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Calcio Estero

Premier League: vince in rimonta il Manchester United sul QPR, è 3-1. Sintesi e pagelle

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MANCHESTER, 24 NOVEMBRE – Vince lo United in casa col QPR del nuovo allenatore Harry Redknapp; i londinesi passano inizialmente in vantaggio, a sorpresa, col gol a inizio ripresa di Mackie, ma poi, nel giro di 7 minuti, lo United rimonta, capitalizzando il dominio espresso durante tutto il match. Le reti, tra il 64’ e il 71’, di Evans, Fletcher e Hernandez regalano infatti allo United tre punti fondamentali per la corsa al titolo inglese, in attesa del big match al vertice tra il City e il Chelsea, mentre nel QPR in profonda crisi al momento non sembrerebbe aver sortito alcun effetto il cambio di allenatore in panchina. Ma andiamo nel dettaglio del math.

PRESENTAZIONE E FORMAZIONI – Lo United per approfittare dello scontro diretto tra Chelsea e Manchester City e racimolare punti importanti su almeno una delle due rivali al titolo; il QPR per dare uno scossone alla propria stagione fin’ora disastrosa e per iniziare a sperare in una miracolosa salvezza. Il match dell’Old Trafford tra i Red Devils e i londinesi è fondamentale per entrambi i team, match che alla 13esima giornata di campionato può essere già un punto di svolta per le due compagini. Con la sorpresissima West Bromwich che pressa da dietro e la possibilità di approfittare del probabile passo falso dei concittadini del City col nuovo Chelsea di Benitez, il Man Utd non può fallire tra le mura amiche; il QPR vuole invece svoltare e cambiare pagina, iniziando dal cambio di allenatore avvenuto a metà settimana (fuori Hughes, dentro l’ex Tottenham Redknapp) col quale si spera di rivitalizzare l’ambiente ad alta tensione in quel di Londra, col QPR che rimane relegato all’ultimo posto in classifica; vincere con lo United fuori casa oggi significherebbe cambiare direzione di 180 gradi, partendo da una vittoria che saprebbe di clamoroso. Ferguson, anche per questo motivo, non si sente di sottovalutare l’avversario, schierando gli uomini migliori: in attacco c’è la mitraglieria pesantissima con Rooney, Welbeck, RVP e Young, supportati in mezzo al campo da Scholes  e Fletcher e in difesa dal rientrante Evans, che farà reparto insieme ad Evra, Rafael e Rio Ferdinand. Redknapp, nonostante schieri tre attaccanti di ruolo (Taarabt, Dyer e Cisse) sceglie un sistema tattico più coperto per affrontare la delicatissima gara di oggi; Julio Cesar, come al solito, sarà in porta a difendere i pali del QPR.

