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La biografia hot di Cassano e la morale patetica di Conte

MILANO, 16 NOVEMBRE – Non trova fine la guerra dialettica tra Inter e Juventus, tra il fantasista barese Antonio Cassano ed il tecnico leccese Antonio Conte. Da una semplice affermazione si è scatenato un putiferio di dichiarazioni che, presumiamo, continui all’infinito.
Intervistato da Sport Mediaset Antonio Cassano innanzitutto chiarisce quella frase in cui definiva i giocatori della Juve dei soldatini: “Volevo semplicemente dire che sono troppo professionali e professionisti. Io non lo sono mai stato. Non era mia intenzione offenderli, se se la sono presa… amen”. Risponde poi, a tono, ad Antonio Conte che l’ha definito un quaquaraquà: “Quaquaraquà non sono io, ma lui che è stato squalificato per omessa denuncia. Ho fatto tante cassanate nella mia carriera e per questo sono stato squalificato. Se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo. Lui che, lo ripeto, è stato squalificato per omessa denuncia”.
Risponde, ma più dolcemente, anche per il compagno di Nazionale, Leonardo Bonucci, il quale aveva replicato che alla juve non c’erano soldatini ma professionisti: “Conosco bene Leo, è un bravo ragazzo. È attaccatissimo alla Nazionale. Ha detto la verità, io ho sempre fatto fatica a correre. Non mi sono offeso. Accetto la battuta perché rimane in ambito calcistico”. E, quando gli viene chiesto se volesse stringere la mano alla Juventus, Fantantonio risponde cosi: “Certo, stringo la mano a tutti”.
Non si è fatta attendere la replica di Antonio Conte che ha risposto al talento barese attraverso il sito ufficiale della società bianconera. Il suo intervento parte con una precisazione: “In primo luogo non ho mai proferito il termine moralità, della quale, tra l’altro, sono molto dotato, nonostante la squalifica per omessa denuncia sulla quale ho già espresso le mie opinioni in passato. Alla domanda su come vengano effettuate le scelte dei giocatori della Juventus, ho fatto riferimento all’uomo, inteso come interprete del ruolo di calciatore in maniera professionalmente ineccepibile. Vale a dire: l’impegno, il rispetto delle regole, il rispetto dei ruoli, l’attaccamento al bene comune della squadra”.
Passa poi ad attaccare frontalmente il fantasista nerazzurro:”Mi sembra che il signor Cassano nella propria carriera abbia più volte dimostrato sul campo e fuori dal campo, vedi imitazioni di Capello al Real Madrid, o le corna mostrate all’arbitro Rosetti ed altri episodi, di non avere i requisiti richiesti dal sottoscritto. Inoltre altri aneddoti in tal senso ce li ha raccontati lui stesso nella sua biografia, ad esempio a pag.109. Ritengo pertanto di non dover aggiungere altro, fermo restando che quando uso determinati termini, ne valuto appieno il significato letterale”.
Specifica poi, a cosa si riferisce quando fa cita la biografia di Antonio Cassano: “Arrivo lì che peso 86 chili, sono quasi un bue, ne dovrei smaltire cinque. Il problema è che a Natale mi sono sfondato di tutto: pesce, primi, secondi, terzi, pandoro, panettone: un casino insomma. Invece di dimagrire, da lì a poco, ingrasserò. Gioco poco e mangio tanto. Arriverò presto a quota 91. Un bue intero, adesso. Se ne accorge Carlos Latre, il più bravo imitatore spagnolo e comincia a fare lo sketch con me che sfondo le recinzioni per prendere patatine, cornetti, olive. Io in realtà non avevo bisogno di sfondare, era molto più facile. In ritiro all’Hotel Mirasierra, per esempio, noi eravamo tutti al 5° piano. Quindi prendevo una stanza al quarto o al sesto e facevo salire la ragazza durante la notte. Avevo un cameriere amico, al quale davo 50 euro a ritiro. Il suo compito era portarmi 3 o 4 cornetti dopo aver trombato, perchè è normale che ti viene fame alle due o alle tre di notte. E allora che fai? Dopo che trombi devi mangiare: e io quello facevo. Considerati i 50 euro mi sembra che non facesse nemmeno tanto sforzo. Portava i cornetti sulla scala d’emergenza, io accompagnavo quella là e facevamo lo scambio. Alla pari. Lui si prendeva la tipa e la faceva uscire dalla porta di dietro. Intanto mi sfondavo di cornetti alla crema. Sesso più cibo: la notte perfetta”.
Nel frattempo che attendiamo la replica di Antonio Cassano, a meno che la società nerazzurra non gli “imponga” un no comment, a schierarsi dalla parte del suo tecnico c’è Giorgio Chiellini, che dice: “La moralità di Conte da uno a 100? E’ 110 e lode, più del massimo. Nessuno ha mai discusso la moralità del mister. Cassano? Antonio ha perso il treno per giocare nella Juve. Non so se lo ha deciso lui, a questa età non so se ne avrà altre occasioni. Quest’anno speriamo di batterlo sul campo”.
Treno perso o no, problemi per Cassano non ce ne sono: lui è interista ed alla Juve ci sono i soldatini.
Massimiliano di Cesare

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