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Luca Toni: dalla periferia al Mondiale e alla Bundesliga

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FIRENZE, 7 DICEMBRE – Noi italiani, si sa, siamo un popolo strano. Non solo dal punto di vista etico, culturale, morale, che essendo tratti importanti dell’ essere umano possono risultare in qualche modo ‘variabili’ di paese in paese. Noi italiani siamo strani, o piuttosto sarebbe meglio dire particolari, anche nelle situazioni più leggere della vita.  L’ex primo ministro britannico Winston Churchill disse in un’ occasione :”Gli italiani prendono le partite di calcio come se fossero guerre, e le guerre come se fossero partite di calcio“. Come volevasi dimostrare, anche nel mondo del pallone abbiamo un modo di pensare tutto nostro, a partire dai dirigenti dei club calcistici fino ad arrivare ai tifosi stessi, sempre polemici, complottisti e perennemente convinti di essere onniscienti in relazione alle tematiche della propria squadra del cuore. Ma se il tifoso medio è giustificato, in quanto appunto tifoso e medio, i dirigenti non lo sono affatto. E capita, spesse volte, che delle fette di prosciutto cadano da non si sa dove sui loro occhi, impedendogli di vedere talenti cristallini, difensori stoici o attaccanti di razza. A quest’ ultima categoria (i bomber) appartiene il protagonista della puntata odierna di “Italians Play is Better”, vale a dire Luca Toni, ex attaccante di Fiorentina, Roma, Palermo e Genoa. Uno dei calciatori che più di tutti sono rimasti nei cuori e nelle menti dei tifosi o degli appassionati per mezzo del suo stile, della sua professionalità, della sua immensa umiltà e dei suoi innumerevoli gol. In relazione a quanto suddetto, l’ incapacità di alcuni dirigenti è in questo caso da additare ai boss delle grandi squadre italiane , tipo Juventus, Milan o Inter. Com’ è possibile che un giocatore il quale in carriera ha segnato più di 200 gol, che ha vinto un mondiale e che ha vinto la scarpa d’oro  (33 reti stagionali con la maglia viola nel 2005-2006) , non sia mai stato acquistato dai top club italiani e che questi ultimi se lo siano fatto scippare da squadre estere?

PICCOLA PROVINCIA Toni nasce a Pavullo nel Frignano il 26 Maggio del 1977. Calca i primi campi da calcio nel 1990, alle Officine Meccaniche Frignanesi. La sua crescita calcistica è però avvenuta completamente nelle giovanili del Modena, dove a 13 anni venne tra ‘altro allenato da Cinesinho, ex campione del mondo ed ex campione d’Italia con la Juve. Luca inizia la sua carriera da professionista proprio nella prima squadra emiliana. Nel 1994-1995 colleziona 7 partite e 2 gol in Serie C1. La stagione seguente lo vide protagonista ancora col Modena, con la quale maglia segna 5 gol in 25 partite. SI innesca, da allora in poi, un processo di girovago sui campi di C e di B.. Disputa una stagione a testa con l’Empoli in Serie B (3 partite e 1 gol), con la Fiorenzuola in C1 (2 gol in 26 partite) e con il Lodigiani. Proprio con la compagine romana, in Serie C1 ancora, ebbe un exploit importante che attirò l’attenzione di vari club blasonati. Realizzò 15 reti in 31 presenze e l’anno successivo il Treviso ne acquistò le prestazioni. Con la squadra veneta segnò 15 gol in 35 gare giocate. La gran mole di gol segnati gli spalancò le porte della Serie A.

