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Serie A, Le pagelle di Juventus-Inter

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un vice per milito all'Inter

Milito, Uomo partita

TORINO, 03 NOVEMBRE – L’anticipo di Serie A ha posto fine all’imbattibilità della Juventus che durava ormai da 49 partite consecutive in campionato. Scherzo del destino a porre fine a tale record sono stati proprio i tanto odiati rivali Interisti che con il risultato di 1-3 si sono imposti allo Juventus Stadium, impresa mai riuscita a nessuno prima d’ora. Stramaccioni ha spiazzato tutti schierando tre attaccanti come Palacio, Milito e Cassano, scelta che alla fine si rivelerà vincente. La Juve nel primo tempo trova subito il vantaggio ed ha anche altre occasioni  per segnare, ma nel secondo tempo l’Inter caccia fuori tutte le sue qualità, i bianconeri calano e subiscono la rimonta. L’uomo simbolo della rimonta è Diego Milito, autore di una doppietta.

JUVENTUS 

BUFFON 5.5: Forse il rigore centrale si poteva prendere, poi il tiro di Guarin finisce proprio a Milito. Serata così e così per Gigi, come la sua squadra.

BARZAGLI 5,5: Quando l’Inter schiuma rabbia, lui pare essere il solito ultimo baluardo. Ma Milito e Palacio poi fanno fesso anche lui.

BONUCCI 6: Regale quando va a insidiare Handanovic, poco meno che normale quando è l’Inter ad arrivare dalle sue parti. All’ inizio sventa un pericolo con un intervento da applausi. Poi col passare dei minuti cede.

CHIELLINI 5: Mettere la museruola al tridente Inter è la sua missione. Non ci riesce e la Juve affonda. Oddio, non è solo colpa sua. Ma Cassano prima e Guarin poi lo mettono troppo in confusione.

LICHTSTEINER 5: Non ci siamo. Rischia l’espulsione già nel primo tempo, poi è Alessio a toglierlo dal campo prima che sia troppo tardi. A parrte questo, prestazione sotto tono, senza strappi ne sovrapposizioni.

CACERES 5.5: Forse il fallo da rigore su Cambiasso è suo. L’anno scorso fu grande protagonista contro il Biscione, quest’anno respira terra.

MARCHISIO 6: Nei primi dieci minuti potrebbe colpire due volte, ma gli viene il piedino. Cala alla distanza, sovrastato da Cambiasso che vince il duello a centrocampo. Almeno però, ci mette il solito spirito e la solita anima da juventino nato e  cresciuto.

VIDAL 6.5: Il gol dopo 17″98 pare schiudere la porta alla Juve. Guarda l’Inter passare allo Stadium, ma forse è l’unico a non averne colpe.

PIRLO 5.5: Inizia illuminando, finisce con la lingua di fuori. Chiara dimostrazione che la sua verve e le sue illuminazioni hanno bisogno di un pò di sano riposo. Andrea è quello che, tra campionato e coppa, ha giocato di piu. Non dovrebbe affatto essere cosi, visti i suoi 34 anni suonati.

ASAMOAH 6: Scavalla su e giù sulla fascia. Costretto molto al cross, piu che agli inserimenti in area, che predilige maggiormente. Bella la sfida con Zanetti che, diciamolo, non sembra prorpio avere 15 anni in piu.  Il capitano finisce per prendergli le misure.

GIOVINCO 5: Tenta azioni personali finendo per ingolfarsi contro i marcantoni nerazzurri. Ad inzio primo tempo, dopo il gol di Vidal, ha 3-4 occasioni buone in ripartenza, ma le spreca praticamente tutte. In calo rispetto alle ultime buone prestazioni.

VUCINIC 5: Finché resta in campo, è il fantasma del Mirko decisivo. Un pò troppo isolato, forse è vero. Ma è l’attaccante migliore dei bianconeri, e se non gira lui sono dolori.

QUAGLIARELLA 6: Ci prova nell’assalto finale. Forse, vedendo lo spirito e la voglia con le quali è entrato in campo, avrebbe potuto giocare titolare. Ma col senno di poi è facile dare giudizi. Tutto sommato positivo.

BENDTNER 5: Sponde mal riuscite, un tiro pretenzioso e poco di più. Un passo indietro, dopo i due passi avanti delle passate prestazioni.

INTER

HANDANOVIC 7 – Il portiere sloveno si è ben comportato in quel di Torino, mostrandosi sempre sicuro sulle uscite. Nel primo tempo in particolare è dovuto intervenire su Marchisio per ben due volte salvando il risultato che altrimenti sarebbe diventato troppo pingue per la Juve ed impossibile da recuperare. Per tutti i tifosi nerazzurri che rimpiagevano Julio Cesar, Samir sta regalando prestazioni positive una dopo l’altra facendo rimpiangere il meno possibile il Brasiliano.

RANOCCHIA 6 – Non si apre di certo bene il primo tempo per il difensore ex Bari. Molto spesso viene saltato nella sua zona di competenza mettendo in difficoltà i compagni. Poi con l’andare della partita cresce ed acquista sicurezza. Riesce a fermare qualche trama offensiva bianconera e spazza il pallone anche senza troppi fronzoli quando necessario.

