Football
L’Inter di Strama come la Juve di Conte: da snobbata a rispettata
Pubblicato
8 anni fa|

MILANO, 29 OTTOBRE – Sono tante le similitudini che accomunano il percorso di questa Inter alla Juventus edizione 2011/2012 scudettata. La partenza a fari spenti, il cambio di modulo e la fiducia crescente dell’ambiente nella squadra e di chi la osserva. La Juventus vinceva lo scorso maggio uno scudetto in rimonta, a marzo erano ben 6 i punti di distacco dal Milan, oggi siamo mancano ancora 29 giornata e a dividere i nerazzurri dalla vetta sono appena 4 punti.
TUTTO IL MERITO HA UN NOME E COGNOME: ANDREA STRAMACCIONI – La diffidenza proveniva da più parti, ed era probabilmente legittima: troppo giovane nel migliore dei casi, raccomandato in altri. Oggi, Stramaccioni, è ancora giovane ma mostra una saggezza tattica ed umana invidiabile.
Tattica: spesso vige il luogo comune secondo cui i numeri ed annessi moduli non contino. Raccontatelo a questa Inter ed alla Juve dell’anno scorso, vincente dopo il passaggio dal 4-3-3 all’attuale 3-5-2. Aver colto i problemi dell’Inter in tempo è il grande merito di Stramaccioni, dopo di che ha plasmato un modulo che meglio si potesse adattare alle caratteristiche dei giocatori, tenendo conto dei pregi ma soprattutto in modo tale da nascondere i limiti degli stessi. E c’è una dote comune solo ai grandi che finora contraddistingue il tecnico romano: iuna grande capacita di lettura della partita in corso. Variazioni di uomini e moduli in corsa, il tutto assimilato alla perfezione dai gocatori.
Umana: qui scatta il solito ma legittimo paragone con Mourinho. Basta osservare le scene di giubilo dopo ogni gol nerazzurro, capitan Zanetti che va da Cassano, la panchina in ogni suo componente che scatta in piedi e un Mister puntualmente circondato da un capannino di giocatori accorsi da lui in festa. Ma aldilà di ciò, è evidente e ribadito dai vari protagonisti, la compattezza ed empatia stabilitasi fra gruppo ed allenatore sin dal suo arrivo nella stagione passata.
INTER, ANTI-JUVE FORSE NO: MA COMPETITIVI SI – Seriviva ritrovare credibilità, sebbene sia appena una la stagione che divide questa Inter dalla squadra laureatasi Campione del Mondo nel dicembre 2010. L’Inter con Stramaccioni ci è riuscita, agli occhi dei suoi tifosi e degli altri: competitiva e credibile. Probabilmente non ancora all’altezza di competere con una Juve che non sbaglia mai, ma alzi la mano chi pronosticava i bianconeri scudettati lo scorso ottobre al cospetto di un Milan ancora denso di tutti i suoi fuoriclasse e senatori. Poco sarebbe cambiato se oggi lo svantaggio fosse stato dimezzato o addirittura di un solo punto, senza lo scempio di Catania. La Juventus resta favorita, ma lo scontro di sabato potrebbe dire qualcosa in più in merito. La rosa nerazzurra in quanto a profondità e qualità può giocarsela con chiunque: che sia paradossalmente questo il solo ostacolo fra l’Inter e la sua espolosione definitiva? Il cambio di modulo rischia di cambiare anche alcuni rapporti: da Guarin ad Alvaro Pereira, da Silvestre a Sneijder. L’ intero mercato nerazzurro, e le certezze del passato rischiano di restar fuori dal progetto tecnico-tattico stramaccioniano.
Con eventuali e rischiose conseguenze da gestire.
Orazio Rotunno
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