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La Roma non ingrana, Totti riassume la situazione: “Non funziona niente”

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ROMA, 1 NOVEMBRE – Non ci vuole poi tanto a capirlo. Qualcosa non quadra anzi, “non funziona niente“. Il capitano giallorosso Francesco Totti commenta così il momento a dir poco problematico della Roma. 

QUALE STRADA PRENDERE PER ZEMANLANDIA? – “Il punto è che non stiamo facendo quello che il mister ci chiede di fare. Non possiamo pensare di mettere in campo la metà di quello che richiede a noi giocatori. Dobbiamo mettere in pratica quello che vuole per uscirne”. Pragmatico Totti, dopo che i giallorossi anche contro il Parma al Tardini affondano  – ed è il caso di dirlo viste le condizioni del campo che assomigliava più che altro a un risaia – analizza così il periodaccio della Roma. Peggior difesa del campionato con 19 gol subiti in 10 giornate, 4 sconfitte e soprattutto il modo in cui sono maturate. Non va bene.
Non va bene soprattutto se si pensa a quali fossero le ambizioni con cui erano partite squadra e società dopo il fallimento del proyecto che avrebbe dovuto fare della Roma con Luis Enrique una specie di specchio del Barcellona. Non è andata così.
Con il ritorno del boemo tutti, tifosi in primis, speravano in un calcio propositivo e offensivo, sacrificando ogni tanto la fase difensiva, ma non così frequentemente. Come già detto quasi 2 gol subiti a partita sono un numero enorme. Ma non può essere colpa solo del tecnico, così come non può essere unicamente un demerito dei giocatori. La difesa appare evidentemente mal assemblata, i vari Piris, Castan e Marquinhos sono stati presi e catapultati, tra l’altro molto giovani, in un campionato difficilissimo. E in una Serie A mai equilibrata come quest’anno è un attimo subire gol da attaccanti che non perdonano e ritrovarsi a 14 punti, a meno 14 dalla Juventus e a meno 8 dal Napoli che occupa il 3° e ultimo posto utile per l’accesso alla Champions, obiettivo dichiarato della stagione.

Tra la tifoseria c’è già chi invoca la testa di Zeman e non solo. Anche Sabatini e Baldini sono finiti alla sbarra, colpevoli appunto di alcuni acquisti che per il momento appaiono azzardati. Senza contare i casi De Rossi e Osvaldo a cui si va aggiungere Pjanic, e l’incredibile involuzione di Destro che in estate era stato al centro di una telenovela che lo ha fatto apparire forse troppo frettolosamente come il nuovo fenomeno del calcio mondiale.
La proprietà americana è delusa e se squadra e tecnico non finiranno per riavvicinarsi, quello che finirà sarà il tempo di Zeman alla Roma.
Tra l’altro mancano solo 10 giorni al derby capitolino. Che possa già essere un bivio per l’allenatore? Probabile, molto. Una vittoria  potrebbe iniziare a far funzionare gli ingranaggi e dare fiducia al gruppo, al tecnico e al gruppo nel tecnico stesso, i cui metodi non sembrano essere stati ancora “digeriti”, tra esclusioni eccellenti e casi interni. Una sconfitta probabilmente significherebbe il tramonto del secondo progetto Roma consecutivo. Ma nella strada da oggi al derby i giallorossi incontreranno il Palermo in casa. Inutile dire quanto sia importante anche questa partita.

Simone Calucci

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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