SERIE A Il Vicenza lo acquista dal Treviso nell’estate 2000. Luca è fortemente voluto dal presidente biancorosso Sagramola. Esordisce in Serie A il 1 Ottobre 2000 all’ età di 23 anni , nel match perso per 2-0 contro il Milan. Alla fine della stagione totalizzerà 9 gol in 31 presenze. Purtroppo ciò non bastò a salvare il Vicenza, che retrocesse in B. L’anno seguente avvenne il passaggio al Brescia di Carlo Mazzone. Le rondinelle lo acquistarono per ben 30 miliardi di lire (acquisto più costoso della storia della squadra lombarda). Le stagioni 2001-2002 e 2002-2003 lo videro segnare in tutto 15 gol in 44 partite. 13 reti le realizzò la prima annata, solo due nella seconda, a causa di un lungo infortunio. Nel 2003 arriva però per Luca l’occasione del rilancio.

PALERMO : PARTE L’ ESCALATION A 26 anni passa al Palermo. La decisione non fu facile in quanto i rosanero disputavano allora la serie cadetta e ciò quindi significava ri-scendere di categoria. Ciò però non condizionò Toni, contraddistinto da un’umilta incredibile. Tutte le risposte che poteva dare le diede sul campo. Capocannoniere di Serie B con la bellezza di 30 gol in 44 partite. I suoi gol trascinarono il Palermo in Serie A. Ancora oggi Toni detiene il record di gol realizzati con la maglia dei siciliani in una singola stagione. L’anno successivo rimase in Sicilia, stavolta però in Serie A. I gol continuarono ad arrivare, quasi come se il buon Luca non avesse risentito del salto di categoria. 20 reti in 35 partite e sesto posto in classifica che voleva dire Coppa Uefa. La stagione però fu deliziata dalle prime convocazioni in Nazionale e dall’ ingresso ufficiale nel giro della squadra azzurra.

FIRENZE E IL MONDIALE  Nell’ estate del 2005 sboccia un amore che durerà in eterno, quello tra Toni e la Fiorentina. Il giocatore passa in viola per 10 milioni di euro. In campionato nelle prime 11 partite di campionato in cui i viola vanno in rete lui è sempre presente nel tabellino (15 gol); poi è un amaro dicembre, in cui non va mai in rete fino alla doppia marcatura con cui stende il Chievo. I viola arrivano quarti (74 punti), ma dopo la sentenza post Calciopoli terminano noni a 44 punti (-30). Toni realizza 31 gol in campionato e 2 in Coppa Italia, vincendo così la Scarpa d’oro (primo italiano in assoluto a vincerla) e superando il record di gol in una sola stagione nella Fiorentina diKurt Harmin e Omar Batistuta  che si fermarono a quota 26. Nel gennaio dello stesso anno si aggiudica il telegatto come miglior personaggio sportivo dell’anno. Il 2006 però è da tutti ricordato per la vittoria del Mondiale in Germania. Toni lo vince da protagonista. Indossa la maglia numero 9. Già nella partita d’esordio contro il Ghana (vinta 2-0) colpisce la traversa dopo una botta di collo pieno. Mette a segno una doppietta in Italia-Ucraina del e permette l’ingresso all’Italia in semifinale contro la Germania. Il 9 Luglio diventa campione del Mondo nella partita vinta 6-4 ai rigori contro la Francia. Nella finale giocata all’ Olympiastadion di Berlino colpisce una traversa con un colpo di testa e si vede annullare un gol in fuorigioco. Restaerà la gioia più grande della sua carriera e il ricordo più bello anche per tutti noi che vi abbiamo assistito. Viene inserito nella lista All Star dei migliori 23 giocatori del Mondiale.