LA PARTITA – Come si poteva prevedere, la partita assume subito un copione ben preciso: il QPR in fase di contenimento, lo United che parte subito all’attacco. Solo che i londinesi si difendono davvero bene, mentre il Manchester sembra disordinato e impreciso in fase di costruzione dell’azione offensiva. Le occasioni fioccano tutte per gli uomini di Ferguson: al 16esimo i Red Devils reclamano per un presunto rigore non dato per un fallo su Scholes di fronte alla porta, mentre prima al 20esimo con RVP (che riceve in mezzo all’area da Welbeck, ma il suo tiro di prima finisce sull’esterno della rete) e poi al 26esimo con Young (sinistro largo dal limite dell’area dopo un ottima triangolazione con Rooney e Scholes) lo United va davvero ad un passo dal gol del vantaggio che metterebbe subito la partita in carreggiata per loro. Tra il 33esimo e il 37esimo si scatena Julio Cesar, che con tre parate miracolose salva la propria porta, prima su Evra e poi due volte su Rooney (dalla seconda parata di Rooney partirà il contropiede che consentirà a Mackie di segnare, ma il gol viene giustamente annullato per fuorigioco). Il secondo tempo, senza alcun cambio effettuato, inizia come era finito il primo, con lo United costantemente in attacco. Ma al 52esimo è incredibilmente la squadra ospite a passare in vantaggio con Mackie: azione di Dyer sulla sinistra, il suo tiro cross viene respinto male dal portiere in seconda Lindegaard e sul tap in arriva di giustezza il mediano, che firma l’inaspettato vantaggio per gli uomini di Redknapp. Non si fa attendere la reazione United: Ferguson manda in campo Anderson e Chicharito Hernandez al posto di Young e Scholes, e la musica cambia (anche se, intorno al 60esimo, il QPR sfiora il raddoppio con una bella punizione di Taarabt). Al 64esimo il Manchester riesce finalmente a concretizzare il suo dominio in campo, riuscendo a pareggiare con Evans che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, segna a pochi passi dalla porta. Lo United ovviamente non si accontenta, anzi il pareggio incentiva ancor di più gli assalti nell’area avversaria da parte dei Red Devils, alla ricerca del gol del ribaltone. E infatti, dopo soli 5 minuti, il ribaltone United si completa: ancora da calcio d’angolo, arriva il colpo di testa vincente di Darren Fletcher, che realizza il 2-1 della rimonta. Una liberazione per il centrocampista scozzese, a lungo costretto a rimanere fuori dal calcio giocato per via di una brutta malattia, che lo ha tenuto quasi un anno e mezzo fuori. A questo punto la partita diventa unidirezionale, col QPR che si arrende all’aggressività del Man Utd e, dopo pochi minuti, subisce addirittura il gol del 3-1 col Chicharito Hernandez, in rete grazie ad una ripartenza costruita dai piedi di Anderson. Gli ultimi 20 minuti sono una passeggiata per gli uomini di Ferguson, che si limitano a gestire su un QPR mentalmente già negli spogliatoi. Senza altri sussulti, dunque, si va negli spogliatoi: 3-1 in rimonta del Manchester United sul QPR, e primo posto temporaneo in classifica raggiunto, in attesa del City; ancora a secco di vittorie il QPR, sempre più ultimo.

TOP MANCHESTER UNITED – HERNANDEZ – Un attaccante di razza è quell’attaccante che appena gli capita la prima occasione, sbatte la palla in rete. Ed è quello che il Chicharito fa: al primo pallone datogli giocabile, il messicano ha chiuso i conti, portando definitivamente i tre punti in dote al Man Utd. Un attaccante molto prezioso per Sir Ferguson, che sa di poter contare su un’arma in più dalla panchina.

ROBIN VAN PERSIE – Stavolta non segna, ma il suo apporto alla squadra è sempre fondamentale: corre, fa sponde, contribuisce alla costruzione della manovra offensiva. Non solo un attaccante, ma un giocatore completo: si completa a meraviglia con quell’altro genietto pazzo di Wayne Rooney. Una coppia pronta a sbaragliare le difese di tutta Inghilterra, e non solo. Anche non segnando.

FLOP MANCHESTER UNITED – LINDEGAARD – Ha più di qualche colpa sul gol che porta in vantaggio il QPR, per il resto rischia poco o nulla. Ma quella indecisione rischiava di essere fatale per i Red Devils.

TOP QPR – JULIO CESAR – I suoi miracoli del primo tempo servono a tenere a galla i suoi ancora per un po’. Non fosse stato per lui, la partita probabilmente si sarebbe conclusa già nel primo tempo; ma d’altronde, quando parli di un fenomeno della porta quale Julione, certe cose non sorprendono più.

CISSE’ – Si comporta bene l’ex Laziale, che, seppur non segnando neanche lui, è da menzionare come uno dei migliori in campo: fa bene il suo ruolo di attaccante di sponda, soprattutto quando sai di avere pochi palloni a disposizione per poterti mettere in mostra. L’avversario era quello che era, ma Djibril ha fatto tutto il possibile per strappare almeno la sufficienza. Riuscendoci.

FLOP QPR – DYER – Nonostante il mezzo assist per il gol di Mackie, non spinge quanto dovrebbe nei fianchi della difesa dello United. Potrebbe fare di più, e lo sa anche lui.

TABELLINO – MANCHESTER UNITED 3 (64’ Evans, 68’ Fletcher, 71’ Hernandez) – QPR 1 (56’ Mackie)

MANCHESTER UNITED (4-2-3-1): Lindegaard, Rafael, Evans, Ferdinand, Evra, Fletcher, Scholes, Young, Rooney, Welbeck, Van Persie. ALL: Ferguson

QPR (4-5-1): Cesar, Mbia, Hill, Nelsen, Traore, Derry, Faurlin, Mackie, Taarabt, Dyer, Cisse. ALL: Redknapp

A cura di Giovanni Nolè

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