SAMUEL 6,5 – Ad inizio stagione era uno dei più criticati. Si pensava che fosse ormai cotto e non più adatto a questi livelli. Invece The Wall ricorda sempre a tutti il perché di tale soprannome, intervenendo sul pallone quasi sempre con tempestività. Non manca mai in ogni sua partita qualche ruvidezza ma fa parte del repertorio e del suo stile.

JUAN JESUS 7 – E’ una delle conferme più piacevoli della retroguardia meneghina. Dopo essere stato apostrofato come oggetto misterioso dopo il suo arrivo dall’Internacional di Porto Alegre, il suo approdo all’Inter Europea si sta dimostrando sempre più giustificato. I dirigenti nerazzurri ci hanno visto bene, del resto, per quanto Mano Menezes (CT del Brasile) sia criticato in patria, se lo schiera titolare nella seleção un motivo si sarà. Anche stasera prestazione importante di Juan che svaria su tutto il settore difensivo mettendo pezze a destra e a sinistra.

GARGANO 6.5 – Sul Mota tutto si può dire ma non che risparmi le energie. Quella di correre per 100 minuti a partita è stata sempre una caratteristica che anche sotto al Vesuvio apprezzavano molto, e qualcuno ancora rimpiange. L’uruguagio rincorre sempre i centrocampisti bianconeri, che poche volte sono riusciti a superarlo. Molto notevoli gli scontri con Marchisio, quasi sempre vinti dal sudamericano. La stava facendo grossa quando ha servito Bendtner, che non trova il goal del secolo per un pelo.

CAMBIASSO 6.5 – Altra bella partita anche per Esteban, che riesce a dettare bene i tempi alla squadra facendosi vedere in avanti ed impostando il gioco quando serve, in maniera sempre ordinata e disciplinata. Nel primo tempo ha provato qualche volta anche la conclusione da fuori, facendo in un occasione arrabbiare Milito che era tutto solo.

NAGATOMO 6.5 – E’ la media del 7.5 del secondo tempo con il 5.5 del primo. Il Giapponese infatti nel primo tempo sembra un po’ spaesato, e sia in fase difensiva che offensiva commette qualche sbavatura. Tatticamente si potrebbe discutere anche sulla sua posizione sul goal di Vidal, chiaramente non al meglio, però la posizione di fuorigioco di Asamoah in qualche modo lo “svincola” da eccessive critiche. Nel secondo tempo c’è un altro giocatore, quasi indemoniato. Oltre a qualche incursione solitaria in cui è arrivato anche al tiro, il terzo goal di Palacio è tutto merito suo. Ha costruito l’azione con caparbietà nonostante fosse scivolato una volta, ed è riuscito a trovare il compagno servendogli un assist al bacio.

J.ZANETTI 7.5 – Cosa dire più su questo eccelso calciatore. Ha raggiunto un’autorevolezza tale che neanche si meriterebbe di essere sottoposto alle pagelle dei giornalisti. Ma non può che fargli piacere, perché leggendole non legge che elogi. Corre in maniera spaventosa per tutta la partita fino alla fine. Contiene in maniera grandiosa Asamoah costringendolo spesso al cross senza entrare in area direttamente come piace fare al Ghanese. Quando si ritirerà saranno davvero problemi.

MUDINGAYI SV – Ingiudicabile la sua prova, che entra per fare un po’ di barricate nel finale.

GUARIN 7 – Sostituzione indovinata alla grande da Andrea Stramaccioni. L’esplosività e la grinta del Colombiano sono determinanti. La rete del 2-1 è tutto merito suo. Con un grande dribbling si sposta il pallone col sinistro e sgancia un tiro che Buffon rinvia sui piedi di Milito. Prezioso.

PALACIO 7 – Se l’anno scorso Mister Gasperini lo voleva in maniera così insistente un motivo ci sarà, e lo sta dimostrando lo stesso giocatore argentino con tutte queste prestazioni di livello. I tre attaccanti dell’Inter ricoprono tutto lo spazio d’attacco svariando molto. In alcuni casi Palacio sembra giocare centrale, a mò di falso nueve con Milito defilato, ma i due connazionali si interscambiano spesso il ruolo mandando in confusione le marcature avversarie. E’ ultimo attaccante a rimanere in campo e fa il possibile. Si fa trovare pronto quando c’è da sigillare l’incontro.

CASSANO 6.5 – Oggi non sarà riuscito a segnare, ma il suo apporto è sempre notevole. E’ un giocatore di qualità, caratteristica che serviva molto all’Inter. La sua intelligenza tattica è sempre messa a servizio della squadra, e messa insieme alle sue qualità tecniche crea sempre scompiglio nelle difese avversarie. E’ il primo a lasciare il campo, ma la sua prestazione è più che positiva.

MILITO 8 – Un gigante. Il Top Player dell’Inter, senza alcun ombra di dubbio. Lotta, sgomita, alza il baricentro della squadra ma soprattutto finalizza. Nel primo tempo non ha praticamente nessuna occasione da goal, ma comunque crea trame con i compagni. Nel secondo tempo poi il capolavoro. Si procura il calcio di rigore che freddamente realizza (sui calci di rigore il Principe è pressoché infallibile) ed è lesto ed abile a trovarsi al posto giusto al momento giusto sulla respinta di Buffon per completare la rimonta.

A cura di Antonio Fioretto e Walter Molino

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