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Champions League

Shakhtar Donetsk-Juventus 0-1: Vidal annulla Willian, Vucinic maestoso. Le pagelle

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Buffon Live Juventus-Cagliari

Gianluigi Buffon protagonista della qualificazione agli ottavi di finale di Champions League SHAKHTAR DONETSK 

PYATOV 6 – Alterna buone cose a momenti di insicurezza totale, come in occasione dell’avventata uscita su Vucinic, che però non ne approfitta e cincischia. Prova sufficiente, sul gol non ha colpe.

RAT 6 – Copre bene e si propone sempre in appoggio alle azioni offensive. Giocatore esperto ed interessante.

RAKITSKIY 6 – Difensore di livello, altro elemento di valore assoluto di questa squadra sorprendente. Se la cava con sicurezza quasi sempre, anche se Vucinic e Giovinco, entrambi in serata, gli sfuggono più volte.

KUCHER 5 – Il vero anello debole della squadra. Si fa saltare praticamente sempre, è rude negli interventi ma non altrettanto efficace. Autore anche dell’autogol che condanna i suoi: una serataccia.

STEPANENKO 5,5 – Elemento di copertura, non benissimo nemmeno li ma tutto sommato una prova appena insufficiente: qualche sbavatura, nessuno squillo, nessun disastro vero e proprio.

FERNANDINHO 7 – Un brasiliano atipico. Meglio: un brasiliano moderno. Uno che bada più al sodo che allo spettacolo, il metronomo di Lucescu imposta l’azione con grande intelligenza e rompe il gioco avversario in maniera puntuale. Un po’ mente, un po’ mastino. Grandissima la sua partita, a gennaio forse partirà: per gli ucraini sarà difficile rimpiazzarlo.

ALEX TEXEIRA 5 – Presentato come uno dei più pericolosi della sua squadra, è assolutamente impalpabile. Ma gran parte del merito è di Chiellini che lo disattiva completamente. Dal 68′ ILSINHO 6 – Subentra a Texeira e fa un po’ meglio, senza però incidere.

MKHYTARIAN 5,5 –  Velocità supersonica e grandissimi doti tecniche, centrocampisti e difensori della Juve però riescono a tenerlo a bada alla grande e per una volta il trequartista armeno non riesce a mettersi in evidenza.

SRNA 6 – Solita dose di buoni cross, corsa e ripiegamenti continui. Se la cava bene, ma la Juve ne ha di più e limita pure lui.

WILLIAN 5,5 – Il top player assoluto dello Shakhtar parte che è una meraviglia e fa subito ammonire Vidal, che fatica ad inseguirlo. Poi però il cileno – tenuto a uomo sul funambolo brasiliano da Conte ed Alessio – gli prende le misure e finisce per annullarlo. Verrebbe da dire “serata no”, ma sarebbe scorretto. Perchè la realtà è che Willian è in palla, ma Vidal di più.

EDUARDO 5 – Non fa nemmeno il solletico a Bonucci, Chiellini ed il pur svagato Barzagli di ieri sera. Fuori lui, la squadra migliora. Dal 46′ DEVIC 6,5 – Poco cinico sotto porta, ma infastidisce parecchio la retroguardia bianconera che in certi frangenti fatica a contenerlo o prevederne le mosse. Attaccante niente male, ma davanti ha un certo Luiz Adriano, oltre ad Eduardo. Ed il fatto che lui sia una terza scelta fa capire quale sia il livello attuale dello Shakhtar Donetsk.

All. LUCESCU 5 – La sua squadra non gioca male, ma non gioca come sa. Perchè se all’andata fu lui a fare lo scherzetto alla Juve, stavolta succede l’esatto contrario: i bianconeri hanno studiato alla perfezione lo Shakhtar, lo fanno sfogare nei primi 10 minuti e poi gli prendono le misure, imponendo il proprio dominio nella fantastica Dombass Arena. Diceva che la Vecchia Signora era bella ma prevedibile: evidentemente si sbagliava di grosso. Esce deluso e con un misero secondo posto nelle tasche: dovrà evitare le big nel sorteggio, ma anche le big sperano di evitare lui e la sua squadra.

JUVENTUS 

BUFFON 7 – Nessuna grandissima parata, ma quanta sicurezza dà. Svetta su ogni pallone alto o vagante, non se ne lascia scappare uno che sia uno. Respinge bene una punizione insidiosa di Rakitsky, sbatte contro il palo per evitare il tap-in di Devic in un’altra occasione. A fine gara esulta con gli occhi sognanti di chi ha combattuto in Serie B per amor della maglia, guarda i giovani compagni e sorride. Magari pensando a chi come Del Piero, Nedved, Trezeguet e Camoranesi ha reso possibile tutto questo assieme a lui.

CHIELLINI 7 – Stoico. Viene da un infortunio, ma non si vede. Perchè va aggressivo e determinato su tutti i palloni, limitando i giocolieri brasiliani della squadra avversaria con l’efficacia di chi è cresciuto a pane e tattica. Stoico, dicevamo. Perchè durante la gara subisce un altro infortunio: sembra dover uscire, ma non ci sta. Rimane dentro a combattere fino in fondo e risulta fondamentale.

BONUCCI 7 – Altra straordinaria prova di forza. Giganteggia in mezzo all’area tappando le falle aperte da un irriconoscibile Barzagli con la sicurezza degna di un grande difensore. Non perde mai la calma, non si avventura mai in cose difficili ed effimere. La sua trasformazione da brutto anatroccolo in cigno sembra ormai completata.

