INVESTIMENTO SICURO – Sicuramente il Barcellona dovrà mettere sul piatto una cifra importante, forse la più importante del panorama calcistico mondiale, ma non potrebbe essere altrimenti visto il valore del giocatore. Quello dell’ingaggio è l’ultimo record che Messi si appresterà a battere, ma il Barcellona sa bene che si tratta di un investimento sicuro. Oltre ai risultati sportivi che l’argentino, insieme ad una squadra formidabile, assicura con estrema regolarità, la presenza di Messi al Camp Nou muove molti interessi e lega il club ad un modello che incarna perfettamente i valori del barcellonismo. Messi è un esempio, specialmente per i giovani, per quel suo modo di non essere mai sopra le righe e dimostrare che si può essere normale anche essendo il migliore. In un calcio in cui ormai parlano più le acconciature ed il trucco, Messi non deve esibire niente di esotico, perché fa meglio degli altri la cosa principale: giocare e fare goal.
CASA SUA – Ha già sottolineato spesso come non si vedrebbe da nessuna parte se non nel Barça. Il Camp Nou è la sua seconda casa, o forse la prima, da quando a 12 anni è arrivato nella capitale catalana con molti sogni e poche certezze. Gli era stata diagnosticata una disfunzione ormonale della crescita e il club decise di portarlo in Europa con tutta la sua famiglia e far fronte alle spese necessarie per la terapia. In Argentina neanche il River, che aveva pur messo gli occhi addosso a quel ragazzino, pensò che valesse la pena tentare, e la scommessa fu vinta da Carles Rexach, allora direttore sportivo del Barcellona. Messi questo non lo dimenticherà mai e la sua riconoscenza si vede ogni volta che scende in campo, dando tutto per quella maglia che per lui è come una seconda pelle.
MIGLIORAMENTO CONTINUO – Sembra questa la definizione più appropriata nel veder giocare Messi. Ogni anno Leo ha fatto meglio della stagione precedente e non sembra volersi fermare. E’ destinato a battere tutti i record della storia del Barça e probabilmente della Liga. A proposito di record, questa settimana la FIFA, per rispondere ai campanilismi di Brasile e Ghana, ha messo in scena un teatrino surreale provando a non far torto a nessuno, ma scontentando tutti, e dopo 40 anni in cui nessuno aveva gettato ombre sul record di Müller, decide di non ufficializzare quello di Messi.
Per fortuna si torna a parlare di calcio, ed anche se la firma non è ancora arrivata, domani sera nel big match contro l’Atletico Madrid, Messi avrà un motivo in più per essere riconoscente al suo Barcellona. Come ha detto sempre sono più importanti i titoli dei record così che, con l’Atletico, Messi vuole puntare dritto alla Liga, ed è risaputo che quando Messi ti punta sono dolori.
Andrea Croce