ARRIVEDERCI ITALIA Naturalmente confermato dai gigliati anche per il 2006-2007 , segna 16 gol in tutto l’anno, nonostante un brutto infortunio al metatarso. Nel maggio del 2007 però, dopo tante smentite e dopo mesi e mesi di voci, termina il suo rapporto con i viola. Per 11 milioni di euro viene acquistato dal Bayern monaco. Si compie il misfatto, con le squadre italiane inermi e inoperose che si lasciano sfuggire un campione del mondo che lascia l’ Italia dopo averla messa dentro per 97 volte, tra Palermo e Fiorentina.  viene presentato alla stampa l’ 8 Giugno, insieme al suo futuro compagno e nuovo acquisto del Bayern Ribery. Ripaga lo sforzo economico segnando già contro l’Hansa Rostock all’esordio in Bundesliga. Dopo il suo ottimo inizio in campionato esordisce anche nelle coppe europee, giocando in Coppa Uefa. Proprio in questa competizione, realizza una poker nel 6-0 del Bayern contro l’Aris Salonicco. Diventa protagonista nella manifestazione europea anche nei quarti di finale, allorché con due reti realizzate negli ultimi 5 minuti del secondo tempo supplementare della sfida di ritorno contro il Getafe, fissa il punteggio sul 3-3, che consegna all’ultimo respiro la qualificazione ai bavaresi, sconfitti poi in semifinale. Il 19 Aprile del 2008 segna una doppietta che risulta decisiva nella finale della  Coppa di Germania,  contro i nemici del Dortmund. Alla vigilia di questa partita l’allenatore Ottmar Heizfield lo definisce «un animale da gol che non vuole mai riposare». Arriva poi il suo primo trofeo importante con una squadra di club: infatti, grazie allo 0-0 contro il Wolfsburg, il suo Bayern diventa campione di Germania. Chiude la stagione laureandosi capocannoniere della Bundesliga con 24 reti e della Coppa Uefa con 10 reti (39 reti totali, tra campionato, coppa UEFA, e coppa di Germania).

La Germania osanna Toni. I grandi club tedeschi fanno a pugni per averlo, mentre  i grandi club italiani lo snobbano. Toni si rivela idoneo per vincere lo scudo tedesco. Perchè non lo scudetto italiano? L’esaltazione di massa per l’attaccante è confermata quando nel gennaio del 2009 il comico e conduttore televisivo tedesco Matze Knop gli dedicò una canzone intitolata Numero uno, che ha raggiunto il 34º posto in classifica.

RITORNO  Un infortunio segna la fine della sua avventura in terra teutonica. Prima di lasciare il Bayern, segna la sua prima doppietta in Champions, negli ottavi contro lo Sporting Lisbona. Viene messo fuori squadra e fatto allenare con la primavera. Lascia Monaco nel 2009 dopo 38 gol e 60 presenze, media comunque pazzesca. Il 31 Dicembre 2009 ne viene ufficializzato il passaggio alla Roma. Il giorno stesso della sua presentazione, esordisce non ufficialmente con la maglia della Roma contro la Cisco Roma davanti a 12.000  sostenitori giallorossi . Pochi giorni dopo esordisce in Serie A durante Cagliari-Roma, subentrando a Vucinic. Il primo gol in giallorosso arriva il 17 Gennaio 2010 contro il Genoa. Venti minuti dopo realizza la doppietta per il definitivo 3-0.  Durante la partita contro la Juventus, dopo nemmeno 4 minuti di gioco subisce una lesione di primo/secondo grado al polpaccio della gamba sinistra, infortunio che gli costerà circa un mese di stop. Toni ritorna in campo, subentrando nella ripresa, nel Marzo del 2010 durante la partita Roma-Milan (terminata poi 0-0). Torna al gol nella gara contro il Livorno di una settimana dopo, segnando la rete del momentaneo 1-2.Nella partita successiva contro l’Udinese, torna al gol all’Olimpico segnando la rete del momentaneo 1-0 (4-2 finale in favore dei giallorossi). Sigla, una settimana dopo,  il gol della vittoria contro l’Inter . La stagione termina e finisce anche il prestito: Toni lascia la Roma dopo 5 gol e 15 partite Rientrato al Bayern Monaco per fine prestito, risolve consensualmente il suo contratto con i tedeschi.