BARZAGLI 5,5 – Stranamente imbambolato, parte malissimo e quasi regala un gol al Donetsk: ci pensa Bonucci a salvarlo. Poi prova qualche progressione azzardata e la squadra rischia ancora inutilmente. Irriconoscibile nel primo tempo, si riscatta nella ripresa tornando a fare il Barzagli. Ma complessivamente è insufficiente: una gara storta ci può stare anche per uno continuo come lui.

ASAMOAH 6,5 – Di spada più che di fioretto. Grinta da vendere e grandissimo sacrificio in copertura. Fa valere il fisico sempre e comunque, non regala il consueto apporto in fase offensiva semplicemente perchè la Juve preferisce attaccare a destra o per vie centrali e lui interpreta alla perfezione i compiti assegnatigli. E poi dalle sue parti girano i più pericolosi: meglio non rischiare.

PIRLO 7 – Il Maestro è in palla. Tutte le azioni della Juventus passano da lui, ma non è una novità. Spaventa Pyatov con un tiro capolavoro che termina di pochissimo a lato. Dirige l’orchestra in maniera egregia e quando c’è da fare a sportellate non si tira certo indietro. Insostituibile.

POGBA 6 – Soffre un po’ l’importanza della partita, lui che di solito è sprezzante del pericolo. Della sua proverbiale personalità nemmeno l’ombra fino a metà gara, poi cresce e sfiora addirittura il gol: Srna salva sulla linea. Qualche disattenzione potrebbe costare caro, ma Vidal e Chiellini gli fanno buona guardia. Non era abituato a sfide di questo tipo, però c’è da scommettere che imparerà presto: è nato con la camicia ed i denti da latte  forse non li ha mai avuti.

VIDAL 7 – Et voilà, ecco l’ennesima prova di livello assoluto. Lo mettono a uomo su Willian, si applica senza alcun timore reverenziale. All’inizio soffre il brasiliano e la sua partita è subito in salita: ammonito dopo 7 minuti, viene naturale pensare che possa essere psicologicamente limitato da questo. Ma il leone Vidal non si spaventa, reagisce con maturità da campione e dopo un periodo di rodaggio prende le misure al fenomeno made in Brazil, che da metà primo tempo in poi fatica a vedere palla. Col passare dei minuti il pericolo Numero Uno della squadra di Lucescu è praticamente neutralizzato da Arturo, che non gli concede nemmeno le briciole. Superbo un suo assist malsfruttato da Vucinic. Se la cava egregiamente anche senza il gemello Marchisio: ormai è un top player a tutti gli effetti.

LICHSTEINER 6,5 – Sottotono nella prima parte di gara, cresce esponenzialmente alla distanza. Suo il cross che porta all’autorete di Kucher. La ripresa è un continuo di percussioni, ara la fascia con grande verve. Giocatore ritrovato?

GIOVINCO 6,5 – La Formica Atomica sta diventando grande. Dopo le ultime rassicuranti prestazioni Conte gli concede la chance di giocare dall’inizio una partita decisiva e lui lo ripaga con gli interessi. Si applica bene, anche se sbaglia qualcosina sia in appoggio che in fase conclusiva. Ma è un pericolo costante per gli avversari. Col suo inserimento propizia l’autogol di Kucher, poi esulta come se avesse segnato lui e Lichsteiner gli fa il gesto di Pinocchio. Siparietti simpatici a parte, Giovinco si sta scrollando di dosso l’etichetta di giocatore bravino ma non determinante: continui su questa strada e si ritaglierà uno spazio importante in una delle Juventus più belle di sempre. Dal 91′ GIACCHERINI sv 

VUCINIC 7 (IL MIGLIORE) – Giocasse sempre cosi, sarebbe un top player vero. Il primo tempo è un susseguirsi di agganci da urlo e passaggi sontuosi. Ubriaca Rakitsky con un controllo da campione e dribbling a seguire da fenomeno, poi mette in mezzo per Giovinco che non riesce ad inquadrare lo specchio della porta a tu per tu con Pyatov. Nella ripresa fa rifiatare la squadra tenendo palla in maniera intelligente. Ad un certo punto Vidal gli offre su un piatto d’argento l’occasione di diventare protagonista assoluto, lui salta secco Pyatov e poi s’imbroglia: invece di tirare dà palla a Giovinco quando ormai la difesa avversaria è rientrata nei ranghi. Grandissima prestazione nel complesso: la Juve senza di lui perde metà della propria forza d’urto offensiva. Perchè anche se non segna apre le difese come pochi e regala spettacolo a getto continuo. Dall’86’ MATRI sv

All. ALESSIO\CONTE 7 – La Juventus ce l’ha fatta, in barba ai cultori del biscotto. I bianconeri hanno vinto un girone difficilissimo che era diventato quasi insuperabile dopo lo sciagurato pareggio in Danimarca. Ma la squadra ha reagito da grande, come grande è la mentalità del suo allenatore confinato ai box. Vittoria schiacciante col Nordsjaelland, tripudio con i campioni d’Europa. Il successo di ieri è la ciliegina sulla torta, perchè sfangarla contro Lucescu non era affatto facile. Vidal e soci imbrigliano completamente gli avversari, che escono frastornati dalla Dombass Arena. La Juve ha fatto capire all’Europa intera che c’è e può arrivare davvero ovunque. Conte adesso è pronto a tornare, affamato come non mai. E visto che la sua Juve ha marciato spedita anche senza il suo carisma in panchina, verrebbe da dire: si salvi chi può.

A cura di Vincenzo Galdieri 

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