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Champions League, l’Italia che non ride: fuori Mancini, Spalletti e Di Matteo

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Di Matteo

Di MatteoMILANO, 22 NOVEMBRE – Nella due giorni di Champions appena conclusa, trionfa l’Italia dei club (Milan matematicamente ai quarti, Juventus quasi) ma all’improvviso retrocede quella della panchina. Uno dei nostri settori più invidiati all’estero (basti pensare alle ultime vittorie di Zaccheroni col Giappone e di Lippi in Cina) vive un momento nerissimo, con tre eliminazioni ed un esonero nell’arco delle ultime 48 ore.

IN INGHILTERRA – Matematicamente fuori il Manchester City di Mancini che, nonostante uno degli attacchi sulla carta più forti di quest’edizione, esce con zero vittorie e soli tre punti dal girone C. Il tecnico italiano paga un’allergia alla Champions avuta fin dai tempi dell’Inter, ma a salvarlo è l’ottimo andamento in Premier, dove i Citizens  comandano ad un punto di distanza dallo United ed a quattro dal Chelsea.
E proprio sulla panchina dei Blues si chiude l’avventura di un altro italiano: Roberto Di Matteo è stato esonerato dal presidente Roman Abrahamovic dopo la pesante sconfitta di Torino che compromette il passaggio in Champions. Al suo posto Benitez , col compito di traghettare la squadra fino a fine stagione, in attesa del ritorno di Guardiola dal suo anno sabbatico.

IN RUSSIA – Non sono andate meglio le cose per Luciano Spalletti alla guida dello Zenit: fuori dalla Champions dopo il pareggio in rimonta con il Malaga, deve sperare di battere il Milan a San Siro per centrare almeno il traguardo dell’Europa League. E la situazione non è tanto rosea nemmeno in campionato, dove il CSKA ha preso il largo con cinque punti di distanza dall’Anzhi e sei proprio dallo Zenit.

Per fortuna, a salvare l’onore degli italiani in Europa ci pensa Carlo Ancelotti, che in casa col Porto si giocherà il passaggio del turno nel girone A. Archiviata matematicamente la qualificazione, resta da decidere solo se il PSG passerà come prima o seconda classificata. In attesa magari di un derby tutto italiano sulle panchine del prossimo turno di Champions.

A cura di Modestino Picariello

Polemico, pedante, pignolo, poco fedele al suo nome (la modestia è dannosa se sei consapevole dei tuoi limiti) ma molto al suo cognome ( piccolo bandito, che fugge dai recinti dell'informazione a un coro solo). Perché leggermi? Perché sono chiaro, informato e motivo precisamente ogni mia opinione

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