GENOA E JUVE : RIPIEGO  Nel luglio del 2010 il Genoa lo acquista a titolo definitivo. Biennale per 4 milioni a stagione. Rimasto in Liguria fino al Gennaio 2011, coi rossoblu scende in campo per un totale di 16 volte in campionato, segnando 3 reti, e due volte in Coppa Italia, dove di gol ne realizza 4. Sottoposto a contestazioni dal pubblico genoano e dal Presidente Preziosi,  che pubblicamente a mezzo stampa nazionale dichiara a fine anno: «Un voto a Toni? 3. Come i gol fatti in campionato.»,viene ceduto alla Juve nella sessione di calciomercato di riparazione. La sua avventura bianconera è ricordata soprattutto per la realizzazione del suo 100esimo gol in Serie A e per il fatto che è stato il primo giocatore in assoluto a segnare nell’avvenieristico Juventus Stadium, durante l’amichevole inaugurale che vedeva i bianconeri opposti al Notts County. Lascia Torino dopo soli sei mesi e dopo 15 presenze e 2 gol. Risulta evidente che Roma, Genoa e Juve lo comprano quasi come una riserva. Non è un ammissione di colpa delle grandi del campionato o un tentativo per farsi perdonare dell’ errore fatto anni prima, quando Toni partì indisturbato verso Monaco. E’ piuttosto un’occasione per trarre vantaggio economico.

La seconda esperienza estera di Toni inizia nel Gennaio del 2012, quando vola verso Dubai per giocare con l’Al Nasr. La situazione lascia il tempo che trova : 5 mesi , 7 presenze e 3 gol. Luca prova piu che altro a coltivare la propria passione calcistica e a fare nuove avventure. Nessuno, nemmeno lui, si sarebbe immaginato cosa stava per accadere.

RISCOPPIA L’AMORE VIOLA Il 31 Agosto 2012, dopo aver rescisso il contratto con la squadra araba, passa incredibilmente alla Fiorentina. La viola è affidata a Montella, sta ricostruendo ed ha grandissime ambizioni. L’ ultimo giorno di calciomercato, viene tesserato da svincolato dai gigliati. Riprende anche il suo vecchio numero di maglia, il 30. Segna il suo primo gol dopo il ritorno con la maglia della Fiorentina all’esordio dopo 87 secondi, in occasione della terza giornata di campionato, contro il Catania. Sembra una favola, invece è realtà. Luca ricomincia a giocare ed a segnare, alla venerabile età di 35 anni: 4 gol in 10 presenze ed un amore rinato. La storia di Luca non è ancora finita. Noi siamo qui ad attendere i suoi tap-in vincenti, i suoi colpi di  testa, le sue sportellate. E le sue esultanze con la mano all’orecchio.

MORALE Che la storia di Toni sia di lezione questo lo sapremo nel prossimo futuro. Certo è che Luca ha segnato i cuori di tutti i calciofili. Ha giocato dal “Mazzanarre al Reno” ed ha portato il calcio italiano con gloria ed ardore in giro per il mondo. Ha avuto la capacità di appianare, seppur lievemente , una rivalità storica, come quella tra Italia e Germania. Col sorriso stampato sul volto ha segnato dappertutto, senza remore o polemiche. Sempre corretto ed esemplare, sempre a buttarla dentro. Attualmente ancora non c’è una spiegazione alla domanda postaci in precedenza. Perchè uno come lui, uno alla Toni, appellativo che soltanto i grandi sono capaci di farsi affibbiare, non è stato tanto forte da vincere il campionato italiano? Cosa ha frenato i club nostrani? L’ incompetenza, la mentalità, la paura? Forse tutto ciò, forse nulla di ciò. La cosa sicura è che Toni avrebbe fatto al caso di qualunque squadra al mondo. Il Bayern ce lo soffiò nel momento migliore della sua carriera. E noi? Li a guardare ed ammirare i suoi gol. Comunque sia, grazie Luca, per quello che hai fatto e che stai continuando a fare con voglia e determinazione. Nessuno dimenticherà mai il tuo gesto di esultanza, con le tre dita della mano che ruotavano, quasi a voler dire “sono matto”. Chissà che quello li non fosse un messaggio ai boss delle società italiane, quasi a voler dire “i matti siete voi”.

Antonio Fioretto

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