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“Caro Silvio ti scrivo…”

MILANO, 12 NOVEMBRE – “Silvio rimembri ancor quel tempo??? Già, quel tempo in cui un Milan bello e vincente faceva gioire i tifosi.
Abbiamo scomodato Giacomo Leopardi, parafrasando “A Silvia”, un po’ romantici e un po’ nostalgici. Sono passati 26 anni da quando Silvio Berlusconi, in quel lontano febbraio dell’86 divenne presidente del Milan. Da allora il club è diventato il più titolato del mondo e lui il presidente più vincente della storia del calcio. Grandi nomi si sono susseguiti tra panchina e campo: i cicli vincenti di Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti. Gli olandesi Gullit Rijkaard e Van Basten, le bandiere Baresi e Maldini e i grandi fantasisti come Baggio e Savicevic.
L’ultimo scudetto, quello di Allegri e l’ultima supercoppa, sembravano il preludio ad un altro ciclo vincente ed indimenticabile. Poi all’improvviso: buio a San Siro.
Ma perché il Milan si ritrova fermo a quota 14 lontano dalla juve che di punti ne ha 31? Perché anche in Champions League si ritrova secondo dietro il Malaga in un girone che per i rossoneri poteva essere più che abbordabile? Caro Presidente perché?
Se lo chiedono non solo i tifosi rossoneri, ma tutti gli appassionati di calcio. Bene, allora bisogna tornare indietro e precisamente a giugno e rinfrescarci un po’ la memoria per capire i motivi di questa crisi profonda. Solo qualche mese fa infatti alla fine del campionato, il Milan perdeva lo scudetto, cucito al petto di una Juve che terminava la corsa imbattuta. Pirlo, il grande “esodato” di mister Allegri, diventa il faro della squadra di Conte, l’uomo in più nel gioco della Juve. Ecco il primo errore.
All’ultima di campionato, va in scena l’addio di tutti i senatori milanisti: Gattuso, Seedorf, Nesta, Zambrotta, Inzaghi. A fine partita ciao a tutti da parte di Allegri in primis, che non crede più in loro, giudicati ormai a fine carriera. Eppure in campo non sembravano così inutili. Secondo errore.
Ma il Milan promette grandi acquisti in difesa, a centrocampo e in attacco per poter ripartire alla grande. Nomi illustri da affiancare a Thiago Silva in difesa e a Cassano ed Ibrahimovic in attacco. Invece, colpo de scena e terzo grande errore. Dopo averli dichiarati incedibili, Thiago ed Ibra vengono venduti al PSG e Cassano all’Inter scambiato con Pazzini. Tutto qua? No, perché la squadra non viene rifondata, spunta un buco nel bilancio e dei grandi nomi scritti sui giornali non arriverà nessuno. Niente botto di fine estate.
Si parla di anno zero e qualcuno riporta indietro l’abbonamento. Di chi è la colpa secondo voi? Del Presidente che per risanare il bilancio vende tutti? Di Galliani che continua a credere ancora nello scudetto? O di Allegri, che seppur privato di giocatori di talento, ha fatto fuori grandi nomi e non ha saputo dare un’identità ed una personalità alla squadra? Già, perché a mio avviso c’è poca personalità in campo. Boateng sembra il fratello smemorato del giocatore dello scudetto! Pato, recuperato fisicamente è da recuperare mentalmente. Sembra impaurito e l’errore dal dischetto di ieri, fotografa il suo stato d’animo. Manca un leader sul campo e nello spogliatoio. Pazzini segna poco rispetto al suo solito score e la difesa è stata praticamente cambiata ad ogni partita non avendo titolari fissi.
Dobbiamo continuare o dobbiamo sperare che nel mercato di gennaio Babbo Natale porti qualche campione a parametro zero in prestito senza diritto di riscatto?
Caro Silvio “Questa la sorte dell’umane genti?”. Tra un anno, senza Champions e con una squadra ridotta ai minimi termini moralmente, senza campioni né leader, siamo sicuri che Pep accetterà la panchina di buon grado?
Nadia Gambino

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